LETTERA PUBBLICATA SUL QUOTIDIANO "LA GAZZETTA DI MANTOVA" IL 26 FEBBRAIO 2003 NELLA RUBRICA "il caso"


          Arriva l'autostrada-parco. Al danno si aggiunge la beffa. Come presidente di un Parco regionale che conosce bene quanta fatica, impegno, risorse devono essere investite per cercare di tutelare, migliorare, valorizzare gli aspetti ambientali di un territorio, mi sento offeso. Come cittadino mi sento preso in giro. La nostra realtà è il risultato di millenni di presenza umana che si è articolata in determinate attività produttive, in particolari insediamenti abitativi, in infrastrutture idrauliche, in secoli e secoli di storia e di tradizioni. Tutto questo sarà riorganizzato in tre anni dall'autostrada-parco che si è assegnata «il ruolo di creazione del paesaggio della Pianura Padana». Altro che Piano paesistico della Regione, Piani territoriali delle Province e dei parchi, Piani regolatori! Tutta fatica e soldi sprecati. Si configura un futuro interessante e innovativo. La Pro loco potrà organizzare la biciclettata ecologica dal casello di Calvatone a Marcaria, la scuola porterà gli alunni in gita all'autogrill di Torre Picenardi, l'Asl farà un convegno sugli effetti benefici all'apparato respiratorio di una settimana di soggiorno sullo svincolo di innesto tra la Cr-Mn e la Ti-Bre, la Lipu organizzerà un corso di bird-watching nell'area di sosta di Curtatone e cosė via. Nuove professionalità si profilano all'orizzonte: scienze ambientali dell'autostrada, ingegneria naturalistica autostradale, educazione ambientale autostradale, guardaparco dell'autostrada. E siamo agli inizi.


Enrico Tavoni

Torna all'Homepage del Coordinamento dei comitati contro le autostrade TIBRE e Cremona-Mantova