MIKY & GENNY

FASCI DI PIANI ---> INDICE

Definizione - Si chiama fascio proprio di piani l'insieme dei piani dello spazio contenenti una retta assegnata definita asse del fascio.
Il fascio proprio s'indica con
p.

D
efinizione - Si chiama fascio improprio di piani l'insieme dei piani paralleli ad un piano assegnato.

Il fascio improprio s'indica con
i.

Rappresentazioni analitiche

Siano assegnati i piani 
π e π', rispettivamente di equazioni

ax + by + cz + d = 0,  
a'x + b'y + c'z + d' = 0,


cioè l'asse del fascio proprio è determinato dalla retta d'intersezione dei due piani.

Ciò detto, si dimostra che:

-ogni piano avente equazione combinazione lineare delle equazioni di
π e π' secondo due fattori di proporzionalità non nulli,
λ e μ, è un piano del fascio proprio considerato, e viceversa, cioè

σ
p (λ, μ)R R, (λ, μ) (0, 0)  λ(ax + by + cz + d) + μ(a'x + b'y + c'z + d') = 0,

equazione di
σ.

La condizione è
necessaria.

Se

(λ, μ)
(0, 0),

e se si combinano le due equazioni, si vuol vedere se si ottiene un'equazione di primo grado.
Si suppone, ad esempio, che se nelle seguenti espressioni, indicate con *),

λ
a + μa' = 0,

λb + μb' = 0,

λcμc' = 0,

a, b, c, sono proporzionali ad a', b', c', e viceversa, si ha:


e ciò smentisce l'ipotesi, quindi le *) non possono essere simultaneamente nulle, si ha pertanto l'equazione di un piano.

La condizione è sufficiente.

Se

p
r = π  π',

cioè le coordinate di 
P(x0, y0, z0) costituiscono una soluzione del sistema precedente, tale che

a
x0 + by0 + cz0 + d = 0, a'x0 + b'y0 + c'z + d' = 0.

Si dimostra ora che

P
 Pσ.

Infatti, si consideri:

λ
(ax0 + by0 + cz0 + d) + μ(a'x0 + b'y0 + c'z0 + d') = λ0 + μ0   Pσ

Pr = π  π' : Pσ  σp.

Si supponga ora che la retta r sia comune ai due piani, cioè

r = 
π  π',

e
si consideri il punto P0σ, P0r.

Si indica con

l(
x0, y0, z0) = ax0 + by0 + cz0 + d    l'(x0, y0, z0) = a'x0 + b'y0 + c'z0 + d',

con

λ
l'(x0, y0, z0)  e  μ = -l(x0, y0, z0);

questi sono nulli, perchè
P0 non appartiene contemporaneamente a π e π', quindi le coordinate non sono soluzioni del sistema, cioè non sono contemporaneamente nulle, quindi un'equazione combinazione lineare delle due equazioni, secondo λ e μ non entrambi nulli, rappresenta l'equazione del fascio.
Essendo

l'(
x0, y0, z0)(ax + by + cz + d) - l'(x0, y0, z0)(a'x + b'y + c'z + d') = 0,

l(
x0, y0, z0)l(x0, y0, z0) - l(x0, y0, z0)l(x0, y0, z0) = 0.



Per il fascio improprio si fanno dimostrazioni analoghe:

π
iπ'iπ ≠ π', σi  (λ, μ)R R  (λa + μa', λb + μb, λc + μc' (0, 0, 0) 

 
λ(ax + by + cz + d) + μ(a'x + b'y + c'z + d')= 0. (*)

Ovviamente, se si considera il fascio generico
:

π
π'π ≠ π', σ  (λ, μ)R R  siano verificate le condizioni (*).

Altre condizioni
.

Siano
π, π', π'' tre piani appartenenti allo stesso fascio, di cui due di essi distinti:

π) 
ax + by + cz + d = 0,

π') 
a'x + b'y + c'z + d' = 0,

π'') 
a''x + b''y + c''z + d'' = 0,

ciò equivale a dire che



Siano
π, π', π'' tre piani appartenenti allo stesso fascio, di cui due di essi distinti.

Si consideri
π'', determinato da π e π', di equazione

(
λa + μa')x + (λb + μb')y + (λc + μc')z + (λd + μd') = 0,

quindi


La condizione è quindi necessaria, si dimostra ora che è anche sufficiente.

Si suppone che il rango sia due, il che vuol dire che i due piani sono distinti.
D'altronde non tutti i minori del secondo ordine sono nulli, mentre lo sono quelli del terzo ordine, cioè


pertanto due dei tre piani sono distinti ed uno dei tre è combinazione lineare di due.