TRICARICO:città arabo-normanna
-LA STORIA: Tricarico (6.500 ab.circa, provincia di
Matera);le sue prime vicende la ricordano come una
cittadella longobarda inclusa nel gastaldato di
Salerno (849) e sede di una diocesi di rito
bizantino(968),poi passata al rito latino (1060). Il kastron (città fortificata)di Tricarico acquisto’ grande importanza con i
Normanni
(1048) che, guidati
da Roberto il Guiscardo, vi fecero il loro ingresso nel
1080 e la inclusero nel Ducato di Puglia e Calabria.
Sede di contea ebbe un ruolo molto importante durante
tutto il Medioevo dove si succedettero diverse famiglie,
nei primi anni del’400 fu infeudata a Francesco Sforza e
a Giovanni Borgia. La città fu feudo dei Revertera(duchi
della Salandra)fino alle leggi eversive (sec.XIX). La
presenza di popolazioni greche ,arabo-musulmane,
ebraiche, il mecenatismo dei Sanseverino e di molti
vescovi,la presenza di un seminario e di numerosi
conventi, i costanti rapporti tenuti dall’aristocrazia
locale con gli ambienti napoletani ed extra -napoletani,
hanno permesso alla città di ricoprire una posizione di
rilievo nel panorama culturale regionale. La storia
contemporanea è contrassegnata dall’adesione ai
movimenti liberali e dal coinvolgimento alle lotte
contadine, che si conclusero con la Riforma Agraria.
Nel primo dopoguerra incisivo è stato l’operato del
vescovo Raffaello delle Nocche, del sacerdote Don
Pancrazio Toscano e di Rocco Scotellaro, primo sindaco
dopo la Liberazione, nonché letterato di grande
prestigio e poeta della libertà contadina. -COSA
VEDERE : Tricarico documenta mirabilmente le tracce del
suo passato nel centro storico alto-medievale, che si
articola negli antichi quartieri di
Rabata,
Saracena,
Civita,
Piano,
Monte. Tra essi Rabata e
Saracena offrono immagini suggestive per la loro matrice
islamica, con la via principale(l’araba shari) e le vie
secondarie o darb, che si intrecciano in varie direzioni
per concludersi in vicoli ciechi o sucac. Notevoli sono
le tracce delle poderose mura di cinta e le
porte di
accesso alla città con le loro torri semiforiche. Tra le
emergenze civili ed ecclesiastiche di grande interesse
ricordiamo la Cattedrale( originaria del sec.XI),la
chiesa di S.Francesco(sec.XIV), la
Torre ed il
Castello normanno (sec.XI-XIV),il
Palazzo Ducale
(ante.sec.XV), sede di una importantissima mostra di
reperti archelogici,il Palazzo Vescovile, numerosi ed imponenti palazzi nobiliari con stemmi ed effigi. Al di
fuori del centro storico si trovano il convento di
S.Antonio da Padova
con chiostro affrescato, la chiesa
di S.Maria del Carmine interamente affrescata da
Pietro
Antonio Ferro, la chiesa di S.Antonio Abate. Immerso nel
bosco di Fonti vi è il Santuario di
S.Maria delle Fonti,
attribuito a mastro Sarolo (sec.XII). -LE MASCHERE
DI TRICARICO E LE TRADIZIONI POPOLARI: varie sono le
tradizioni popolari nel corso dell’anno. La prima è la
suggestiva e antichissima apertura del
Carnevale (17
gennaio)connessa alla festa di S.Antonio Abate. All’alba
di questo giorno, il paese viene svegliato da un
cupo suono di campanacci agitati dalle maschere
rappresentanti le vacche; vestite di pesanti mutandoni
chiari, fazzoletti colorati intorno al collo ed al corpo
, cappello a falde larghe con tantissimi nastri
policromi che scendono fino a terra quasi a mascherare
l’intera persona; ed i tori vestiti alla stessa maniera
solo con colori diversi il nero e il rosso.
