Un filo teso, la traccia che si ottiene
su un foglio facendo scorrere una matita lungo l'orlo di una riga, danno l'idea intuitiva della retta. Essa dev'essere concepita come
estremamente sottile, cioè priva di spessore, ed indefinita,
vale a dire senza principio nè fine. Per tale motivo non è
possibile rappresentare una retta per intero: è necessario
però sempre pensarla indefinita e non farsi ingannare dalla
inevitabile mancanza della sua rappresentazione materiale.
Le rette si indicano
con lettere minuscole, e perciò si dice retta a, retta b, ecc.
IL PIANO
Un foglio di carta ben teso su un
tavolo, pensando che esso sia indefinitamente esteso in tutti i sensi, una superficie stagnante di un lago, danno l'idea intuitiva del piano. I piani
si indicano con lettere dell'alfabeto greco: α (alfa), β
(beta), γ (gamma), δ (delta), ecc. Esso si deve immaginare infinitamente sottile e indefinitamente esteso, cioè illimitato in tutte le direzioni.