Lettera pubblicata su "Inprimapagina" settimanale di Crema del 23 gennaio 2004 n.903 pagina 26


L’autostrada Cremona-Mantova non fa parte del Corridoio 5: serve solo a portare i mantovani a Milano.

Toh, si è accorciato il Corridoio 5: niente Barcellona-Kiev su strada! La Regione Lombardia vuole spostare le merci dalla strada alla rotaia.

Inadeguata la rete delle ex strade statali: spesso mancano corsie centrali per la decelerazione e la immissione come nel caso dell’incidente di Pontirolo del 23 dicembre 2003, sulla Cremona-Mantova, costato la vita a 2 ferrovieri.

         Egregio Signor Direttore,

Dall’incontro del 15 gennaio 2004 con la Commissione V “Territorio e Trasporti” del Consiglio Regionale della Lombardia e i Comitati contro le Autostrade sono emerse le “nuove sconcertanti verità” della Regione Lombardia: l’ autostrada Cremona-Mantova non fa più parte del “Corridoio 5” che dovrebbe collegare Barcellona con Kiev, mentre serve a collegare il mantovano con Milano. Inoltre la Regione vuole spostare merci dalla strada alla ferrovia. Sono questi i clamorosi risultati della trasferta a Milano della nutrita rappresentanza dei Comitati Contro l’Autostrada Cremona-Mantova e la Ti-Bre da Parma-Fontevivo a Nogarole Rocca-Verona. Arrivati dal mantovano, dal casalasco, dal piadenese e da Cremona, la delegazione dei Comitati, accompagnata anche da Luca Avino di Legambiente, Confortini di Rifondazione Comunista di Cremona, Mario Pavesi dei Verdi di Mantova, da rappresentanti delle associazioni degli agricoltori, ha consegnato le 8.000 firme raccolte sul territorio ed ha ribadito le proprie ragioni sull’inutilità delle due opere (in totale si tratterebbe di realizzare circa 150 km di nuove autostrade del costo complessivo di 3.800 miliardi di vecchie lire finanziate per circa il 50% con fondi statali e della Regione Lombardia) e sui danni all’ambiente e alla salute che ne deriverebbero in caso di realizzazione. Di fronte alla Presidente della Commissione V Margherita Peroni e a numerosi Consiglieri Regionali tra i quali Gianni Rossoni di Forza Italia, Monguzzi dei Verdi, Confalonieri di Rifondazione Comunista, Viotto dei DS di Mantova, la delegazione dei Comitati ha appreso i nuovi elementi a giustificazione del progetto di autostrada regionale illustrati dall’ing. Cesca, Dirigente della Direzione Generale infrastrutture e mobilità della Regione Lombardia, il quale di fronte alle contestazioni dei rappresentati dei Comitati ha dichiarato che: “La Conferenza dei servizi di Cremona si è tenuta con la presenza dei rappresentanti dei Comitati”. Ha sottolineato che: “Il progetto tiene in debita attenzione: l’impianto irriguo delle risaie, il rispetto degli abitanti, il sistema ferroviario con la soppressione di numerosi passaggi a livello, il mantenimento delle imprese agricole”. L’ing. Cesca ha informato che: “Su 43 Enti interessati ben 40 si sono detti non pienamente favorevoli ed hanno presentato osservazioni che comunque entravano nel merito del progetto autostradale e l’autostrada non usa il sedime della ex SS 10 ma viene prevista a fianco della ferrovia Cremona-Mantova. Anche la Regione Lombardia vuole spostare traffico merci dalla strada alla ferrovia secondo le indicazioni europee. Il problema del “Corridoio 5” è un problema aperto a livello europeo dato che non si sa se passa sopra o sotto l’arco alpino”. Comunque l’ing. Cesca non crede che: “Un camion si metta in autostrada a Barcellona per uscire a Kiev: questo tipo di trasporto si deve basare molto su un ferro potente per i lunghi spostamenti, mentre l’autostrada Cremona-Mantova riguarda l’asse transpadano e i traffici pesantemente locali. L’ autostrada Cremona-Mantova serve a collegare adeguatamente il mantovano al capoluogo regionale e la partecipazione del capitale pubblico alla realizzazione dell’opera non dovrebbe essere rilevante”. Davvero “incredibili” queste novità spuntate all’alba del 15 gennaio 2004 ad oltre un anno e mezzo dalla comparizione del progetto nei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale di Cremona e Mantova! E così , silenziosamente, la Regione Lombardia cambia strategia e si adegua a quanto la Commissaria Europea ai Trasporti Lodola de Palacio ha risposto il 14 luglio 2003 alla interrogazione peresentata dalla parlamentare europea dei Verdi Monica Frassoni dopo l’incontro con i Comitati a Strasburgo il 5 giugno 2003: “Nessuna autostrada europea per le lunghe distanze. In Lombardia l’unico collegamento europeo è il treno Alta Capacità/Alta Velocità Lione-Torino per viaggiatori e il trasporto combinato delle merci.” Naturalmente i rappresentanti dei Comitati respingono con indignazione le affermazioni dell’ing. Cesca, rappresentante della Regione Lombardia nel corso dell’incontro con la Commissione V Territorio e Trasporti. In particolare denunciano che mai in nessuna occasione è stata data possibilità ai Comitati o ai loro rappresentanti di partecipare ai lavori delle 2 conferenze di servizi che si sono tenute a Cremona a luglio e a settembre 2003. Anzi, sono sempre stati tenuti a debita distanza, fuori dalla