Lettera pubblicata su "Inprimapagina" settimanale di Crema del 19 marzo 2004 n. 911 pagina 31


CARO ASSESSORE, O TUTTI "GASATI" DAL TRAFFICO, O NESSUNO!


… e sulle ferrovie si fermi prima di far danni
In nome del popolo cremonese inquinato, è ora di cambiare!

         Egregio Signor Direttore,

Il tema delle infrastrutture e dei trasporti è l'argomento centrale della campagna elettorale delle prossime elezioni amministrative del 12 e 13 giugno 2004 per il rinnovo dei consigli della Amministrazione Provinciale di Cremona, del comune di Cremona e di buona parte dei 115 comuni del cremonese. Finalmente, dopo almeno venti anni in cui richiamo l'attenzione da parte dei politici e sollecito la necessità di coerenti iniziative in chiave europea da parte degli Enti Locali in questo settore, tutti, dalle Associazioni degli imprenditori, agli Enti Locali, ai parlamentari, oggi parlano di trasporti. Certo, non possiamo dimenticare che siamo vicini alle elezioni e quindi ci può essere un modo strumentale di intervenire in uno dei settori vitali per il futuro del nostro territorio provinciale a partire dal problema del pendolarismo, ma potremmo essere contenti di aver smosso il mondo politico dal torpore e dal tabù su questo argomento. Tutto bene dunque? Per la verità dobbiamo dire che l'attesa per la elaborazione di un progetto cremonese è sicuramente andata delusa dal tipo di progetti che si stanno preparando. Gli anni del silenzio non sono stati utilizzati per pensare in positivo, per confrontare cosa accade e quali sono le risposte al problema della mobilità delle persone e delle merci elaborate dall'Europa e dagli altri territori, regioni, province e comuni a noi vicini, ma per far nascere mostri: un'idra dalle sette teste sparse lungo il fantomatico "Corridoio 5" da Barcellona a Kiev ed una piovra dai mille tentacoli neri come l'asfalto di 3 nuove autostrade, per una lunghezza di circa 300 km e dal costo complessivo di circa 6.000 miliardi di vecchie lire, come la Brescia-Bergamo-Milano, la Cremona-Mantova e la Fontevivo-Nogarole Rocca (meglio nota come Tirreno-Brennero), come la nuova strada statale 591 che taglia il territorio dal bergamasco al piacentino, come il nuovo 3° Ponte sul fiume Po fra Castelvetro Piacentino e la periferia ovest di Cremona, fra Cavatigozzi e Spinadesco, un'opera lunga circa 3 km dal costo di circa 600 miliardi di vecchie e per la quale non sono ancora stati forniti i flussi di traffico che ne dovrebbero giustificare la realizzazione. Non si sa ancora se il nuovo ponte, realizzato con fondi pubblici, sarà ad accesso libero o con pedaggio, ma questo è solo…un dettaglio. E, mentre spunta una inutile ferrovia fra Pizzighettone e Castelleone, scopriamo anche, secondo quanto leggiamo in questi giorni sulla stampa locale, che per l'Assessore ai Trasporti della Provincia di Cremona, Fiorella Lazzari (DS), il Parco dell'Adda e il territorio del nord della provincia di Cremona valgono più del Parco dell'Oglio, e quindi devono essere tutelati e protetti dalla autostrada Bre-Be-Mi, mentre gli abitanti, le imprese agricole e le terre dell'Oglio, del Po e del Mincio, da Cremona a Mantova e da Casalmaggiore a Nogarole Rocca non hanno nessun pregio e quindi possono benissimo essere attraversate da 2 autostrade (la Cremona-Mantova e la Ti-Bre) e da, potenzialmente, 200.000 veicoli al giorno! Come dire al nord della provincia facciamo gli ambientalisti e difendiamo la gente dall'inquinamento dicendo no ai 100.000 veicoli-giorno della Bre.Be.Mi, mentre i cittadini del sud-est della provincia possono essere tutti tranquillamente "gasati" con il traffico: ci scusi, Assessore, ma proprio questa logica non la capiamo. O tutti "gasati", o