LETTERA PUBBLICATA SUL QUOTIDIANO CREMONESE "LA CRONACA" SABATO 11 GENNAIO 2003 A PAG. 10 NELLA RUBRICA «LETTERE A "CRONACA"»


Egregio Signor Direttore,

         giovedì 19 dicembre 2002 una delegazione del Comitato di Coordinamento Contro le Autostrade Cremona-Mantova e Cremona-Brennero (Cesare Vacchelli, Maurizio Giovannetti e Giansante Triachini oltre al sottoscritto) ha potuto visionare per la prima volta, presso la sede dell'Assessorato Regionale ai Trasporti in via Taramelli 20 a Milano, il progetto della nuova autostrada Cremona-Mantova presentato dalla Società Centropadane. Si è trattato di un primo esame, necessario anche per richiedere copia della documentazione per ulteriori approfondimenti. Una visita che abbiamo dovuto effettuare negli uffici milanesi con l'intermediazione del Gruppo dei Verdi del Consiglio Regionale, di Legambiente ed il sostegno del Gruppo di Rifondazione Comunista del Consiglio Regionale, visita che fa seguito all'incontro di lunedì 16 dicembre 2002 presso l'Amministrazione Provinciale di Cremona con i tecnici dell'Assessorato Regionale alla presenza dell'Assessore ai Trasporti e alla Viabilità della Provincia di Cremona e del Dirigente alla Viabilità della stessa Provincia. Il risultato del viaggio dei Comitati in Regione a Milano è stata la piena conferma, prima di tutto, delle perplessità e delle preoccupazioni per una scelta, quella della nuova autostrada, che da noi è stata giudicata da subito perlomeno avventata e dall'altra parte della validità delle argomentazioni sostenute dai Comitati sulle alternative possibili (riqualificazione dei punti nodali della viabilità e potenziamento mirato e funzionale delle ferrovie attuali) illustrate con diversi interventi sulla stampa e nelle assemblee che si sono tenute sul territorio da agosto ad oggi, da quando, nella scorsa estate, la stampa locale ha cominciato a informare i cittadini del progetto della nuova autostrada comparsa improvvisamente negli atti del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.
Il primo dato sul quale si è concentrata la nostra attenzione è quello dei flussi di traffico previsti dal progetto presentato dalla società Centropadane in Regione: si tratta di un dato essenziale per chi deve elaborare qualsiasi progetto e sul quale, solo dopo il nostro incontro in Provincia del 16 dicembre a progetto già presentato in Regione, abbiamo registrato la disponibilità del Presidente della Provincia di Cremona Giancarlo Corada, ad effettuare uno studio di approfondimento. Ed è sicuramente preoccupante il fatto che tutto il mondo politico, economico e sociale cremonese sia stato mobilitato sulla base di un progetto di autostrada da 1.600 miliardi che devasta il territorio e che a regime, nel 2020 dopo 10 anni di attività, presenta dati sui flussi di traffico che prevedono il transito di 35.000 veicoli-giorno nel tratto autostradale di circa 15 km fra Cremona e Pieve San Giacomo determinato, forse, dal centro commerciale di Cremona 2, di 25.000 veicoli-giorno sul tratto di 14 km fra Pieve San Giacomo e Piadena e di 15.000 veicoli-giorno sul tratto di 35 km fra Piadena e Mantova : cioè il traffico di una normalissima superstrada nel primo tratto e di una normalissima strada statale per il resto del percorso. Per far quadrare i conti con questi flussi di traffico irrisori previsti nel progetto depositato in Regione, la Società Centropadane ha chiesto un contributo di circa 700 miliardi alla Regione Lombardia pari al 45% dei costi ("Edilizia e Territorio" del 4 novembre 2002 e "Trasporti" del 4 novembre 2002) mentre la concessione alla società che gestirà questa autostrada dovrà essere, a nostro avviso, di oltre 50 anni anziché di 35 anni come limite massimo previsto dalla legge: se ne occuperanno i nostri nipotini. E, di fronte a questi dati, si capisce meglio la preoccupazione del Presidente della Centropadane Augusto Galli (DS) che nel corso del Convegno di AN sui trasporti tenutosi a Cremosa il 9 novembre 2002 ha chiesto pubblicamente al Senatore Lamberto Grillotti (AN), nella sua qualità di relatore per la maggioranza della legge Finanziaria 2003, la verifica di possibili finanziamenti reperibili nella Legge Finanziaria 2003 