MIKY & GENNY

RETTE E SEGMENTI ---> INDICE

Postulato dell'ordine della retta euclidea
Si dice che su una retta r è stato fissato un verso, se è stabilita una relazione tra coppie di punti (A, B) della retta per cui un punto precede l'altro. Questa relazione è detta verso e significa che A e B sono due punti della retta r. Se si dice che A precede B, s'introduce il verso indicato nella seguente figura.


Proprietà
1)-Se su una retta si hanno tre punti A, B, C, e si è stabilito che A precede B e che B precede C, allora si può asserire che A precede C.

2)-
Se su una retta si hanno due punti A, B, e si è stabilito che A precede B e che B precede A, allora si può asserire che A e B coincidono.

3)-
Se su una retta si prendono due punti qualsiasi, si possono introdurre due relazioni, ossia due versi, il primo quando A precede B e l'altro quando B precede A.


Il primo verso, Fig. 1, si ha quando un punto si sposta da A a B e segue il senso della freccia;
il secondo verso, Fig. 2, si ha quando un punto si sposta da B ad A e segue il senso della freccia. In tal modo sono stati fissati due versi, uno opposto all'altro.

Postulato
Dati una retta r e due punti A e B distinti su di essa, cioè A ≠ B, e stabilito un verso, esiste un punto C diverso da A e da B, cioè  C ≠ A e C ≠ B, tale che A precede C e C precede B.
Ciò significa che fra due punti distinti A e B esistono sempre altri punti interni ad essi, pertanto si definisce segmento di estremi A e B l'insieme di tali punti, compresi A e B.

Postulato della continuità o di Dedekind

Si consideri sulla retta euclidea un segmento OP e si supponga di fissare come verso quello quello per cui O precede P.
Sia I l'insieme dei punti del segmento OP, esso è suddiviso in due classi:
-la prima classe contiene O,
-la seconda classe contiene P.
Si osserva ora che ogni punto del segmento appartiene ad una sola classe ed ogni punto del
la prima classe precede ogni punto della seconda classe, cioè esiste un punto A appartenente al segmento OP, ed appartenente ad una sola classe, in modo che ogni punto della seconda classe segue A.
Con ciò si dimostra che, dato un segmento unitario OU, si può costruire un altro segmento OC tale che sia α volte OU, cioè

OC = 
αOU.

Si
consideri una retta r e si fissino su di essa due punti distinti, O ed U, O U, ed il verso per cui O precede U.

O si chiama origine ed U punto unitario
.

E' stato così fissato un riferimento OU, indicato con (O, U).
Si può quindi affermare che esiste una corrispondenza biunivoca senza eccezioni fra i punti della retta ed i numeri reali, cioè esiste una relazione che associa ad ogni punto della retta uno ed un solo numero reale; viceversa, fissato un numero reale appartenente all'insieme dei numeri reali, esiste uno ed un solo punto della retta r che è associato al numero reale.

Si considerano ora i punti della semiretta che contiene il punto U, supposta positiva, mentre quella che non contiene U è supposta negativa; si prende inoltre un punto X
≠ O, ossia si può considerare il segmento OX ed affermare che esiste uno ed un solo numero reale positivo tale che OX risulta multiplo di OU secondo il numero reale α. Si associa cioè al punto X il numero reale positivo α, tale che sia

OX =
αOU.

Se invece X coincide con zero, allora al punto O si associa il numero zero dei numeri reali. Ora si considerano i punti X che appartengono alla semiretta negativa, si prende
X ≠ O e si associa al punto X il numero reale negativo -α, per cui sia

OX =
-αOU.

Ascissa

Il numero associato ad un punto prende il nome di ascissa, ossia
α è ascissa di X e si scrive

X(
α),

cioè X di ascissa
α. L'ascissa dell'origine è 0 e quella del punto unitario è 1.
Se si cambia il riferimento , cambia anche l'ascissa.

Segmenti orientati

Si
consideri una retta r e si fissino su di essa due punti distinti, X1 ed X2X1 ≠ X2, che sono estremi del segmento X1X2:


Si considera la coppia formata dagli estremi
X1 ed X2 e dal verso secondo cui X1 precede X2.
La coppia di verso
X1X2 si chiama segmento orientato.
Due
segmenti orientati sono uguali quando le coppie che formano i segmenti hanno primi e secondi membri uguali, cioè per definizione:

X1
X2 = X2X3 (segmento di estremi X1X2 = segmento di estremi X2X3 (verso X1 precede X2 = verso X2 precede X3).

