Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio
Servizio V.I.A. - Valutazione di Impatto Ambientale
Commissione Speciale opere strategiche
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00147 ROMA




Roma, 18 Aprile 2003


Osservazioni in merito agli Studi di Impatto Ambientale relativi al progetto "Raccordo autostradale A15-A22 Fontevivo (PR)-Nogarole Rocca (VR)"


Il presente documento da parte di Legambiente e del Coordinamento dei Comitati contro le autostrade Tirreno-Brennero e Cremona-Mantova, è costituito da una premessa e da osservazioni nel merito elaborate dal Prof. Bodini.

Il progetto preliminare proposto dalla Società Autocamionale della CISA S.p.a. evidenzia profonde mancanze e impatti sul territorio.
Occorre subito evidenziare gli aspetti di carattere generale che sono più rilevanti: -La scelta del tracciato presentata come la migliore tra le ipotesi messe a confronto ha come evidente motivazione che tutte le alternative metterebbero in dubbio la Concessione ad Autocisa del 1974 ancora in vigore di completamento da Fontevivo a Nogarole Rocca. Le tesi che accompagnano la soluzione sono infatti evidentemente indimostrate data l'evidenza della minore lunghezza complessiva, del minor impatto sul territorio, delle minori risorse investite da parte di tutte le alternative possibili di completamente del Raccordo tra le Autostrade A15 e A22. L'alternativa "zero" viene scartata motivandola con il significato nazionale e internazionale dell'opera per il rilancio del trasporto tra i porti del Tirreno e il Brennero. Mentre gli impatti locali determinati da possibili altre soluzioni, come l'adeguamento delle Strade Statali esistenti e il rafforzamento del collegamento ferroviario Tiireno-Brennero, in quanto scenario alternativo non vengono presi in considerazione.
-I costi di costruzione viene detto "non sono quantificabili" visto che ci troviamo di fronte a un progetto preliminare. Allo stesso tempo però la cifra indicata nella delibera Cipe viene ad aumentare da 1.030.000.000 Euro a 1.151.912.537,98 Euro. E' rilevante che la Legge Obiettivo prescriva come nei passaggi successivi all'approvazione del progetto preliminare non possa variare la spesa, e quindi non possano essere previste successive integrazioni legate alle spese di compensazione, mitigazione o modifica degli impatti ambientali.
Non si può che condividere il giudizio che viene dato nei documenti sulle strade statali e che riguarda in particolare proprio questo territorio "sono carenti sia nel disegno che nello stato di manutenzione: troppe le discontinuità di tracciato, troppi gli attraversamenti urbani, insufficiente lo stato del manto stradale, pochi i tratti con carreggiate separate" . La priorità per il territorio tra Mantova, Parma e Verona è infatti l'adeguamento delle Strade Statali e Provinciali (343, 420, 10, 62).
-Il collegamento autostradale sarebbe l'unica parte del "Corridoio plurimodale Tirreno-Brennero", inserito nel programma delle opere strategiche della Legge Obiettivo, ad essere realizzato. Non esistono infatti decisioni di investimenti da parte del Ministero delle Infrastrutture o da parte delle Ferrovie dello Stato per la realizzazione di un collegamento tra la Linea Pontremolese in fase di adeguamento e la linea Modena-Verona attualmente ad un solo binario.
La conseguenza sarebbe un evidente aumento dei flussi di traffico stradale di lunga percorrenza e locali nel territorio. Il contrario di quanto viene invece sostenuto, ossia che tra i benefici esterni vi sia la "riduzione dei costi esterni da traffico stradale", valutate in 4.800 tonnellate in meno di CO2 di riduzione dei percorsi e quindi delle emissioni gassose. Una tesi quantomeno singolare per motivare la realizzazione dell'autostrada. Oltretutto contraddetta negli stessi documenti presentati quando si sostiene che l'autostrada avrà un ruolo di riequilibrio della mobilità su scala nazionale in quanto attrarrà flussi che oggi sono su altri tratti autostradali e in particolare dall'autostrada Firenze-Bologna. E' infatti evidente che aumenteranno i passaggi lungo il territorio e quindi