Accompagnati da conte e contessa, capomassaro,
sottomassaro e dai vaccari, le maschere si ritrovano
davanti la chiesa di S.Antonio Abate per ricevere la
benedizione del Santo ,auspicio benevolo per l’intero
anno. Da qui la “carovana” muoverà nel rito della
transumanza attraverso le vie principali del paese e
andrà nelle case a chiedere salsiccia e cibi casarecci
per far festa. Tutto sarà consumato alla sera quando
inizieranno le serenate con “cubba-cubba”, canti e balli
tradizionali. Il periodo di festa e di suoni
carnevaleschi continuerà fino al martedi grasso,
l’ultima domenica vi è la sfilata conclusiva ed il rito
dell’uccisione sul rogo del fantoccio di Carnevale, con
pianto e strazio della moglie Quaremma. Durante il
Triduo pasquale sono di prassi le visite ai Sepolcri, la
processione di Gesu’ Morto, la sera di venerdi’ Santo e
quella della Madonna Addolorata alla ricerca del Figlio,
la mattina del Sabato santo. Alla vigilia della
festività di S.Pancrazio, l’11 maggio , si accendono i
fuochi propiziatori in tutto il paese, ricreando
immagini suggestive e dal sapore antico. Le domeniche di
Maggio richiamano molti fedeli della zona al Santuario
Mariano di Fonti, per venerare la Madonna e godere delle
bellezze del bosco. Nei mesi estivi si succedono la
festa di S.Antonio da Padova (13 giugno), della Madonna
del Carmine protettrice di Tricarico (16 luglio) e di
San Rocco (16 agosto). -LA CUCINA TRADIZIONALE :per
chi ama mangiare genuino ,la cucina tipica di Tricarico
offre pane fragrante e focacce dai vari condimenti.
Primi piatti di pasta fatta in casa con farina di
grano duro locale: “frizzuli” al sugo misto, “cafatidd”
lavorati a tre,quattro e otto dita con sugo di carne o
con pomodoro,basilico e cacioricotta o, ancora,
bolliti con cime di rame conditi con olio,aglio e
peperoncino; orecchiette della domenica, ravioli con
ricotta e “laganidd” con lenticchie. Per le pietanze, il
saporito “cutturidd” di pecora, il capretto al forno con
patate, lo spezzatino di maiale con peperoni all’aceto,
le costolette di agnello e le salsicce alla brace, le
tante varietà di salumi stagionati, i formaggi
pecorini, i latticini artigianali. Particolari sono le
minestre di verdure, come il purè di fave con
cicorielle, i finocchietti del Sabato Santo, con
cotica di maiale e salsiccia del pezzente e le verdure
spontanee fritte. Per chi ama i dolci: i panzerotti di
ceci e cioccolato, le “casatedd” con miele, le
frittelle di Natale salate o dolci, le paste secche alle
mandorle, la “pizzilatedd” di Pasqua: rustica con
ricotta formaggio fresco e salame oppure dolce con
ricotta,zucchero e cannella; i taralli con la glassa e
tanti altri. Il tutto accompagnato da vini locali: rossi
e corposi con uve Malvasia, Culatammorr e Scherzetto;
rosso dolce Cerasuolo e biacchi secchi o con boccata
dolce Moscato e Malvasia ,profumati d’estate con fette
di percochi o tocchetti di sedano. I ristoranti locali
propongono sempre nei loro menu’, a seconda della
stagione, tante prelibatezze genuine e tipiche della
nostra terra.
-COME ARRIVARCI: dal nord, A3 SA-RC
(svincolo di Sicignano), superstrada Basentana (SS 407),
uscita Tricarico. Oppure A14 BO-BA (svincolo di Foggia),
SS 401 per Cerignola, SS 93 Melfi-Potenza (svincolo di
Potenza),SS 407 Basentana direzione Metaponto, uscita
Tricarico. Dal sud : SS 106 Sibari- Taranto uscita
Metaponto, SS 407 Basentana uscita Tricarico. Da Bari :
SS 96 per Altamura, SS 99 per Matera, SS 7 per
Tricarico. In treno : Linea NA-TA (scalo
Grassano-Tricarico)
-DOVE DORMIRE: ALbergo
Italia V.le R. Margherita Tricarico 0835/726034; Ostello
della gioventù C/da Fonti Tricarico 0835/723660;
Convento del Carmine solo pernottamenti Tricarico
0835/723660;
Info: Associazione Pro Loco Tricarico
Largo S.Croce 75019 TRICARICO (Mt)
www.proloco-tricarico.org
Contatti:
338-8390205
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