Se
X1 ed X2 sono due punti ed X1 = X2, X1X2 = X2X1;
se X1 ed X2 sono due punti ed X1  X2, X1X2  X2X1.

Si considerano due
segmenti X1X2 ed X3X4, si dice che essi sono concordi, se il verso secondo il quale X1 precede X2 è lo stesso per cui X3 precede X4; se invece il verso è opposto, si dicono discordi.

Misura del segmento orientato

E' noto come si misura un comune segmento, cioè la misura
X1X2, rispetto ad OU, è tale che

X1
X2 = αOU.

Per i segmenti orientati, si considera sulla retta r il verso secondo cui O precede U, tale che:
se
X1X2 è concorde con OU, si chiama misura del segmento orientato il numero α;
se
X1X2 è discorde con OU, si chiama misura del segmento orientato il numero -α.
La misura del 
segmento orientato si chiama anche distanza orientata di X2 da X1.

Osservazione

Si indica la misura del 
segmento orientato X1X2 con d12 e la misura del segmento orientato X2X1 con d21, d'altronde risultano:

d12 
= α,  d21 = -α,

quindi

d12
= -d21,

cioè

d12
+ d21 = 0.

Si può dire che:
-comunque si prendano sulla retta due punti
X1 ed X2, e si comunque si considerino i due segmenti orientati, la somma delle loro misure è uguale a zero.

Si cerca ora di estendere tale relazione: si prendano sulla retta tre punti
X1, X2 ed X3, se questi sono distinti, uno ed uno solo è interno agli altri due. Si suppone che X2 sia interno, esiste pertanto un verso per cui X1 precede X2 ed X2 precede X3, ed il verso opposto per cui X3 precede X2 ed X2 precede X1. Nel primo caso si ha:


Cioè, se
X2 è interno ad X1 ed X3, si può asserire che

1) 
X1X3 = X1X2 + X2X3,

dove tutti sono 
segmenti orientati.
Quindi la misura del segmento somma è dato dalla somma delle misure dei segmenti.

Si considerano le varie misure dei segmenti della 1), cioè:

X1
X3 = αOU,  X1XβOU,  X2X3 γOU,

e, sostituendo in essa, si ha

αOU
βOUγOU,

o anche

2)
α βγ.

Finora si sono considerati comuni segmenti, ora si considerano segmenti orientati:
per quanto riguarda il verso si sa che sono concordi, quindi si può dire che
X1 precede X3 e quindi tutti i segmenti orientati hanno lo stesso verso. Si presentano due casi:
1)-si suppongono tutti e tre concordi, cioè
X1X2, X2X3, X1X3 ed OU sono concordi e le varie misure risultano

d13
α,  d12 β,  d23 γ;

2)-si suppone che i segmenti
X1X2, X2X3, X1X3 abbiano il verso opposto a quello di OU, quindi risulta

d13
= -α,  d12 = ,  d23 = -γ.

Nel primo caso, se si considera la relazione
α βγ, si ha:

3)
d13d12 + d23.

Ricordando la proprietà
secondo cui la misura del segmento somma è dato dalla somma delle misure dei segmenti, si suppone che, considerando i punti X1 ed X3 tali che

d13
= -d31,

sostituendo nella relazione 3), si ha:

-d31
= d12d23,

o anche

d12
d23 + d31 = 0.

Nel secondo caso, si moltiplica la relazione
α βγ per -1, cioè:

= + (-γ).

Considerando

= d13,   = d12,  -γ d23,

si ha

d13
d12 + d23.

Si può quindi dire che, comunque si considerino tre punti 
X1, X2X3 sulla retta euclidea, e comunque si considerino le misure dei tre segmenti, la seguente relazione sarà sempre soddisfatta:

d12 +
d23 + d31 = 0.

Tale relazione è sempre valida, anche quando due dei tre punti coincidono, ossia se

X1
= X3,
risulta

d31
= 0

e la relazione suddetta si trasforma in

d12 +
d23 = 0.

Invece di 
d23 si può scrivere sempre d21, poichè

X1
= X3,

quindi

d12 + d21 = 0.

