PROFILI Per TUTTALA VELOCI (parte prima)
L'articolo è stato pubblicato sul N. 52 della rivista Modellismo, assieme
alle coordinate e alle polari di tutti i profili trattati.
Sulla rivista l'articolo è presentato con la consueta professionalità che la
contraddistingue, che io non ho saputo replicare su questo sito, spero
comunque che scuserete questa "artigianalità" e terrete conto della buona
volontà profusa.
Come
appassionato di volo in pendio e volo elettrico ho
costruito diversi modelli tuttala in varie
configurazioni, ed ho in qualche modo “vissuto” diverse altre esperienze fatte
da colleghi aeromodellisti nello stesso settore.
Volendo
migliorare le prestazioni dei modelli mi sono spesso imbattuto in un “vuoto”
fastidioso: la cronica penuria di profili alari idonei allo scopo.
Mentre per i modelli convenzionali
c’è una vastissima la scelta di profili, per i tuttala
ce ne sono relativamente pochi e quasi tutti con spessori compresi tra il 12%
ed il 9%, mentre al disotto dell’ 8% non si trova
quasi niente.
Pensando a modelli hot-liner si abbisogna di un profilo sottile e veloce che possa reggere bene anche un certo carico alare.
Un
“profilo veloce”, per essere considerato tale, deve avere una resistenza minima
molto bassa, ma non solo, la sua polare deve essere conformata in maniera da
presentare la resistenza minima a coefficiente di portanza vicino allo zero
(situazione di picchiata e volo veloce).
Quest’ultima
considerazione assottiglia ulteriormente la già sparuta gamma di profili
disponibili, poiché porta ad escludere profili laminari sottili ottimizzati per
alti coefficienti di portanza, come l’ottimo S5020 la cui polare è spostata
molto in alto e presenta una forte resistenza in assetto di picchiata veloce.
A
tutto questo si aggiunge un altro problema: I pochi profili disponibili, anche
se proposti da nomi illustri, spesso mantengono le prestazioni promesse nelle
polari (portanza e resistenza), ma non fanno altrettanto sul fronte del
coefficiente di momento (Cm), o perché sviluppati e testati con vecchi
software che non garantivano una buona predizione del Cm, oppure perché
il solo valore di Cmo può essere fuorviante,
volendo valutare un profilo per tuttala sarebbe a mio giudizio più corretto considerare un valore
medio del Cm nella gamma delle incidenze di volo.
Un’altro
fatto che ho trovato strano è che
ad oggi, cercando profili “veloci” realmente autostabili
(cioè utilizzabili su ali prive di svergolamento) si debba quasi
necessariamente cadere sui vecchi E184 ed E186, pare infatti che in tempi
recenti i progettisti di profili abbiano
“ignorato” la configurazione tuttala con ala
non svergolata (plank).
Alcuni
anni fa avevo sviluppato un software per elaborare geometricamente profili
alari in modo da adattare quelli esistenti alla bisogna, grazie a questo
programma ero riuscito ad ottenere profili con spessori e camber
altrimenti introvabili, si trattava comunque di
adattamenti fatti alla cieca che erano verificabili soltanto in volo con
risultati “inquinati” dalla geometria dei vari modelli che, ovviamente, erano
diversi tra loro non solo nei profili.
Ultimamente la
disponibilità di software più sofisticati, ma
soprattutto di gallerie del vento virtuali molto affidabili, permette di
sviluppare profili sulla base di analisi molto vicine alla realtà, gli
algoritmi di calcolo considerano finalmente l’aria come un fluido viscoso e
riescono a calcolare le curve di momento e le polari predicendo bene anche la
formazione delle bolle di separazione tipiche dei bassi numeri di Reynolds.
Nel
suo libro "Airfoils at low
speed" M. Selig sottolinea il piccolo scostamento tra le curve teoriche
ottenute con il codice ISES del programma XFOIL e i test reali in galleria del
vento, dando ad intendere che considera le analisi effettuate da questo
programma un riscontro comunque oggettivo delle prestazioni di un profilo.
Questo
mi ha dato lo stimolo per verificare i profili realizzati in precedenza e per
svilupparne di nuovi sfruttando questo strumento professionale veramente molto sofisticato.
Ai
fini pratici il Cm è una grandezza adimensionale
che esprime la caratteristica di un profilo di essere
stabile o instabile in una certa misura.
Convenzionalmente
è considerato positivo il momento a cabrare
(stabilizzante) e negativo il momento a picchiare (destabilizzante), avremo
quindi profili stabili (o meno instabili) a seconda del relativo valore di Cm.
