OGGETTO: Osservazioni in merito al PTCP adottato con Deliberazione C.P: n. 77 del 30.07.2002.
Presa visione della documentazione relativa al PTCP disponibile sul sito web della Provincia di Parma, l’Associazione per la difesa del territorio della Bassa formula osservazioni in merito alla previsione di un collegamento diretto fra le due autostrade A15 e A22 (TI-BRE) già contenuta nel PTR, nel piano Infraregionale e nel PRIT98 avente l’eventuale interessamento del territorio della Bassa Parmense.
Premesso che l’associazione non e’ pregiudizialmente contraria alle autostrade , ma solo contro quelle che non sono necessarie (i sacrifici di territorio si accettano solo se non ci sono alternative):
Dichiariamo la nostra contrarietà alla realizzazione del raccordo autostradale Tirreno-Brennero e al tracciato proposto dal PTCP e riportato nella cartografia ad esso allegata per i seguenti motivi:
a) Non e’ il frutto di una seria pianificazione del territorio;
b) Contribuirebbe significativamente ad un ulteriore aggravamento della già precaria situazione dell’inquinamento atmosferico;
c) Inidoneità della localizzazione del tracciato proposto;
A) NON E’ FRUTTO DI UNA SERIA PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO PERCHE’:
Un quadrilatero di circa 60 Km per lato, contornato già da 4 autostrade (PC-BS, MI-VE, MO-BRENNERO, A1 BO-MI) e attraversato dalla superstrada Cispadana, in fase di realizzazione, verrebbe ulteriormente tagliato dalle ipotizzate TIBRE e CR-MN;
Uno dei principali meriti della A. Tibre sarebbe quello di consentire un collegamento piu’ rapido tra Autocamionale della Cisa e Autobrennero. L’eventuale sua realizzazione pero’ (concessione risalente a circa 30 anni fa) non terrebbe conto delle infrastrutture successivamente realizzate e/o in corso d’opera. La Cispadana infatti, in parte gia’ realizzata, intersecandosi con la A22 del Brennero all’altezza di Reggiolo-Rolo, e passando da Parma in prossimita’ dei caselli autostradali sia di Parma centro che di Pontetaro, e’ gia’ il raccordo tra le Autorstrade del Brennero e Autocamionale della Cisa, e rende il differenziale Kilometrico fra la "Tibre"e la "A22-Cispadana-A15"di soli 15 Km circa. Ci si chiede come si possa giustificare la realizzazione di una nuova opera di 75 Km circa, ed il relativo esborso economico di oltre 1.000.000.000 di euro.
Considerando che sono in corso di realizzazione la Cispadana e numerose tangenziali nel tratto Parma Mantova, si verificherà un notevole alleggerimento della viabilità locale. Osserviamo inoltre che dette infrastrutture sono preferite dal traffico pesante in quanto sono esenti da pedaggio autostradale, e permettono una velocità di percorrenza pressoché uguale a quella concessa in autostrada.
Riteniamo che le autostrade dovrebbero eventualmente essere dislocate nelle zone di maggior fruizione delle stesse, come ad esempio nei pressi di aree industriali ed artigianali. Non riscontriamo tali caratteristiche nel nostro territorio. Riteniamo pertanto inadeguata la localizzazione del tracciato prescelto perché, al fine di potere accedere ai nuovi ingressi autostradali, si renderebbero indispensabili altre infrastrutture, col conseguente ulteriore ed inutile dispendio di risorse finanziarie ed il relativo depauperamento del territorio.
E’ un’iniziativa contraria alle direttive dell’Unione Europea che prevedono di contenere il traffico su gomma e sviluppare quello su rotaia. L’Austria e la Svizzera da anni e sempre di più tendono a limitare il traffico di camion da e per l’Italia. A supporto di tali osservazioni si precisa che l'Autobrennero (sulla quale verrebbe convogliato il traffico della TIBRE), ha preferito investire sul potenziamento della rete ferroviaria rinunciando alla realizzazione della terza corsia.
Il raccordo autostradale TIBRE non è stato sottoposto alla Valutazione Ambientale Strategica che consentirebbe di confrontare soluzioni alternative, né ad una rigorosa analisi costi/benefici. Ad oggi, a giustificazione di tale opera, non sono state rese note alle Amministrazioni Locali le analisi sui flussi di traffico per origine e destinazione.
B) CONTRIBUIREBBE ALL’ULTERIORE AGGRAVAMENTO DELLA SITUAZIONE DI INQUINAMENTO in una zona caratterizzata da gravi e penalizzanti fenomeni atmosferici quale l’inversione termica.Si ricorda che la principale fonte di inquinamento atmosferico del nostro territorio è il traffico veicolare (fonte Regione E.R.). (Vedi allegato pag. 1)
C) INIDONEITA’ DELLA LOCALIZZAZIONE del tracciato TIBRE proposto, per compromissione della già precaria rete idrografica del Comune di Sissa (Vedi allegato pag. 6)
SIAMO FAVOREVOLI:
alla riqualificazione e la manutenzione delle strade Statali e provinciali, dei ponti e delle strutture troppo a lungo trascurate;
ad una politica nazionale delle infrastrutture che veda il potenziamento ed il miglioramento dei più economici e meno inquinanti trasporti su rotaia (minor superficie occupata, risparmio energetico);
al completamento delle opere stradali iniziate e la costruzione delle opere necessarie ad alcuni centri urbani (circonvallazioni, tangenziali ecc.) senza subordinarle forzatamente alla costruzione delle autostrade.
all’armonizzazione dei diversi tipi di trasporto (gomma, ferro, acqua) per realizzare un sistema merci di livello europeo, intermodale integrato;
CONCLUSIONI
E’ auspicabile che la realizzazione di opere di tale importanza sia sempre il frutto di una cosciente pianificazione di lungo termine, escludendo qualsiasi possibilità di privilegio di interessi economici a discapito della tutela del territorio.
Con queste osservazioni non vogliamo arrogarci il diritto al commento ma, di fronte all’attuazione di opere che risulterebbero di cambiamento epocale per il nostro territorio, riteniamo legittimo approfondire le problematiche ad esso inerenti. Confidiamo che le autorità competenti recepiscano tali osservazioni e che la loro coscienza decida in funzione dell’interesse pubblico, del rispetto dell’ambiente e della salute della gente.
L’Associazione per la difesa del territorio della Bassa