nessuno! Perchè questi trattamenti diseguali, dov'è la politica dell'eguaglianza? Dov'è l'equità da inquinamento, dov'è finita la "teoria dell'equa distribuzione dell'inquinamento fra i vari territori della regione", tanto reclamizzata sulla stampa locale agli inizi della "campagna pro-autostrada Cremona-Mantova, e così tanto cara al segretario regionale nonchè consigliere regionale DS Luciano Pizzetti? Come si permette, Assessore provinciale, di trasgredire alla linea del suo segretario regionale? Le sorprese per la provincia di Cremona non finiscono qui. Al contrario di altre province e di altri territori, in provincia di Cremona sono state ignorate del tutto le ferrovie, infrastrutture di 7 linee per una lunghezza di oltre 350 km dimenticate dai piani provinciali della mobilità fino a questi ultimi mesi di fine mandato amministrativo, quando, a pochi mesi dalle elezioni amministrative del giungo prossimo, le iniziative dell'Assessore ai Trasporti della Provincia, Fiorella Lazzari, sono diventate davvero frenetiche, quasi a recuperare il tempo e il treno perduto. Dopo che per anni l'Assessore ai Trasporti della Provincia di Cremona ha dichiarato la sua incompetenza sulle ferrovie, ci permettiamo di consigliarle, nell'interesse di tutti, una pausa di riflessione: si fermi, prima di far danni, prima di provocare qualche scontro da overdose ferroviaria, vista la sua dichiarata incompetenza! Rifletta prima di accettare "investimenti leggeri" per poi "incrementare l'offerta negli orari di punta tramite alcuni raddoppi selettivi"! Se decide di attuare quanto da lei dichiarato alla stampa locale, i pendolari cremonesi dovranno attendere ancora decenni prima di vedere qualche cambiamento significativo. Perchè l'Assessore Lazzari deve sapere che per incrementare l'offerta negli orari di punta, occorrono sia i raddoppi selettivi che i potenziamenti tecnologici (quelli che l'Assessore chiama "investimenti leggeri"), il che significa che senza raddoppi selettivi non si possono realizzare gli incrementi di offerta necessari, ne quelli futuri. E per avere gli uni, cioè i raddoppi selettivi e gli altri, cioè i potenziamenti tecnologici/investimenti leggeri occorrono almeno 1-2 anni di lavoro per ciascun tipo di investimento se fatto in modo disgiunto e dopo la conclusione degli accordi di programma e l'affidamento dei lavori: perchè non pensare ad un accordo che comprenda la realizzazione contestuale e finalizzata delle 2 tipologie di intervento tecnologico e di potenziamento infrastrutturale? A che servono le analisi dello studio del novembre 2003 commissionato dalla stessa Provincia di Cremona all'ing. Perticaroli del Politecnico di Milano, se poi non si sanno leggere le indicazioni e trarne le conseguenze? Già da oggi sarebbe possibile realizzare incrementi di offerta, cioè nuovi treni, riorganizzando l'offerta attuale, cioè rendendo più efficace il nuovo interesse della Provincia di Cremona per le sue linee ferroviarie. Già, ma la modifica dell'offerta non comporta investimenti, mentre può prevedere la riorganizzazione del trasporto su gomma…Intanto il Sindaco di Roma Walter Veltroni (DS) fa ripartire il servizio dei bus elettrici sospeso nella capitale nel 1972 (mentre a Cremona la giunta dell'Ulivo li dismette!) e acquista anche 800 bus a metano. Mentre Cremona pensa di fare autostrade per portare le merci su gomma in Europa, la Regione Friuli Venezia Giulia ha avuto il via libera della Commissione della Unione Europea per la erogazione di un contributo regionale di 33 Euro per unità trasportata con il sistema "Autostrada viaggiante" TIR+treno sui collegamenti internazionali, Trenitalia Cargo, dopo aver concluso un importante accordo commerciale