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NAPOLEONE: DA SOTTOTENENTE A COMANDANTE DELL'ARMATA D'ITALIA

 

L'inizio della storia di un grande personaggio è generalmente poco conosciuto. Gli anni della gloria tendono a cancellare gli anni oscuri.

Il cadetto della scuola di artiglieria, classificatosi 42° su 58 allievi, non fa presagire il vincitore di Marengo e di Austerlitz.

L'amicizia con Augustin Robespierre e il commissario politico Saliceti danno un improvviso impulso alla sua carriera.

La caduta di Maximilien Robespierre provoca una improvvisa battuta d'arresto.

L'alleanza con Barras dà nuovo slancio alla sua carriera militare.

Il rapporto con Giuseppina Beauharnais lo inserisce nei salotti parigini politicamente più importanti.

A 27 anni viene nominato comandante dell'armata d'Italia.

 

Località: Corsica - Francia

Epoca: 1769-1796

 

Carlo Buonaparte


Dal 1755 al 1769 la Corsica fu sostanzialmente indipendente sotto il governo del generale Pasquale Paoli.

Il 15 maggio del 1768 la Repubblica di Genova, non riuscendo a riprendere il controllo dell'isola, la cedette alla Francia con il Trattato di Versailles.

La popolazione, guidata da Pasquale Paoli, si oppose ai francesi, ma venne sconfitta nella battaglia di Ponte Nuovo l'8 maggio 1769. Paoli fuggì in Inghilterra.

Carlo Buonaparte, che era stato stretto collaboratore di Paoli, si schierò presto al fianco dei francesi avendo in cambio il riconoscimento della nobiltà della propria famiglia e la protezione del conte di Marbeuf, governatore dell'isola.

I Buonaparte erano di origini toscane, probabilmente di Sarzana, e si erano trasferiti in Corsica nel XVI secolo. A partire dal 1600 avevano fatto parte più volte del Consiglio degli Anziani di Ajaccio. La partecipazione al Consiglio venne riconosciuta dai francesi come equivalente ad un titolo di nobiltà minore.

Napoleone Buonaparte

Napoleone nacque ad Ajaccio da Carlo Buonaparte e da Maria Letizia Ramolino il 15 agosto 1769. Gli venne dato il nome di uno zio morto due anni prima.

Napoleone era il quarto di dodici fratelli, secondo degli otto viventi. Primogenito era Giuseppe (1768). Sarebbero seguiti: Luciano (1775), Elisa (1777), Luigi (1778), Paolina (1780), Maria Annunziata, chiamata Carolina (1782), e Girolamo (1784). Nel 1785 il padre di Napoleone morì.

 

Sottotenente di artiglieria (16 anni)

Nel dicembre 1778 Carlo mandò in Francia Giuseppe e Napoleone, appena novenne, a studiare presso il collegio di Autun. Ad Autun Napoleone apprese per la prima volta il francese.

Il 15 maggio 1779 Napoleone si trasferì nel collegio militare di Brienne, dove a spese del re venivano preparati i figli delle famiglie nobili. Napoleone venne accettato a seguito delle raccomandazioni del conte di Marbeuf. Napoleone rimase a Brienne per cinque anni.

Nel settembre del 1784, a quindici anni, venne ammesso alla scuola militare di Parigi. Dopo un anno ottenne il grado di sottotenente di artiglieria. Risultò 42° su 58 allievi.

Nel novembre 1785 Napoleone venne assegnato al reggimento di artiglieria di La Fère. Non fu molto assiduo nel servizio di guarnigione: fino al 10 settembre 1791 accumulò 38 mesi di congedo e 33 mesi di presenza.

La Rivoluzione e la Corsica

Allo scoppio della Rivoluzione i seguaci di Pasquale Paoli aderirono prontamente ai nuovi principi. I realisti corsi si schierarono invece a difesa dell'antico regime.

Il 30 novembre 1789 l'Assemblea nazionale proclamò la Corsica parte integrante della Francia. Terminava l'occupazione militare iniziata nel 1769.

Nel luglio del 1790 Paoli rientrava in Corsica e veniva eletto comandante della Guardia nazionale e Presidente del Direttorio dipartimentale.

Capitano d'artiglieria e tenente colonnello in seconda dei volontari (23 anni)

Tra il 1789 e il 1793 Napoleone richiese numerosi congedi per partecipare alle vicende della Corsica.

Nell'aprile del 1792 venne eletto tenente colonnello in seconda delle truppe volontarie dell'isola. Il grado tra i volontari gli permetteva di conservare il grado militare regolare di tenente.

