modello ecologico

L'articolo è stato pubblicato sul N. 57 della rivista Modellismo, assieme al disegno e alle fotografie.
Sulla rivista l'articolo è presentato con la consueta professionalità che la contraddistingue, che io non ho saputo replicare su questo sito, spero comunque che scuserete questa "artigianalità" e terrete conto della buona volontà profusa.

E' possibile anche scaricare il disegno in formato .DWG


L'IDEA

Dopo aver visto vari modelli realizzati con l'ausilio del depron sulle pagine di questa rivista (La Suocera, Huges H1 racer ecc.), ho sentito l'impulso di: Prendere un foglio di depron, disegnarvi sopra un semplice modello, dare questo foglio ed una scatola di pennarelli ai miei figli e fargli ritagliare il modello; aiutarli a metterlo insieme, installarci sopra radio e motore e farglielo pilotare (con il cavo allievo-maestro).
La ricerca del depron è stata purtroppo infruttuosa, ho persino telefonato alla Tillmans(distributore per l'Italia), per avere gli indirizzi dei rivenditori a me vicini, ho visitato un sacco di negozi del tipo colorificio, bricolage, tappezzeria ma... i tempi si allungavano ed il depron non si trovava.
Poi, sul N. 52 di modellismo appare un test su un modello di cartone, il "Mini", e quindi la folgorazione... CERTO IL CARTONE! atossico, ecologico, facilmente reperibile, non costa niente, si taglia con le forbici e si piega facilmente.
Complice una domenica piovosa, metto in atto i miei propositi, trovate delle scatole vecchie (ma in buone condizioni), vi disegno sopra vari modelli e li passo ai figli per il lavoro di colorazione e ritaglio, le "opere" potrebbero forse anche andare ma poi... i bambini pretendono giustamente di poterci giocare in casa senza attendere il cessare della pioggia, con l'esito che potete immaginare, e mentre loro distruggono ciò che hanno appena costruito io ritaglio un altro modello dal cartone e lo assemblo (serve circa un ora e mezzo) il modello non è colorato come quelli dei bambini, ma per verificare come vola va bene lo stesso.
Terminato il modello vi installo radio e motore impiegando circa 3 ore, cioè il doppio della realizzazione dell'intero modello!



LE REAZIONI DEI MODELLISTI

Al campo il modello ha suscitato un certo interesse tra coloro che lo hanno visto, alcuni non riuscivano a credere che fosse realizzato in solo cartone, e grazie all'originalità del materiale impiegato, il modellino non può non strappare almeno un sorriso di simpatia in chiunque lo osservi.
Più di un socio del mio club ha chiesto di provarlo e, vista l'economicità, la rapidità di costruzione e, non ultime, le doti di volo, hanno convenuto che il risultato era appagante.
Il mio amico, nonché presidente del nostro gruppo, Francesco Renzi mi ha prima presentato un vecchio grosso cartone che era buttato li da tempo schernendomi con un < Facciamo un Cessna ? >, poi mi ha chiesto, rivolgendosi verso il modello, < come lo chiamiamo? >, io ho risposto < non lo so, forse "raccolta differenziata" o qualcosa del genere >,e lui < io lo chiamerei "il rompiscatole" >.
Il nome proposto da Francesco ha trovato subito una approvazione generale tra i presenti perché oltre a rendere bene l'idea di cosa si deve fare per costruirsene uno (disfare una scatola)... si adatta altrettanto bene anche al destinatario iniziale del modello, cioè mio figlio Daniele...
Chissà che questo dei modelli di cartone non possa divenire un nuovo filone? Forse il mitico Beppe Ghisleri, proseguendo sulla scia degli "schiumini" e "deproncini", potrebbe chiamarli "cartoncini" o "scatolini", mentre il mio amico Mario Marzocchi, strenuo oppositore dei modelli poveri e banali, li apostroferebbe dispregiativamente "cartoon garbage" (spazzatura di cartone?).
Francamente non saprei se e come battezzarli ma, se avete un (più o meno) bambino che desiderate coinvolgere nella costruzione e non solo nel pilotaggio (magari più tranquillo dei miei), con una vecchia scatola (da rompere) un paio di forbici e un po' di vinavil potrete riuscire a farlo sentire "modellista" e poi... chissà che non continui su questa strada!



IL MATERIALE

Semplicemente il cartone di una scatola, ce ne sono di tipi e spessori diversi, quello da utilizzare non è il semplice cartoncino tipo bristol, in quanto privo di rinforzi interni, ma quello composto da due strati paralleli con la parte ondulata al centro che gli conferisce una certa rigidità nel senso della lunghezza, quello utilizzato da me aveva uno spessore complessivo di 3 mm, ne esistono anche di spessore minore, si tratta di fare delle prove, però eviterei di utilizzare spessori più grandi (come quelli dei grandi scatoloni, che arrivano fino a 5 mm), sarebbe probabilmente troppo pesante; dopo una pizza a casa mia, con il mio amico e modellista Andrea Sacchetti abbiamo convenuto che i cartoni per l'imballo delle pizze da asporto dovrebbero essere perfetti.
Il modello finito pesa 400 grammi in ordine di volo (dei quali 280 sono di ricevente, servi batteria e motore).

