Lettera pubblicata su "Inprimapagina" settimanale di Crema del 4 luglio 2003 n.880 pagina 16


CREMONA FUORI DAL CORRIDOIO 5!
L’UNIONE EUROPEA CONFERMA: E’ SOLO FERROVIA AD ALTA VELOCITA’ LIONE-TORINO-MILANO-TRIESTE-BUDAPEST.

Da Strasburgo nessun progetto per nuove autostrade Italia-Europa, mentre l’8 luglio si avvia la conferenza dei servizi per l’autostrada Cremona-Mantova: un’autostrada ormai declassata e sempre più inutile.


         Egregio Signor Direttore,

Alla vigilia dell’avvio previsto per martedì 8 luglio 2003 della conferenza dei servizi con la partecipazione della Regione Lombardia, delle Province di Cremona e Mantova e di tutti i Sindaci dei Comuni toccati dal progetto dell’autostrada regionale Cremona-Mantova, l’Europa dice sì ai progetti di 8 ferrovie transeuropee e no a nuove autostrade dall’Italia verso l’Europa. Sono infatti previsti per l’Italia le linea ferroviaria ad Alta Velocità Lione-Torino-Milano-Trieste-Budapest, Berlino-Verona-Napoli, Lione-Genova-Basilea-Duisburg-Rotterdam quali assi est-ovest e nord-sud di importanza europea, oltre al sistema fluviale Reno-Danubio, alle Autostrade del Mare (sistema di trasporto combinato nave+TIR), al Sistema Galileo per la gestione informatizzata dei trasporti europei. Al 13° posto, su 18 progetti, nella graduatoria del piano elaborato dal Commissario Europeo Karel Van Miert, compare il Ponte sullo Stretto di Messina. Dunque l’Europa ha scelto di confermare le linee strategiche di fondo previste dal Piano TEN (Trans European Network) di Jacques Delors del 1993 e dal Libro Bianco sui Trasporti dell’Unione Europea del 12 settembre 2001: più ferrovie e meno autostrade per inquinare meno e trasportare, più velocemente ed in sicurezza, passeggeri e merci da un punto all’altro del vecchio continente. E mentre il Gruppo di lavoro guidato da Karel Van Miert consegna il suo nuovo piano con i 18 progetti prioritari per l’Europa dei trasporti, un progetto da 235 miliardi di Euro da completare entro il 2020, i nostri amministratori locali sono chiamati ad affrontare il progetto dell’autostrada regionale Cremona-Mantova, pomposamente presentata nel 2002 come tratto mediopadano dell’itinerario europeo del “Corridoio 5” da Barcellona a Kiev. Un’autostrada che per essere europea doveva avere alla base per lo meno un pronunciamento della Comunità Europea che non c’è mai stato, come a Strasburgo i Parlamentari Europei Monica Frassoni e Luigi Vinci avevano già confermato nell’incontro con i Comitati Contro le Autostrade del 5 maggio scorso, oltre ad un progetto di tracciato da ovest a est, dalla Francia al confine con l’est. Ma i francesi hanno seri problemi di bilancio e stanno riflettendo sulla opportunità di realizzare proprio ora la nuova linea ferroviaria Lione-Torino, opera prevista dal piano TEN e quindi finanziata dalla stessa Unione Europea. L’itinerario autostradale dalla Francia all’Italia che avrebbe interessato anche il Corridoio 5 “basso” via Cremona-Mantova doveva passare attraverso il nuovo tunnel stradale del Mercantur, toccare Cuneo per arrivare dalle nostre parti: del tunnel stradale si è persa ogni traccia. Dunque la autostrada regionale Cremona-Mantova manca dei collegamenti internazionali ad ovest, lato Francia, mentre per arrivare ad est dovrà passare per il nodo di Mestre. Lo scenario che si profila di fronte ai nostri amministratori è dunque quello che prevede un tratto autostradale che avrà come orizzonte operativo non più gli scenari europei ma quelli della bassa padana dalle lanche del Morbasco (un fosso che scorre alla periferia di Cremona) alle paludi che circondano il porto di Chioggia, nuovo terminal di riferimento del progetto dell’autostrada regionale. E’ dunque mutato il quadro internazionale al quale faceva riferimento il progetto originario dell’autostrada regionale Cremona-Mantova: è possibile fermare