Il
valore di Cm è espresso rispetto al 25% della corda, cioè
sul fuoco teorico del profilo, questo fa in modo che sia un valore quasi
costante, sia al variare di Re (numero di Reynolds),
sia al variare dell’angolo di attacco, diversamente da quanto avviene per i
coefficienti di portanza e resistenza.
Siccome
è un valore “quasi” costante particolare importanza
viene data a Cmo, ovvero il coefficiente di
momento del profilo al suo angolo di portanza nulla (ao), i valori di Cm alle altre incidenze non
dovrebbero teoricamente scostarsi molto ma.... ci sono molte eccezioni.
Pertanto
se per un modello con il piano di quota il valore di Cmo può essere considerato tranquillamente come
fattore per decidere quale rapporto volumetrico di coda adottare, ho imparato a
mie spese che per un tuttala è meglio dare una
occhiata a tutta la curva del Cm e scoprire in anticipo se un
particolare profilo riserva delle sorprese.
Contenere il Cm in un profilo per tuttala è importantissimo, modelli di questo tipo hanno un
“braccio di leva” necessariamente corto dipendente dalla freccia alare (per gli
swept), o dal valore della corda alare come nel caso
delle “tavole volanti” (plank) e di conseguenza anche
l’azione stabilizzante è ridotta.
La configurazione a
freccia con estremità svergolate geometricamente e/o
aerodinamicamente consente di ottenere ottimi modelli polivalenti e per questo riscuote sempre maggiori consensi.
Rispetto ad una architettura
tradizionale, le superfici stabilizzanti (estremità alari) devono agire più
energicamente del classico piano di coda, che può invece contare su un lungo
braccio di leva per contrastare il momento alare.
Per ridurre questo effetto,
che ha come conseguenza un aumento della resistenza, è importante che il
momento destabilizzante della zona “portante” dell’ala sia il più basso
possibile o assente, se non addirittura direttamente stabilizzante anche solo
leggermente.
Questo è possibile utilizzando profili con Cm
nullo o quasi (meglio se leggermente positivo),
utilizzare invece profili con Cm decisamente negativo comporta che, per
raggiungere la stabilità, si deve adottare un discreto svergolamento alare, da
qui il notevole scadimento delle prestazioni del modello soprattutto in
velocità ma anche in efficienza, anche se il profilo scelto ha di per se una
buona polare.
Un’altro accorgimento utile a migliorare l’efficienza generale del modello è
quello di far iniziare la svergolatura non dalla
radice alare ma da circa metà della semiala verso l’estremità, in modo da
ottimizzare l’azione stabilizzante nella zona con maggior braccio di leva.
Profili
per tuttala a freccia (swept)
sviluppati dallo scrivente con l’obiettivo di un coefficiente di momento vicino
a zero:
SN22
spessore 7.0% camber 1.2% |
Profilo
a basso Cm per tuttala a freccia con
svergolamenti di circa 1 - 1.5* gradi in estremità, utilizzabile anche su
modelli convenzionali veloci da pendio, in questo caso il basso Cm
contribuisce ad aumentare la velocità massima in affondata “scaricando”
aerodinamicamente il piano di quota |
SN23
spessore 7.6% camber 1.3% |
Profilo
con le stesse caratteristiche del precedente ma con maggior spessore e portanza |
SN24 spessore 7.5% camber 1.3% |
Ha
un Cm migliore dei profili precedenti, pertanto è utilizzabile con
svergolamenti più ridotti (circa 0.5 - 1* gradi) |
SN25 spessore 6.6% camber 1.25% |
Profilo
per tuttala specifico per
la categoria F5F caratterizzato da una resistenza minore rispetto agli altri
presentati |
SN26 spessore 7.0% camber 1.5% |
Profilo
adatto a tuttala cat. F5F
e tuttala veloci da pendio, come lo SN24 ha un Cm
circa nullo che lo rende utilizzabile con svergolamenti di 0.5 – 1* gradi |
SN26B spessore 7.0% camber 1.68% |
Profilo
per tuttala e modelli convenzionali veloci da
pendio, ha una polare migliore dello SN26, con più portanza e stessa
resistenza, ma Cm peggiore |
SN28 spessore 8.0% camber 1.8% |
Profilo
con le stesse caratteristiche del precedente ma con maggior spessore e
portanza, come lo SN26B è utilizzabile su modelli con 1 – 1.5* gradi di svergolamento |
SN42 spessore 8.0% camber 1.6% |
Profilo
leggermente autostabile, può essere impiegato su modelli
tuttala con ridottissimo svergolamento (circa 0.5*
gradi) in estremità |
*
gli svergolamenti ipotizzati sono relativi a modelli
con 15 – 20 gradi di freccia alare
Dalla figura 1, che mostra
a confronto la polare del profilo SN26B e quella dello
MH62, si vede che quella del primo è leggermente migliore soprattutto come
resistenza minima all’angolo di portanza nulla, ma molto più importante, è che
se diamo uno sguardo alla curva del coefficiente di momento (sempre della
figura 1) notiamo che quella dello SN26B è decisamente migliore per le
incidenze comprese tra 0 e 8 gradi, quasi tutto il campo di incidenze di volo.