le emissioni di CO2, mentre non è affatto dimostrato che l'autostrada sarà efficace nei confronti dei flussi presenti sulle attuali strade statali in quanto per la maggior parte degli spostamenti nel territorio non risulta una utile alternativa. L'unico modo per diminuire le emissioni gassose è di spostare i flussi di attraversamento sulla ferrovia e di rispondere alle specifiche domande di accessibilità. -Il progetto genera un rilevantissimo impatto sul territorio che lo studio non affronta. In nessuna parte dei documenti presentati si affrontano in maniera complessiva e esaustiva le conseguenze irreversibili che l'autostrada avrebbe rispetto ad una delle aree agricole storicamente più importanti, forti, radicate d'Europa, né nei confronti del complesso sistema di fiumi e corsi d'acqua attraversato e profondamente modificato.
Il tracciato interseca i fiumi Oglio, Taro, Po, Mincio, Tione oltre a numerosissimi corsi d'acqua minori, canali e rogge, scoline e capifossi. Come si evidenzia dalle elaborazioni fotografiche presentate l'opera ha un diretto impatto su ecosistemi boschivi, su aree golenali e su alvei di grande pregio e delicatezza che hanno subito in questi decenni "interventi estrattivi perpetrati indiscriminatamente", come viene ammesso dagli stessi studi.
La scarsità delle analisi è del resto dichiarata nei documenti "Le informazioni relative ai corsi d'acqua principali e ai canali minori sono state fornite dai Consorzi di Bonifica competenti. Per il fiume Mincio le informazioni ricevute sono state scarse, molto scarse quelle relative al Tione e a tutta l'area veneta".
Il tracciato dell'autostrada e la localizzazione delle stazioni di servizio avrebbe un impatto irreversibile su ecosistemi assolutamente integri, tutelati come il Parco regionale dell'Oglio e del Mincio, da dove sarebbero presi inerti e realizzati cave e cantieri. Malgrado venga indicato come valore del territorio la delicatezza della falda, spesso affiorante e "soggetta a continue migrazioni di quota, a seguito di interscambi idrici con i corsi d'acqua", in molte parti e l'importanza dell'area delle riorgive, tra cui i Siti di Importanza Comunitaria di Fontanili di Viarolo (Pr) e Fontanili di Povegliano (VR), l'impatto e i fabbisogni idrici appaiono sottostimati. Non vengono considerati i fabbisogni necessari al cantiere, e l'impatto che gli emungimenti avrebbe sulla falda attraverso i pozzi esistenti o quelli di nuova realizzazione.
L'attenzione dello Studio nei confronti del territorio agricolo è evidente da come viene definito il territorio tra il Po e l'Oglio: come "parte di una pianura alluvionale sostanzialmente monotona e priva di elementi morfologici ed ambientali di rilievo" . La specificità delle risorse dei territori agricoli attraversati, le colture presenti, i caratteri vegetazionali, le differenze nelle relazioni tra l'opera i corsi d'acqua minori, la falda (per esempio nell'area più a Nord, della pianura veronese dove è affiorante) è totalmente ignorata.
A titolo di esempio si segnala il modo in cui l'autostrada taglia il territorio agricolo: a prescindere da qualsiasi attenzione al sistema poderale e al rapporto con il sistema degli edifici agricoli, carattere di identità storica-paesistica del territorio. Oppure l'intersezione con l'autostrada A1, che prevede di occupare un ampio territorio, demolendo casali e attività agricole ma definite "soluzioni che si inseriscono correttamente nel contesto territoriale, non alterando la percezione dei luoghi" . E' da notare che malgrado si tratti di un progetto preliminare risultano fin troppo generiche le indicazioni per le mitigazioni e compensazioni, che vengono rimandate a future specifiche.



Per le considerazioni addotte, integrate dalle osservazioni di merito del Prof. Bodini, si ritiene il progetto di "Raccordo autostradale A15-A22 Fontevivo (PR)-Nogarole Rocca (VR)" assolutamente inadeguato a una valutazione preliminare di Impatto ambientale ai sensi delle Leggi e delle Direttive vigenti.


In fede,


Ermete Realacci
Presidente nazionale Legambiente


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