porta! E’ davvero una presa in giro far passare le osservazioni presentate dai Comuni come un assenso implicito all’autostrada! I Comuni in effetti hanno predisposto un elenco incredibile di onerose opere collaterali alle realizzazione delle quali viene subordinata la realizzazione dell’opera. Dunque il “sì condizionato” espresso dai Comuni è basato esclusivamente sulla fiducia di vedere realizzate tali opere collaterali e non rappresenta un assenso pieno alla realizzazione dell’autostrada: a tali richieste da parte dei Comuni non è ancora stata data alcuna risposta. La ammissione da parte del rappresentante della Regione Lombardia che il trasporto merci su lunghe distanze, come lo sono i traffici che toccano i 3.000 km da Barcellona a Kiev del presunto “Corridoio 5” autostradale, devono avvenire su un “ferro potente per i lunghi spostamenti” e che la Cremona-Mantova serve soprattutto a collegare Mantova con Milano rappresentano la palese ammissione di fallimento delle teorie sulle quali si sono basati il progetto e la raccolta del consenso da parte dei progettisti e degli Enti locali che hanno da sempre sbandierato l’autostrada come “segmento di un itinerario più vasto in uno scenario di infrastrutture di dimensioni europee”. Invece no, l’autostrada da Mantova si ferma a Cremona. Poi se i mantovani vogliono raggiungere Milano si arrangeranno o con la A 21 da Cremona a Piacenza e da qui sull’Autosole, la A1, fino a Milano, oppure con la ex SS 415 Paullese, oppure sempre con la A21 da Cremona fino a Brescia e da qui con la A4 fino a Milano. Di fronte a questo inquietante futuro scenario per la mobilità su strada, trovano piena conferma le ragioni dei Comitati delle associazioni e degli 8.000 cittadini che hanno firmato contro l’autostrada: un progetto antieuropeo per un’autostrada che giorno dopo giorno si conferma sempre più inutile, pesantemente onerosa per i cittadini dal punto di vista economico e sociale per gli alti costi indotti causati dal trasporto su gomma che ogni anno provoca solo in Italia 6.300 morti. Un progetto, quello delle nuove autostrade, che distoglie risorse per potenziare e mettere in sicurezza la viabilità locale e le ferrovie, per la tutela dell’ambiente, per la difesa del sistema sociale a tutela dei più deboli. Ad esempio proprio sulla ex SS 10 Cremona-Mantova in certi incroci mancano la corsia centrale di decelerazione-immissione e una più adeguata segnaletica. Come nel caso dell’incidente verificatosi alla deviazione per Pontirolo dove il 23 dicembre 2003 hanno perso la vita 2 tecnici delle ferrovie il cui furgone è stato centrato da un TIR che, sopraggiungendo a forte velocità, ha sbandato invadendo l’altra corsia di marcia nel tentativo di non tamponare un’auto ferma all’incrocio in attesa di poter svoltare dalla ex SS10 verso Pontirolo. Queste sono le situazioni da risolvere: più sicurezza e meno traffico sulle strade. Si prenda in seria considerazione la realizzazione di sistemi di mobilità per merci e viaggiatori meno invasive per il territorio e più sicure. I Comitati hanno proposto la riqualificazione della ferrovia di 91 km Mantova-Cremona-Codogno: velocità a 160-180 km/h, soppressione dei passaggi a livello. Il tutto con un investimento di 178 miliardi di vecchie lire: esattamente 1/8 del costo dell’autostrada! E con la possibilità di collegare in tutta sicurezza e comodità Mantova a Milano (161 km) in 1 ora e Cremona con Milano in 30 minuti. Un potenziamento possibile anche con raddoppi funzionali utilizzando il sedime già predisposto a fianco dell’attuale binario dagli ingegneri che realizzarono la linea fin dal 1874 e senza togliere un solo metroquadrato del prezioso terreno agricolo della pianura padana. E, per quanto riguarda Crema e ll cremasco, sarebbe possibile arrivare a Milano in 30 minuti potenziando la ferrovia Cremona-Treviglio, agganciando così il territorio più dinamico della provincia di Cremona al capoluogo regionale utilizzando il sistema di mobilità di tipo metropolitano che si sta già realizzando (entrerà in funzione nel 2005-2007) utilizzando le ferrovie da Bergamo a Treviglio a Milano, quadruplicate e raddoppiate, collegate al Sistema ferroviario Passante. Ma, dato che l’ autostrada Cremona-Mantova serve a collegare velocemente Mantova con Milano, occorre pensare a come potranno essere finananziati sia l’opera che i successivi costi di gestione. Servirebbero almeno 50.000 volontari mantovani che ogni giorno si prestino a percorrere l’autostrada Mantova-Cremona per pareggiare i costi di esercizio e ripagare i finanziamenti! Mantova ha una popolazione di 64.000 abitanti, di poco oltre i 300.000 la provincia. Ma noi siamo certi che i tecnici che hanno elaborato il progetto, assieme ai tecnici della regione e ai politici che hanno sostenuto e difeso quest’opera, hanno già escogitato un piano segreto di turni, ferie comprese, in autostrada per tutti gli automobilisti mantovani. Attendiamo di poterlo conoscere…


Soresina, 22 gennaio 2004


Ezio Corradi
Presidente Circolo Politico Culturale "S. Pertini"


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