Intanto a Valence venne indetta una verifica degli ufficiali regolari. Napoleone risultò ovviamente assente e venne cancellato dai ruoli del reggimento. Si recò a Parigi per rivendicare i suoi diritti.

Napoleone lasciò Parigi il 17 settembre con il grado di capitano d'artiglieria, a cui era stato promosso, e con quello di tenente colonnello dei volontari. A ottobre era di nuovo in Corsica.

Dalla Corsica alla Francia

Napoleone stabilì buoni rapporti con Antonio Cristoforo Saliceti, deputato della Convenzione in missione nell'isola.

Nel febbraio 1793 Napoleone prese parte al disastroso attacco contro la Sardegna. Incaricato di conquistare la Maddalena, a causa di un ammutinamento, fu costretto a ritirarsi.

Luciano Buonaparte accusò Pasquale Paoli di tradimento nell'azione contro la Sardegna e di essere un controrivoluzionario. Nell'aprile 1793 la Convenzione decise di arrestare il Paoli, ma i suoi seguaci impedirono l'arresto e bruciarono la casa dei Buonaparte, costringendo la famiglia a rifugiarsi a Tolone e poi a Marsiglia (giugno 1793).

Nel giugno 1794 la Corsica riconobbe come proprio sovrano il re d'Inghilterra.

Nel 1796 i francesi riconquistarono l'isola e ricostruirono la casa dei Buonaparte.

Da capitano a generale di brigata (24 anni)

Una volta in Francia il capitano Buonaparte riprese servizio nel 4° Reggimento di artiglieria a Nizza.

Presente per caso all'assedio di Tolone, il 16 settembre 1793 venne chiamato da Saliceti, rappresentante in missione della Convenzione, a sostituire Dammartin, il comandante dell'artigliera, rimasto ferito.

Il 18 ottobre Saliceti promosse il capitano Buonaparte al grado di comandante di battaglione, ossia maggiore.

Napoleone contribuì validamente alla riconquista della città che cadde il 18 dicembre 1793. Il 23 dicembre Saliceti e Augustin Robespierre, fratello minore di Maximilien, lo proposero per il grado di generale di brigata. Il 16 febbraio 1794 la promozione veniva confermata dal Comitato di salute pubblica.

Incarcerato e radiato dall'artiglieria (26 anni)

Il 9 Termidoro dell'anno II (27 luglio 1794) Robespierre e suo fratello venivano messi a morte. Il 9 agosto 1794 Napoleone, generale sospetto di tradimento, venne incarcerato a Nizza da Saliceti. Verrà prosciolto il 20 agosto, sempre da Saliceti.

Nel marzo del 1795 fu radiato dall'artiglieria e destinato a combattere in Vandea, ma rifiutò l'incarico e il 21 giugno rassegnò le dimissioni. Il suo matrimonio con Desirée Clary, sorella minore della moglie di suo fratello Giuseppe e figlia di un ricco commerciante di Marsiglia, andò a monte.

Congedato dall'esercito (26 anni)

Deluso, Napoleone presentò domanda di assunzione presso l'esercito turco che l'accettò verbalmente. Ma il 18 agosto 1795 Napoleone venne assegnato all'Ufficio Topografico ed il progetto turco tramontò.

Il 15 settembre 1795 il Comitato di salute pubblica decise di cancellare Napoleone dall'elenco dei generali in servizio effettivo per il rifiuto che aveva opposto all'ordine di recarsi in Vandea.

Generale di divisione (26 anni)

Il 13 vendemmiaio dell'anno III (5 ottobre 1795) il governo affidava a Barras il compito di reprimere una sollevazione, in parte realista, del popolo di Parigi. Barras si rivolse a Napoleone che, sparando a mitraglia sulla folla con i cannoni raccolti da Murat, disperse gli insorti. Il governo era salvo.

Il 16 ottobre 1795, in seguito al successo della operazione, Napoleone veniva reintegrato con il grado di generale di divisione e il comando dell'armata dell'interno.

Comandante dell'armata d'Italia (27 anni)

Il 2 marzo 1796 Napoleone veniva nominato comandante dell'armata d'Italia.

Il 9 marzo 1796 Napoleone sposava Joséphine Tascher de la Pagerie, vedova del generale Alexandre Beauharnais accusato di tradimento dopo una sconfitta contro gli austro-prussiani e ghigliottinato il 23 luglio 1794.