LE COLLE

Il vinavil è la scelta migliore, soprattutto se fate fare il lavoro ad un bambino, le strutture incollate possono essere tenute insieme con semplice scotch in attesa che la colla faccia presa. Per la costruzione del mio esemplare (quello della foto) ho utilizzato del ciano (di nascosto!) per motivi di rapidità costruttiva.

FUSOLIERA

Disegnatela direttamente sul cartone possibilmente mettendo la vena nel senso della lunghezza, è anche possibile farla con la vena trasversale, in quest'ultimo caso sarà sufficientemente robusta per il volo normale ma un po' meno negli impatti.
Per piegare il cartone alla giunzione di dorso e fiancate della fusoliera, fate prima pressione sulla linea di piegatura con il taglio di una riga da disegno, formerete una "ammaccatura" lungo la quale sarà semplice piegare il cartone anche controvena. Il fondo della fusoliera invece va tagliato a parte ed incollato con ciano o vinavil.
Gli spinotti per l'aggancio dell'ala con anelli elastici, di 3 mm di diametro, sono stati ricavati da quei grossi stecchini per fare gli spiedini.
La "parafiamma" è di compensato di betulla da 2 mm ed è incollata con il solito vinavil.



ALA

Basta tagliare 3 rettangoli di cartone componenti la parte centrale e i pannelli di estremità, curando solo di mettere la vena del cartone nel senso dell'apertura.
Il profilo non è certo laminare, ed è stato fatto ad occhio, ha sicuramente molta resistenza ma anche portanza a volontà per un volo lento e sicuro, e per un modello scuola questo è quello che conta.
Le 3 centine vanno tagliate con delle semplici forbici ed incollate all'ala dopo aver preventivamente incurvato il cartone che la costituisce, il lavoro di curvatura può essere fatto semplicemente arrotolando "l'ala" dal BE per circa 5 Cm attorno ad un manico di scopa.
I rinforzi, da posizionare sotto l'ala come da disegno, sono indispensabili.... (indovinate come ho fatto a scoprirlo!?), il diedro alare è ottenuto semplicemente attestando i pannelli di estremità (anch'essi incurvati)dopo averli sagomati in opera con delle forbici sino a farli combaciare con il pannello centrale al diedro voluto.



IMPENNAGGI

Vanno semplicemente ritagliati lungo il perimetro senza staccare la parte fissa dalla parte mobile, anche qui ovviamente la vena del cartone va nel senso dell'apertura.
La "cerniera" è realizzata piegando semplicemente il cartone lungo la linea che divide la parte mobile dalla fissa, le squadrette sono realizzate in compensato da 2 mm (ma va bene qualsiasi altro materiale).



IMPIANTO RADIO E MOTORE
Il motore, uno Speed 400 7,2V, è fissato all'unica ordinata in compensato da 2mm, mentre i servi di taglia submicro (ma vanno bene anche dei micro) sono bloccati con biadesivo all'interno della fusoliera, le batterie motore (7 Celle N500AR) e la ricevente sono fissati alla fusoliera con del velcro adesivo, il regolatore con BEC (nel mio caso uno Shulze da 18A) ho preferito montarlo "volante" con dei fili piuttosto che saldarlo direttamente alla "culatta" del motore, in caso di urto è più facile che sopravviva.
Per l'elica ho inizialmente utilizzato la classica Gunther bianca, ma una 6x3 è forse più adatta al modello, per divertimento ho provato anche una 6x3 monopala con ulteriore incremento dell'autonomia, se invece volete privilegiare le prestazioni in arrampicata usate come motore uno S400 6V, in questo caso l'autonomia sarà un po' ridotta.



IL VOLO

Considerando che il volo normale è a mezzo gas, l'autonomia totale è di circa 10 minuti.
Il modello ha subito diversi "incidenti", il primo per la mancanza dei rinforzi sotto l'ala che ha portato al distacco di un pannello di estremità al primo volo, mentre gli altri sono dovuti al suo ingrato compito di addestratore primario per bambini irrequieti...
Il modello centrato come da disegno è stabile, tende a rimettersi da solo e stalla soltanto se tirate una fucilata sul cabra, se trimmato di una tacca a cabrare è in grado di compiere virate di raggio normale senza necessitare di correzioni sul cabra.
Come dicevo la motorizzazione non è stentata e consente salite di circa 30 gradi a tutto motore ed è possibile persino volare nel venticello di una certa intensità.

PROPOSITI PER IL FUTURO

Appurato che questi modelli volano bene, hanno però un difetto, non sopportano la pioggia (si afflosciano!!!), ho pensato che si potrebbe utilizzare la plastica polionda, quella utilizzata per le valigette portadisegni, in questo caso il modello sarebbe impermeabile all'acqua e persino alla miscela ed apparterrebbe forse ad una nuova categoria (valigini?).
Su come tagliarla e piegarla guardatevi l'articolo di Cesare de Robertis sempre su Modellismo N. 52 a proposito delle valigette portamodelli, chi vuole provare!?