a favore del 3º Ponte sul Po fra Castelvetro Piacentino e Cavatigozzi-Spinadesco, altra opera da 5-600 miliardi di vecchie lire, finanziata per almeno 300 miliardi dalla società Centropadane e per la quale non sono mai stati forniti i dati di traffico e l'analisi costi-benefici. Per quanto riguarda invece il tracciato prima di tutto non c'è alcuna traccia del percorso comune di circa 10 km con la Tirreno-Brennero dalle parti di Piadena fino a Bozzolo come era stato annunciato pubblicamente. Tra le altre cose notate vi sono la mancata previsione di zone di rispetto di alcune localizzazioni ambientali particolarmente sensibili, mentre balza all'occhio il tracciato perfettamente parallelo alla ferrovia Cremona-Mantova, al confine sud del Comune di Torre de' Picenardi (dove passa vicino alla piazzola ecologica e all'elettrodotto delle ferrovie), al confine nord del comune di Ca' d'Andrea e che sfiora il confine del Comune di Voltido. Particolarmente pesanti come impatto sul territorio appaiono le aree destinate ai molti caselli progettati sul tracciato, compresi i 2 previsti a Calvatone ovest e Calvatone est, zona notoriamente prevista a grande espansione industriale... Ma questi sono dettagli che approfondiremo anche se, per ora, non si riesce a capire quali possano essere gli effettivi benefici portati da questa autostrada per il cremonese. Più certi sono invece gli effetti positivi che i soldi della Centropadane porteranno a Mantova. Infatti sul lato mantovano dell'autostrada Cremona-Mantova si riscontra una valutazione estremamente favorevole da parte del Comune e della Provincia di Mantova perché grazie ai finanziamenti cremonesi della Centropadane previsti dal progetto autostrada, gli Enti Locali mantovani risolveranno tutti i problemi della tangenziale sud cittadina e del collegamento della città con il porto fluviale di Valdaro, nota infrastruttura concorrenziale al porto fluviale di Cremona. Ma gli amministratori mantovani non stanno certamente fermi ad aspettare che il futuro Corridoio 5 Barcellona-Kiev (ovest-est) dopo aver toccato Cremona passi anche da loro. La "Gazzetta di Mantova" del 20 dicembre informa degli incontri del Sindaco di Mantova, Gianfranco Burchiellaro, del Presidente della Provincia Maurizio Fontanili e del presidente della Camera di Commercio, Antonino Zaniboni, con il Presidente della A 22 Ferdinad Willeit e della Regione Trentino Carlo Andreotti per parlare degli investimenti disponibili dei due loro enti per il porto di Valdaro e la circonvallazione di Mantova, cioè sulla direttrice nord-sud, Nord Europa-Po-Adriatico. Ma il punto vero è "l'intervento di Autobrennero attraverso le sue società Str (quella che cura il raccordo tra ferrovia e autostrada) o Rct (quella che sta realizzando l'interporto di Isola della Scala) nel capitale sociale della Valdaro spa per la realizzazione e la gestione del piano di espansione del porto di Mantova-Valdaro". I mantovani, oltre a mettere sul tavolo le azioni della A22, hanno chiesto, generosamente, il sostegno della A 22 all'autostrada Cremona-Mantova e Mantova-Chioggia "proposta dalla società Centropadane". Un quadro complessivo che deve far riflettere i cremonesi: stiamo progettando autostrade dirette alle paludi, mentre i traffici, quelli veri, sono da un'altra parte. Sono d'accordo con il Presidente della Provincia Corada che ora si decide, meglio tardi che mai, per uno studio sui flussi di traffico per capire finalmente dove vanno i cremonesi, quale è il traffico prodotto dalle industrie della provincia: da dove arrivano le materie prime e dove spediscono i loro prodotti finiti. Dopo di che sapremo con maggiore certezza quali sono le esigenze infrastrutturali del territorio e potremo decidere se e quali nuove autostrade servono oppure se è sufficiente potenziare e migliorare la maglia stradale esistente e come sfruttare meglio le 7 linee ferroviarie che da oltre cento anni attraversano il territorio provinciale collegandolo capillarmente e direttamente agli itinerari regionali, nazionali e internazionali all'interno di un sistema di trasporti di tipo europeo.


Soresina, 10 gennaio 2003

Ezio Corradi


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