Supponendo di aver dimostrato una relazione con n punti, n ≥ 3, con n intero, si vuol provare che la dimostrazione è analoga anche per n + 1 punti.

Infatti, si suppone di avere sulla retta n punti:

X1
, X2, X3, ..., Xn-1, Xn

e di aver dimostrato che

a)
d12 + d23 + d34 + ... + d(n-1)n + dn1 = 0,

ricordando che

d(n-1)n

è la misura del segmento

Xn-1
Xn

e che

dn
1

è la misura del segmento

Xn
X1.

Si considerino
ora n + 1 punti:

X1
, X2, X3, ..., Xn-1, Xn, Xn+1

e di essi si prendano i tre punti

X1
Xn, Xn+1,

per i quali vale la proprietà già enunciata per tre punti, quindi si ha

b)
d1n + dn(n+1) + d(n+1)1 = 0.

Portando
dn1 al secondo membro della a), si ha:

d12 +
d23 + ... + d(n-1)n = - dn1 = d1n.

Sostituendo
nella b) il valore di d1n, si ha:

d12 +
d23 + ... + d(n-1)n + dn(n+1) + d(n+1)1 = 0.

E' stato quindi dimostrato che, se la formula è valida per n punti, è valida anche per n + 1 punti.

Ci si serve ora di tale risultato per determinare la misura dei segmenti orientati, quando si conoscono le ascisse degli estremi
dei segmenti orientati.
Si consideri di avere la seguente figura:


Comunque siano disposti
X1 ed X2, si conoscono le ascisse x1 ed x2, cioè

X1
(x1) ed X2(x2).

Si ricorda il significato di ascissa; essa è la misura del segmento O
X1 rispetto ad OU,

x1
= α, se dato OX1 = αOU, X1 appartiene alla semiretta positiva,
x1 = -α, se dato OX1 = αOU, X1 appartiene alla semiretta negativa.

Dire che X1
appartiene alla semiretta positiva equivale a dire che OXè concorde con OU, cioè U ed Xsono sulla stessa semiretta e risulta:


L'ascissa x1
è positiva.

Dire che X1
appartiene alla semiretta negativa equivale a dire che O precede U ed X1 precede O, quindi i due segmenti OU ed OXsono discordi e risulta



L'ascissa x1
è negativa.

Si considerano i punti
O, X1 ed X2 di ascisse x1 ed x2, applicando la relazione fra i tre punti si ha:


Tale relazione si può scrivere anche


e, sapendo che


si ha



Quindi, la misura del segmento orientato mediante le ascisse è uguale alla differenza dell'ascissa del secondo punto meno
l'ascissa del primo punto.

Assegnati due riferimenti simili su una retta, (O, U) ed 
(O', U'), si vuole determinare la relazione analitica fra le ascisse di uno stesso punto rispetto ad essi.
Allo scopo, siano x l'ascissa del punto X rispetto al primo
riferimento ed x' l'ascissa dello stesso punto X rispetto al secondo riferimento.



Si deve trovare la relazione che intercorre fra x ed x'.

Per quanto detto in precedenza, risulta:

x = dOX, rispetto ad
(O, U),
x' = dO'X', rispetto ad (O', U').

I due segmenti unitari sono in relazione e quindi si può scrivere

O'U' =
βOU,

con
β > 0.

Si consideri la misura di O'U' rispetto ad OU, cioè

1)
dO'U' = β se O'U' è concorde con OU, dO'U' = -β se O'U' è discorde con OU.

Si consideri inoltre la misura di O'X rispetto ad O'U'; se O'X =
αO'U', con α > 0, si ha:

2)
dO'Xα se O'X' è concorde con O'U', dO'X = -α se O'X è discorde con O'U'.

Allora, sostituendo nella relazione
O'X = αO'U' il valore O'U' = βOU, si ha:

O'X =
β)OU.

A tal punto, si considera la misura 
del segmento orientato O'X rispetto ad OU, e si ha:

3)
dO'Xαβ se O'X' è concorde con OU, dO'X = -αβ se O'X è discorde con OU.

Si suppone ora che nella 1) e nella 2) O'U' è concorde con OU ed OU è concorde con O'X; da ciò risulta OU concorde con O'X e quindi la 3) diventa

*)
dO'Xαβ = d'O'Xd'O'U'.