La
tabella seguente compara i dati di Cmo (e
relativo angolo di portanza nulla ao) dichiarati dai progettisti con quelli calcolati da Xfoil per alcuni
profili conosciuti .
Dal
raffronto possiamo vedere come i Cm dichiarati per i profili della serie
MH6x, calcolati probabilmente con software di vecchia generazione (che
considerano l’aria un fluido non viscoso), sono decisamente
ottimistici rispetto a quelli calcolati con Xfoil.
Profilo |
Cmo dichiarato* |
Cmo calcolato** |
Cm medio*** |
ao dichiarato* |
ao calcolato** |
MH22 |
-0.015 |
-0.019 |
-0.020 |
-0.97 |
-1.11 |
MH61 |
+0.019 |
+0.003 |
-0.008 |
+0.23 |
-0.39 |
MH62 |
0.000 |
-0.010 |
-0.013 |
-0.44 |
-0.93 |
S5010 |
+0.008 |
+0.002 |
-0.004 |
-0.52 |
-0.85 |
S5020 |
+0.008 |
0.000 |
-0.003 |
-0.70 |
-1.12 |
SN26 |
---- |
-0.0014 |
+0.003 |
---- |
-0.701 |
* dati tratti da MTB 23 (Leistungsprofile für Modellflug)
** dati calcolati con XFOIL
a Re 400000
*** dati calcolati con XFOIL
a Re 400000 e a = 4
Prove pratiche hanno
dimostrato che modelli tuttala muniti di profili MH61
ed MH62, dotati di svergolamenti calcolati in maniera
standard, devono volare con elevoni “alzati” cioè
deflessi negativamente rispetto alla loro posizione naturale.
Diversamente modelli con
analogo svergolamento volano con elevoni
perfettamente a 0 gradi (ovvero non deportanti) pur essendo muniti di profilo
S5020 che dichiara un Cmo inferiore a
quello degli MH.
La
spiegazione sta in parte nell’errore di approssimazione
commesso dal software utilizzato per il calcolo, ma in parte nel fatto che da
soli i valori di Cmo possono risultare
fuorvianti, infatti anche se il Cmo dichiarato
fosse risultato esatto, i profili MH61 ed MH62 presentano comunque un Cm
negativo ovvero destabilizzante per quasi tutto il campo di incidenze escluso
appunto quelle vicine all’angolo di portanza nulla.
Quanto sopra è ben visibile sia guardando le curve di
momento della figura 1 sia osservando il valore del Cm medio nella
tabella precedente.
L’ala con MH61 per risultare stabile dovrà essere svergolata
maggiormente rispetto ad una realizzata con lo S5020, altrimenti il modello
sarà costretto a volare con gli elevoni deflessi
negativamente, il che è sconsigliabile se vogliamo che il profilo mantenga la
sua buona polare.
Risparmiare
sullo svergolamento necessario per poi finire con “alzare” gli elevoni modificando di fatto il
profilo originale non è mai conveniente.
La
figura 1 mostra anche il peggioramento della polare dello
MH62 con gli elevoni inclinati di -1 grado,
deflessione indispensabile per raggiungere un andamento della curva del
coefficiente di momento quasi uguale a quella dell’ SN26B.
Continua…
Un
ringraziamento particolare a Loris Kanneworff per la
cortesia e competenza con le quali ha supervisionato
il lavoro, consentendomi di eliminare imprecisioni ed errori formali commesse
durante la stesura iniziale dello stesso.
On the ‘wing.... the book Bill and Bunny Kuhlman
Configurazione Tuttala F. Galè
Airfoils at low speeds M. Selig,J. Donovan,D.
Fraser
Leistungsprofile für Modellflug MTB 23
a
|
Angolo di incidenza |
Cl
|
Coefficiente di portanza |
Cd
|
Coefficiente di resistenza |
Cm
|
Coefficiente di momento |
Cmo
|
Coefficiente di momento all’angolo di portanza nulla |
ao
|
Angolo di portanza nulla del profilo |
Re
|
Numero di Reynolds |
ut |
Turbolatore sulla superficie superiore del profilo |
lt |
Turbolatore sulla superficie inferiore del profilo |