MIKY & GENNY

OPERAZIONI SUGLI INSIEMI ---> INDICE

Unione o riunione di insiemi
Si chiama unione di due insiemi A e B, l'insieme degli elementi che appartengono ad A oppure a B. La condizione "oppure" ha il senso di "indifferentemente". Tale unione si indica con il simbolo


e quella dei due insiemi con

A
  
B;

in altri termini, per definizione si ha:

xA   xA v xB;

logicamente risulta


A  B = B  A.

Quando si costruisce l'unione di due insiemi A e B, si considerano gli elementi di A che non appartengono a B, quelli di B che non appartengono ad A e quelli che appartengono ad A e B.
Da notare che nella definizione data non è escluso che sia A=B.

Siano A e B due parti qualsiasi dell'insieme E, cioè rispettivamente:


si ha


Inoltre, quale che sia


Intersezione di insiemi
Si chiama intersezione di due insiemi A e B, l'insieme degli elementi che appartengono ad A ed a B. Tale intersezione si indica con il simbolo


e quella dei due insiemi con

A
  
B;

in altri termini, per definizione si ha:

x
A   x xB;

logicamente risulta

A
  
B = B  A.

Da notare che nella definizione data non è escluso che sia A=B.


Inoltre, considerato l'insieme E, quale che sia



Si osserva inoltre che l'intersezione
di A e B è contenuta nella riunione di A e B, cioè:

A  B  A  B.

Insiemi disgiunti
Si dice che gl'insiemi A e B sono disgiunti se non hanno elementi in comune, cioè se risulta

A  B = ,

equivalentemente si può scrivere

(
xAB).

Se l'intersezione dei due insiemi A e B non è vuota, cioè se

A
  
B ≠ ,

i due insiemi hanno elementi in comune.

Complementare di un insieme

Sia E un insieme ed X una sua parte, cioè se


gli elementi di E non appartenenti ad X costituiscono una parte di E denominata complementare di X rispetto o relativamente ad E, indicata con il simbolo


In altri termini, per definizione si ha:



Equivalentemente si può scrivere


In tema di notazioni e terminologia, ogni qualvolta non vi sia il rischio di equivoci, il complementare di X rispetto ad E si può più semplicemente indicare con


e chiamare, "tout-court", complementare di X, senza precisare "rispetto ad E".
Inoltre, invece di tali notazioni, si usa anche il termine "differenza":

E - X.

Logicamente si ha:


Proprietà e relazioni fra unione ed intersezione

L'unione e l'intersezione considerate come operazioni sugl'insiemi X, Y, Z, godono, rispettivamente, delle seguenti proprietà:


La dimostrazione deriva dalle definizioni di unione, intersezione ed inclusione.

Nota bene
La 1) esprime che l'unione dell'insieme X con se stesso è uguale ad X, mentre la 1') che l'intersezione di X con se stesso è uguale ad X.

La 2) e la 2') esprimono che
la riunione e l'intersezione e godono rispettivamente della proprietà associativa.

La 3) e la 3') esprimono che 
la riunione e l'intersezione godono rispettivamente della proprietà commutativa.

La 4) esprime che l'insieme X, oppure l'insieme Y, è contenuto nella loro riunione, in quanto tutti gli elementi di X o di Y appartengono alla loro riunione
, mentre la 4') esprime che l'intersezione è contenuta in entrambi gl'insiemi, in quanto tutti gli elementi dell'intersezione di X e Y sono elementi comuni ad X e ad Y.

La 5) esprime che se gl'insiemi X ed Y sono entrambi contenuti nell'insieme Z, la loro riunione è anch'essa contenuta in Z, mentre la 5') esprime che se l'insieme Z è contenuto sia nell'insieme X che nell'insieme Y, Z è anche contenuto nell'intersezione di X ed Y.

La 6) esprime la riunione sotto forma di inclusione, pertanto, se X è contenuto in Y, cioè gli elementi di X sono tutti elementi di Y, l'unione di X ed Y è uguale ad Y, mentre la 6') esprime che l'intersezione di X ed Y è uguale ad X, in quanto tutti gli elementi di X appartengono ad Y.

La 7) esprime la proprietà distributiva dell'intersezione rispetto alla riunione, mentre la 7') esprime la proprietà distributiva della riunione rispetto all'intersezione.

Proprietà e relazioni fra unione, intersezione e complementare

Se X e Y sono parti dell'insieme E, si ha:


La dimostrazione deriva dalle definizioni di unione, intersezione,
inclusione e complementare.

Nota bene
La 1) esprime la proprietà involutoria o l'involutarietà del complementare, cioè il complementare del complementare di X è X stesso.


Per dimostrare la 2) si prende un elemento
 

per definizione di complementare a appartiene ad E 
e non appartiene nè ad X nè ad Y, cioè


Pertanto


cioè a è un elemento comune ai due complementari suddetti, perciò è elemento della loro intersezione.


Per dimostrare la 3)
si prende un elemento


per il significato di intersezione


Da ciò si deduce che


Siccome l'elemento a non appartiene nè ad X e nè ad Y, esso non appartiene alla loro riunione, cioè


e per definizione di complementare


Per dimostrare la 4),
si deve tener conto che ogni elemento del complementare non appartiene ad X, quindi l'intersezione di X con il suo complementare è l'insieme vuoto.

Per dimostrare la 5), 
si considerano i rispettivi complementari, ottenendo:


Inoltre, risulta anche


per la proprietà 3) e per la proprietà involutoria del complementare, quindi, essendo uguali i primi membri delle due uguaglianze suddette, si conclude che la 5) è vera.


Per dimostrare la 6), cioè, dire che l'intersezione di X e Y è uguale all'insieme vuoto equivale a dire che X è contenuto nel complementare di Y rispetto ad E.
Infatti, preso un elemento poichè l'intersezione di X ed Y è uguale all'insieme vuoto,


perciò


Il viceversa è ovvio.

Per dimostrare la 7), cioè, dire che la riunione fra X ed Y è uguale all'insieme E equivale a dire che
il complementare di Y rispetto ad E è contenuto in X.
La dimostrazione è ovvia.


E' immediato riconoscere ora che le proprietà 5) e 4) sopra menzionate determinano univocamente il complementare di X rispetto ad E, nel senso che se X ed Y sono parti di E tale che sia


allora necessariamente risulta


In altri termini:


Inoltre, si riconosce che s
e A è una parte dell'insieme E, cioè


e se X è una parte di A
, cioè


risulta


Traccia di una parte di un insieme su un'altra parte dello stesso insieme
Se A è una parte dell'insieme E, per ogni altra parte X di E, si chiama traccia di X su A e s'indica con XA
l'intersezione di A con X, cioè:

XA = A  X.

Se Y è un'ulteriore parte di E, considerata la traccia YA di Y su A, si riconosce facilmente che:


In generale, si può dire che se s'indica con , ics gotica, un insieme di parti di E, la traccia di 
su A, indicata con


è l'insieme delle parti di A
che sono traccia su A di elementi di .