Supponendo inoltre che O'U' è concorde con OU ed O'X è discorde da O'U';
da ciò risulta O'X' discorde da OU e quindi la 3) diventa

*)
dO'X = -αβ = (-α)β = d'O'Xd'O'U'.

Come può notarsi, le due espressioni contrassegnate da *) rappresentano la stessa relazione

dO'X
= d'O'Xd'O'U',

da cui si deduce

D'altronde,

d'O'X
= x',

cioè è l'ascissa di O'X rispetto ad OU, e supponendo che
d'O'U' = h, h numero reale diverso da zero, dalla 4) si ha:


Si considerino ora
O, O' ed X, per questi tre punti vale la relazione precedente, cioè

dOO'
+ dO'X + dXO = 0,

quindi

dO'X
= dOX - dOO',

ricordando che

dOX
= x,

è l'ascissa di OX rispetto ad OU e che
dOO' è l'ascissa della nuova origine rispetto all'antico riferimento. Si indica

dOO'
= x0,

e sostituendo nella relazione 5)

dO'X
= dOX - dOO',

si ha:


In tale formula


poichè h 
≠ 0, mentre


può essere uguale a zero, e ciò si verifica se O' coincide con O.

Ponendo



con β numero a piacere, si ha la relazione fra l'ascissa di un segmento rispetto all'antico riferimento e
l'ascissa dello stesso punto rispetto al nuovo riferimento:

 x' =
αx + β,

cioè
x' è uguale ad un polinomio di primo grado in x.

Si osserva quindi che esiste una relazione dei numeri reali nell'insieme dei numeri reali


tale che ad ogni x associ x' e risulti uguale ad
αx + β. Ciò determina una corrispondenza biunivoca senza eccezioni: se si fissa un x', esiste un unico x appartenente ad R, tale che

x' =
αx + β,

in altri termini

x'R x x' = αx + β.

Si considera ora


cioè la soluzione dell'equazione suddetta è considerata una trasformazione lineare intera.
Se si ha un riferimento (O, U) e si fissa x' = αx + β, cioè se si considerano un riferimento ed una trasformazione lineare intera


esiste un secondo riferimento
(O', U') che è verificato da

x' =
αx + β.

Infatti, indicando sempre,




siccome



si può, nel riferimento assegnato, determinare il punto O' della retta r, che ha come ascissa x0, cioè O' tale che

dOO'
= x0.

Si considera il punto U' tale che la misura del segmento orientato O'U' sia uguale ad h.

Riassumendo:

O'
 dOO' = x0,  U'  dO'U' = h.


I segmenti che sulla retta hanno estremo O' ed hanno misura |h|, h in valore assoluto, sono due e si scelga quello la cui misura d
el segmento orientato è proprio h. Si assumano questi due punti come fondamentali del nuovo riferimento (O', U'). Si hanno così due riferimenti (O, U) ed (O', U') e si determina la trasformazione che dall'ascissa di (O, U) permette di passare all'ascissa di (O', U'); essa ha equazione:


Pertanto, si vede che il nuovo riferimento è tale che il passaggio dalle precedenti alle nuove ascisse ha proprio come equazione quella che si era prefissata. Esiste quindi un riferimento
(O', U'), tale che la trasformazione sia proprio quella prefissata. Ora si deve dimostrare l'unicità, ossia che tale punto è unico. Allo scopo, si supponga che esiste un altro riferimento (O'', U'') e si considerino (O, U) ed (O'', U'), si ha l'equazione



in cui

h' = dO''U'',  
x'0dOO''.

Se


coincide con


dovrà essere


Ricordando che
(O', U') era stato costruito in modo tale che x'0 = x0, si ha che la nuova origine O'' coincide con O', perchè le ascisse rispetto ad OU sono uguali, cioè

U''
dO''U'' = h' = 1/α  h = h'.

Resta così dimostrato che O' = O'' e, dalla precedente relazione, sostituendo O' ad O'', risulta

U''
dO''U'' = dO'U'.

Si deduce quindi che U' coincide con U'', pertanto, resta dimostrato che i due riferimenti coincidono, cioè l'unicità del riferimento esistente.