con la società di logistica privata tedesca TX-Logistic, ha acquistato 42 locomotive capaci di trainare (accoppiate, ma con un solo equipaggio) treni da 1.300 tonnellate su una linea a forte acclività come quella del Brennero, un'altra società tedesca, la Railion Deutsche, ex divisione cargo delle ferrovie dello stato tedesche (DB) che fa parte del gruppo Stinnes e controlla anche Railion Nederland e Railion Denmark, entra in società con una quota del 30,07%, con la italiana Rail Tract Company (RTC) per il traffico merci che comprende anche la piattaforma logistica per l'acciaio dello scalo ferroviario di Brescia: come si vede il traffico merci su rotaia è in pieno sviluppo sull'asse nord sud Europa. Da notare che al capitale sociale di RTC partecipa anche la società Autobrennero (che invece di costruire la 3° corsia partecipa al progetto per il tunnel ferroviario del Brennero e per realizzare il nuovo Interporto di Isola della Scala a Verona) con una quota del 33,97%. RTC (che oggi ha un traffico di 18 treni-giorno) estenderà i suoi servizi anche a Milano (interporto di Segrate) e Bologna. Continua ad aumentare il traffico intermodale Hupac (autostrada viaggiante TIR+treno) sull'asse nord-sud Nord Europa-Germania-Italia: da ottobre 2003 funziona un nuovo collegamento Brescia-Colonia-Ludwigshafen. La società di Trasporti Bertani (di Castiglione delle Siviere,Mantova) inaugura un nuovo servizio di autostrada viaggiante dal terminal (che RFI ha realizzato vicino all'autostrada) di Palmanova (UD) a Salisburgo (Austria) Ad ovest, fra Italia e Francia, è attivo dal novembre 2003 la nuova Autostrada Ferroviaria Alpina, con un nuovo tipo di vagoni che permette di effettuare le operazioni di carico e scarico contemporaneo di tutti i 15 carri merci in soli 30 minuti. Attraverso il Frejus vengono collegate Torino-Orbassano con Aiton, in Francia. Anche in questo caso la Commissione Europea ha dato il via libera ai contributi francesi e italiani per gli operatori che utilizzano le "autostrade viaggianti" TIR+treno per percorsi di 2-300 km. La Commissione Europea ritiene questo servizio una valida alternativa al transito stradale delle Alpi e per ridurre la congestione delle strade e l'impatto sull'ambiente. Dal febbraio 2003 funziona una nuova relazione merci intermodale internazionale sull'itinerario europeo nord-sud per container e semirimorchi da Odessa (Ucraina) sul Mar Nero a Klaipeda (Lituania) sul Mar Baltico con un tempo di percorrenza complessiva di 48 ore. Intanto a Napoli si avvia un collegamento-navetta ferroviaria merci fra il porto di Napoli e l'interporto di Nola, per decongestionare le strade: la China Shipping Norasia, Cma-Cgm, Terminal Flavio Gioia e Società di Navigazione Transoceanica, che operano nel porto di Napoli, hanno già mostrato interesse all'iniziativa. L'interporto di Nola è già inserito nei collegamenti ferroviari per container con gli hub portuali di Taranto e di Gioia Tauro. Per quanto riguarda le autostrade del mare, la conferma della validità del sistema integrato di trasporto nave+TIR si è avuta dalla sfida "Duel" fra un TIR da Livorno a Palermo su autostrada ed uno imbarcato a Livorno. Non solo è arrivato prima il TIR imbarcato sul traghetto, ma gli autisti erano riposati e rilassati dopo la sauna e i massaggi: al contrario dei loro colleghi che avevano affrontato il viaggio sull'autostrada. Conviene continuare a viaggiare in autostrada? Riflettano bene i nostri "autostradisti" cremonesi, si sentono davvero cittadini d'Europa? Sui giornali leggiamo la pubblicità del Polo Logistico di Piacenza: un investimento nel cuore di un'area strategica fondamentale per il sistema-Italia e l'apertura sui mercati europei: e Cremona che fa? Intanto il Parlamento Europeo ha cancellato il Ponte sullo Stretto di Messina dalle lista delle opere prioritarie per l'Unione Europea. Non poteva essere altrimenti per un'opera da 16.000 miliardi di vecchie lire che può trovare un traffico adeguato al tipo di investimento solo 2 giorni all'anno: il 1° agosto all'inizio delle ferie e il 31 agosto alla fine delle ferie. Meglio spendere i 16.000 miliardi necessari per migliorare le ferrovie, strade e autostrada esistenti e per gli acquedotti del mezzogiorno. Un ultimo spunto di riflessione sul problema delle infrastrutture ci viene da "l'Unità" del 16 marzo 2004 in un articolo (pagine 1 e 27) dalla firma prestigiosa di Vittorio Emiliani e che riprendiamo interamente nella parte introduttiva: "Siamo il Paese europeo con più camion, autotreni, cisterne e Tir (oltre che automobili per abitanti): anche i nostri nipoti saranno condannati a questa catena assordante e inquinante, la quale reclama sempre nuovo asfalto e cemento in autostrade, bretelle, tangenziali, viadotti, ponti ecc.? Non riusciremo in futuro a riequilibrare con la ferrovia e col cabotaggio marittimo un sistema di trasporti nazionale fondato sul quasi monopolio della gomma, vecchio, irrazionale e poco efficiente? Segnali di insofferenza per una simile politica dei trasporti a senso unico ve ne sono sempre più, con diffuse proteste anche contro nuove autostrade, una volta agognate ed ora invece ritenute inutili, dissipatrici di buona terra agricola, di paesaggi, di bellezze panoramiche. Oltre che di euro." Così Vittorio Emiliani che si batte contro l'autostrada costiera toscana da Civitavecchia a Livorno assieme ai parlamentari dell'Ulivo: da Boco, a Bassanini, a Brutti e Amato dei DS, a Donati (Verdi), a Montino, a Realacci (Margherita), Zanda ed altri. A favore di questa autostrada è invece il Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini (DS). Il suo collega Presidente della Regione Lazio, Francesco Storace (AN) sostiene l'autostrada Fiumicino-Formia, ma trova l'opposizione compatta di tutto il centro sinistra laziale, delle associazioni degli agricoltori e ambientaliste della zona. Che dire? Quanto denunciato da Vittorio Emiliani su "l'Unità" assomiglia maledettamente, in modo speculare, a quanto sta capitando dalle nostre parti, anzi quanto scrive assomiglia molto a quanto i Comitati Noautostrade cremonesi e mantovani stanno denunciando da tempo! Con la differenza che in Toscana e Lazio autorevoli esponenti DS, della Margherita, dei Verdi e dell'Ulivo si battono contro le autostrade Tirrenica e Fiumicino-Formia, mentre a Cremona tutto il centrosinistra è a favore delle autostrade a partire proprio dagli azionisti di maggioranza dell'Ulivo, i DS! Ci sono forse autostrade cattive che inquinano e autostrade-parco, tanto pulite da tenerle nel salotto di casa? Dobbiamo pensare allora che a Cremona i valori dell'ambiente e della salute che hanno caratterizzato le battaglie della sinistra per la qualità della vita negli anni 1980-90, sono state svendute? E che e le ideologie scomparse in casa DS sono state sostituite, copiando alla perfezione lo stile di governo berlusconiano, dalla realpolitik del partito cremonese grandi opere che ha sposato in toto la strategia aziendale delle spa cremonesi delle autostrade, dell'energia e della depurazione, società che di fatto sono aziende pubbliche per la composizione dei rispettivi consigli di amministrazione nominati dagli Enti Locali e dai partiti? In nome del popolo cremonese inquinato, credo che sia ora di cambiare!


Soresina, 17 marzo 2004


Ezio Corradi
Presidente Circolo Politico Culturale "S. Pertini"


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