MINISTERO PER I BENI
E LE ATTIVITÀ CULTURALI
ARCHIVI SISTEMA ARCHIVISTICO NAZIONALE |
Il termine Catasto che in
origine indicava un elenco di beni e di possidenti compilato per motivi
esclusivamente fiscali, oggi definisce l’inventario generale dei beni immobili
(nel Medioevo anche dei beni mobili) creato per accertare la consistenza
delle proprietà, delle rendite censuarie dei beni stessi e quindi
per l’applicazione dell’imposta.
Nel 1741 Carlo III di Borbone ordinò
per l’Italia Meridionale la formazione di un catasto la cui compilazione
risultò molto imperfetta, migliore fu quella ordinata ad una commissione
temporanea istituita nel 1809 i cui lavori terminarono nel 1825.
Con i decreti 12 agosto e 9 ottobre
1809 n.441 e 477 furono emanate disposizioni per la formazione in ogni
comune del Regno di un nuovo catasto che fu detto provvisorio.
Al momento dell’unificazione del
Regno vi erano catasti molto differenti in Italia, si impose quindi un
opera di giustizia tributaria per uniformare la contribuzione diretta su
terreni e fabbricati.
Con regio decreto 13 aprile 1938
n.652 fu disposta la rivalutazione del reddito e la formazione del Nuovo
Catasto Edilizio Urbano.
Il catasto conservato in Archivio
abbraccia tutti i comuni della provincia compresi nel territorio degli
uffici Distrettuali delle Imposte Dirette di Catignano, Penne, Pescara,
Popoli e S.Valentino. La serie dei registri è quasi completa,
mancano solo due registri (vol. 13° del Comune di Abbateggio
e vol. 3 del Comune di Manoppello) distrutti per eventi bellici
durante la Seconda Guerra Mondiale.