Rapporto semplice di tre punti

Si supponga di aver fissato sulla retta euclidea r un riferimento
(O, U) e si consideri una terna ordinata di punti X1 X2 ed X3 con la condizione X2  X3.
Si chiama rapporto semplice della
terna ordinata di punti X1X2 ed X3 il numero reale


essendo
x1, x2, x3 ordinatamente le ascisse dei tre punti X1 X2X3 nel riferimento assegnato.
Il
rapporto semplice è un numero reale, perchè X2  X3, quindi anche il rapporto semplice è diverso da zero.
Tale
rapporto semplice si indica come segue:


A tal punto, si può dim
ostrare che il rapporto semplice è indipendente dal riferimento poichè, se si cambia riferimento, cambiano le ascisse ma il numero ottenuto dal rapporto semplice è sempre lo stesso.

Allo scopo, si considerino un altro riferimento
(O', U') ed x' = αx + β, in cui α, β, α  0.
Se si indicano con
x'1, x'2 ed x'3 le nuove ascisse rispetto al nuovo riferimento, conoscendo le formule di trasformazione, si ha:

x'1
= αx1 + β,  x'2 = αx2 + β,  x'3 αx3 + β.

Ora, si consideri
il rapporto semplice di questi tre punti:


Come appunto volevasi dimostrare.

D'altronde, il rapporto semplice si può scrivere sotto la seguente forma:



e, considerando un altro segmento unitario, analogamente si ha



Quindi


Punto medio

Si considerino due punti distinti
X1 X2, se X3 è un punto medio tra X1 ed X2, il rapporto semplice della terna ordinata dev'essere uguale a -1:

(X1
X2 X3) = -1.

Biunivocamente, se il 
rapporto semplice della terna ordinata è uguale a -1, il punto X3 è medio tra X1 ed X2:

(X1
X2 X3) = -1  (X1 X2)  (Xpunto medio tra X1 ed X2).

Pertanto,
X3 è interno ad X1 ed X2, e ciò equivale a dire che X1 precede X3 ed X3 precede X2 in uno dei versi, in modo che il segmento orientato X1X3 sia concorde ed uguale al segmento X3X2. Si conclude che:

1) (X1
X2Xpunto medio tra X1 ed X2 X1X3X3X2.

Si considerino ora, in un qualsiasi riferimento
(O, U), i segmenti orientati uguali che, rispetto ad esso, hanno uguali misure. Pertanto, dalla relazione 1) segue:

d13
d32 = -d23.

Essendo 
X1 X2, X≠ X X≠ X2d23 ≠ 0, si può dividere la relazione

d13
= -d23

per la quantità 
d23, pertanto in ultima analisi:


ma


non è altro che il rapporto semplice
(X1 X2 X3) della terna, quindi quanto asserito è vero.

Si dimostra ora il viceversa, cioè per ipotesi si suppone che
il rapporto semplice (X1 X2 X3) della terna sia uguale a -1, si deve dimostrare che X3 è punto medio tra X1 ed X2.

Infatti, essendo



Considerando sempre la condizione
d23 ≠ 0, si ha

d13
= d32  X1X3X3X2.

Si deve dimostrare che le misure dei segmenti orientati
X1X3 ed X3X2 sono uguali; essi hanno lo stesso verso, cioè X1 precede X3 ed X3 precede X2, cioè

X1
X2 X2 X3,

ciò significa che
X1 ed X2 sono punti distinti, e ciò comporta anche che X3 è punto interno.
In definitiva si deduce che, essendo
i segmenti orientati uguali ed X3 interno, X3 risulta punto medio tra X1 ed X2, quindi è soddisfatta la condizione necessaria e sufficiente affinchè X3 sia punto medio, cioè:

(X1
X2 X3) = -1.

Se si verificasse l'ipotesi
X1 = X2, si avrebbe che X1 precede X3 ed X3 precede X1, quindi i tre punti coincidono.

A tal punto si può asserire che:



Si osserva ora che, se i punti
X1, X2 ed X3 hanno ascisse x1, x2 ed x3, dall'uguaglianza ora ottenuta si ha:

x3
- x1 = -(x3 - x2),

x3
- x1 = -x3 + x2,

2x
= x1 + x2,


quindi l'ascissa media risulta uguale alla semisomma delle ascisse estreme, o meglio
alla semisomma delle ascisse dei punti assegnati. Tale formula vale anche nel caso in cui si verifichi la coincidenza tra x1 ed x2.