le macchine e ripensare ad una nuova strategia dei trasporti e della viabilità del cremonese? Oppure si devono proprio buttare 1.600 miliardi di vecchie lire per un progetto di autostrada che ora assolve ad una unica funzione: quella di mettere soldi per realizzare numerose opere complementari, dalle circonvallazioni, ai sovrappassi ferroviari a nuovi raccordi stradali in stile holliwoodiano. Tra l’altro a pochi giorni dalla apertura della conferenza dei servizi non sono ancora resi del tutto noti i dati sui flussi di traffico previsti per la nuova autostrada nonostante le richieste avanzate sia alla Provincia di Mantova che alla Provincia di Cremona. Nell’incontro tenuto con la Provincia di Cremona il 2 luglio scorso, l’Assessore alla Viabilità e ai Trasporti, Fiorella Lazzari, ha fornito solo qualche parziale elemento non sufficiente a comprendere su quale base di previsione di traffico è basata il progetto della nuova autostrada. Tutto questo ad oltre 2 anni dall’inizio della progettazione da parte della Società Autostrade Centro Padane. Una domanda spontanea: perché i cittadini vengono costantemente disinformati su un’opera che li riguarda da vicino per l’impatto sul territorio e per gli effetti negativi sulla salute che il traffico potenziale di 120.000 veicoli-giorno (rispetto agli attuali 20.000 della media giornaliera indicata dal piano della Viabilità della Provincia di Cremona del Febbraio 2003) potrà determinare se aggiunti agli altri 120.000 veicoli-giorno potenziali dell’altra autostrada, la Tirreno-Brennero, che si vuole realizzare sul territorio? Ha un bel dire il Ministro dell’Ambiente Altero Matteoli alla vigilia della conferenza dell’ONU sull’ambiente che si svolgerà a Milano nel 2004: “Vogliamo operare alla luce del vertice di Johannesburg, che ha indicato tra i suoi obiettivi l’integrazione della dimensione ambientale nelle strategie dui sviluppo, riconoscendo il ruolo positivo della comunità degli affari per coniugare la crescita economica e la protezione dell’ambiente. E’ sicuramente una vera rivoluzione” (l Giorno del 30 giugno 2003). Se questo lo dice il mInistro del governo di centrodestra in carica, viene da chiedersi quali siano in materia di ambiente e di sviluppo sostenibile le strategie dell’Ulivo e del centrosinistra cremonese dato che ha scelto di potenziare proprio il più inquinante dei sistemi di trasporto, quello della gomma e della strada, tra l’altro escluso dai progetti dell’Europa. Politica dell’ambiente, della viabilità e dei trasporti al centro dell’attenzione, dunque. E’ così che nella seduta del Consiglio Comunale di Piadena del 1 luglio 2003 i consiglieri della maggioranza del Comune di Piadena non sapevano se il Sindaco del loro paese poteva o no bloccare i TIR dopo che i dati dell’ARPA sui PM10 hanno evidenziato picchi fino a 188 ug e il superamento per oltre 40 giornate della soglia di allarme, mentre il Sindaco di Castelleone, Damores Valcarenghi, ha annunciato un imminente provvedimento per impedire il transito dei TIR nella sua città dirottandoli su altre strade (“La Provincia” del 1 luglio 2003). Analogo provvedimento ere stato preso dal Sindaco di Dovera, Giuseppe Rioldi e dal Sindaco di Campagnola Cremasca, Giorgio Gelati (Inprimapagina del 20 giugno 2003). E i 51 Sindaci toccati dal progetto della Tangenziale est esterna di Milano annunciano che: “da anni chiediamo un tavolo preliminare alle scelte: ora ci convocano solo per mostrarci delle cartine. E’ evidente che in questi termini noi non ci stiamo” (Il Giorno 3 luglio 2003). Solo a Cremona, lungo l’asse interessato dal progetto della autostrada Cremona-Mantova, stranamente nessuno dice nulla.


Soresina, 3 luglio 2003


Ezio Corradi
Presidente Circolo Politico Culturale "S. Pertini"


Torna all'Homepage del Coordinamento dei comitati contro le autostrade TIBRE e Cremona-Mantova