Giuseppina era stata l'amante di Barras, aveva due figli, Ortensia ed Eugenio, ed era più vecchia di Napoleone di cinque anni. Dominava i salotti di Parigi.

L'11 marzo 1796 Napoleone, ventisettenne, partiva per la campagna d'Italia.

 


Da Buonaparte a Bonaparte

Fu a partire dalla primavera del 1796 che Napoleone e la sua famiglia cominciarono a usare la forma francesizzata del proprio cognome: Bonaparte.

I fratelli

Nel 1806 Giuseppe diventò re di Napoli e nel 1808 re di Spagna, mantenne la corona fino al 1813. Emigrò in Svizzera, Stati Uniti e Inghilterra. Morì a Firenze nel 1844.

Luciano, protagonista della rottura con Pasquale Paoli, ebbe una notevole parte nel colpo di stato del 18 brumaio in qualità di Presidente dei Cinquecento. Fu ministro dell'interno, ruppe con Napoleone, tentò di fuggire negli Stati Uniti, venne catturato dagli inglesi. Dal 1804 visse a Roma. Nel 1814 ottenne dal papa il principato di Canino. Durante i Cento Giorni si riconciliò con Napoleone. Morì a Viterbo nel 1840.

Luigi sposò Ortensia Beauharnais, figlia di Giuseppina. Fu re di Olanda dal 1806 al 1810. Dovette abbandonare la corona per i contrasti con Napoleone. Morì a Livorno nel 1846. Fu il padre di Napoleone III.

Girolamo, dopo il matrimonio con miss Patterson, una ricca americana, nel 1807 sposò la figlia del re del Wurttemberg e nello stesso anno divenne re di Westfalia. Rimase sul trono fino al 1813. Fuggì in Austria. Visse in esilio in Italia. Ritornò a Parigi nel 1848. Per intervento del nipote Luigi Bonaparte (Napoleone III) fu maresciallo di Francia (1850) e presidente del senato (1852). Morì a Villegenis nel 1860.

Le sorelle

Elisa sposò Felice Baciocchi, un ufficiale corso, divenne principessa di Lucca e Piombino (1805-1809) e poi granduchessa di Toscana (1809-1814). Nel 1815 gli austriaci l'arrestarono e la portarono a Brno in Moravia. Si ritirò a vita privata e morì a Bologna nel 1841.

Carolina sposò il generale di cavalleria Gioacchino Murat. Fu granduchessa di Berg e regina di Napoli dal 1808 al 1814. In seconde nozze sposò il generale francese Macdonald. Morì nel 1839 a Firenze.

Paolina, morto il primo marito, il generale Leclerc, si risposò nel 1803 con il principe Camillo Borghese. Ebbe il titolo di duchessa di Guastalla. Morì a Firenze nel 1825.

Le donne amate

Desirée Clary, sorella della moglie di Giuseppe, nel 1798 sposò il generale Bernadotte, che divenne re di Svezia nel 1818, ma aveva di fatto governato il paese dal 1810. Desirée morì nel 1860. Bernadotte morì a Stoccolma nel 1844. Gli attuali regnanti di Svezia appartengono alla sua dinastia.

Giuseppina, vedova Beauharnais, nel 1809 dovette accettare la separazione da Napoleone che intendeva sposarsi con Maria Luisa d'Austria per motivi politici. Morì a Parigi nel 1814.

I figli di Giuseppina

Eugenio di Beauharnais venne adottato da Napoleone e nel 1805 divenne vicerè del regno d'Italia. Dopo i Cento Giorni si ritirò in Baviera. Morì a Monaco nel 1824.

Ortensia sposò Luigi Bonaparte, con cui regnò sull'Olanda dal 1806 al 1810. Con la restaurazione venne esiliata in Turgovia. Fu la madre di Napoleone III. Morì ad Arenenberg nel 1837.

I politici

Il corso Antonio Cristoforo Saliceti divenne ambasciatore a Lucca e a Genova nel 1801. Fu ministro di polizia e della guerra con Giuseppe Bonaparte, re di Napoli. Morì a Napoli nel 1809.

Barras fu emarginato da Napoleone dopo il colpo di stato del 18 brumaio (9-10 novembre 1799). Fu costretto a ritirarsi in Belgio (1801) e a Roma (1810). Morì a Parigi nel 1829.

 

Riferimenti bibliografici:

Tulard J.

Napoleone

Rusconi

Criscuolo V.

Napoleone

Il Mulino

Chandler D. G.

Le campagne di Napoleone

BUR

 

 
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