PYLON :
CONSIDERAZIONI E SVILUPPI
Sono certamente tre le condizioni
che un pylon efficace deve
rispettare:
1
FORTE TRAZIONE
2 BASSA RESISTENZA AERODINAMICA
3
FACILITA' DI GUIDA
Per quanto riguarda il punto 1
ritengo di dover lasciare ad altri le considerazioni su motori, batterie,
eliche e le loro combinazioni.
Per quello che concerne il punto 2
invece penso che si
debbano valutare separatamente due diversi momenti del volo di un pylon:
2A
VOLO RETTILINEO
2B
VIRATA STRETTA
La massima velocità in volo
rettilineo si raggiunge contenendo le resistenze parassite, cioè
minimizzando la sezione di fusoliera, lo spessore e la
superficie alare.
A parità di superficie può essere conveniente adottare un
allungamento ridotto per avere corde maggiori e maggiori
numeri di Reynolds.
Il peso ed il conseguente carico alare non hanno una grande
importanza ai fini della velocità in rettilineo.
Il
profilo da adottare dovrebbe avere il Cr
più basso possibile a Cp=0, ed un coefficiente di momento tendente a 0
per scaricare il piano di coda diminuendone la
resistenza, un profilo con Cm basso necessita
inoltre di un K basso ovvero di
un piano di quota più piccolo (altra resistenza in meno).
Tali
caratteristiche appartengono ai simmetrici o quasi di basso spessore
(Naca0009, MH22, E182, EH1/7).
Il piano di quota a V offre minore
resistenza degli impennaggi tradizionali
a parità di rapporto volumetrico di coda perché consente di ridurre le
superfici bagnate.
Per ciò che riguarda il punto 2B invece il discorso cambia notevolmente!
E’ sempre vero che vanno minimizzate
le resistenze di fusoliera ed impennaggi
e le rispettive interazioni con l'ala, a questo proposito ritengo però più
indicata la configurazione con la coda a T perché genera meno resistenza
durante l'azione a cabrare, e perché consente di togliere il piano di quota dal
flusso turbolento di ala e fusoliera oltre a
consentire di carenare il movimento dello stesso nel direzionale.
Parlando di ala
invece sono da valutare aumenti di apertura, spessore e forse anche di superficie
oltre all'utilizzo di un profilo più portante, analizziamo a questo proposito
un pylon in virata stretta:
PESO Q = 950 g
VELOCITA V
= 200 Km/h (55,5 m/s)
RAGGIO VIRATA r
= 10 m (20 m di diametro)
calcoliamo innanzitutto l'accelerazione normale
alla traiettoria (an) alla quale è sottoposto:
an
= V²
= 308 m/s² =
31,43 g
r
dove g = accelerazione di gravita' = 9,8 m/s²
Fn = m
· an , m = Q ->
Fn = Q · an
g g
dove Fn
= forza centrifuga, m = massa
Fn = 0,95 · 308 = 29,87 Kg
9,8
che è la forza centrifuga a cui è
soggetto il pylon, a
questa andrebbe sommata vettorialmente la sua forza peso Q per ottenere il peso
apparente in virata Pv.
________
Pv = V Q² + Fn² = 29,87 Kg
e quindi come era immaginabile il
peso stesso diventa trascurabile
confrontato con il suo effetto in termini di forza centrifuga.
Considerato che la portanza in
virata è uguale al peso apparente del
modello, l'ala dovrà necessariamente lavorare a Cp
elevati (a meno di non voler esagerare con la superficie), sarà quindi opportuno aumentare l'allungamento per
ridurre la resistenza indotta, siccome ridurre le corde è conveniente solo fino ad un certo punto (NR minimo diciamo
200000) ipotizziamo quindi una corda minima:
la formula per il calcolo del numero
di Reynolds è:
Re = V · C · r C
= corda,
m
m = densità dell'aria
r = viscosità dell'aria
di conseguenza:
C
= Re · m = 200000 · 0,00000181 = 0,052 m ovvero 52 mm
V · r 55,5 · 0,125
E' lampante quindi che i problemi
che si avranno con le corde saranno solo
strutturali e non aerodinamici, non mi pare
cioè che si possa scendere con le corde sotto 52 mm e riuscire
contemporaneamente a far si che il modello resti integro per tutta la durata
del volo.
Oltre a tenere un allungamento che sia il più elevato possibile (flutter permettendo) anche il profilo dovrà essere
scelto con criteri diversi da quelli del punto 2A, dovrà essere infatti
un profilo in grado di sviluppare forti Cp e
dovrà tenere a questi stessi Cp un Cr molto basso, considerando che la portanza che
deve sviluppare l'ala deve essere di 29,87 Kg e che la formula della stessa è:
P = 1
· V² · Cp
· S · r
il Cp
che il profilo dovrà sviluppare sarà quindi:
Cp = 2 · P
V² · S · r
ipotizzando una superficie alare S di 12
dmq
Cp = 59,74
= 1,29
3080· 0,12· 0,125
Dovremo quindi scegliere un profilo
che possa sviluppare
un Cp
di almeno 1,2-1,3, avere a questo Cp una resistenza relativamente contenuta e
contemporaneamente mantenere la caratteristica di "profilo veloce"
ovvero di Cr minimo a Cp=0,
possibilmente questo profilo dovrebbe avere anche un Cmo
non troppo negativo o addirittura zero o positivo per soddisfare i requisiti
del punto 3 (facilità di guida) e per diminuire la resistenza sul timone orizzontale.
Sembra evidente che conciliare tutte queste esigenze non è semplice e quindi dovremo
operare una scelta di compromesso tra l'ottenere i Cr
più bassi in rettilineo (poca freccia, poco spessore) ed i Cr
più bassi in virata (freccia elevata,
spessore aumentato), in ogni caso il profilo deve assolutamente rispettare la
condizione di Cp max
superiore a 1 altrimenti il modello in virata spancerà rallentando fino a
diminuire il suo peso apparente e solo dopo cambierà direzione. Un'altra
soluzione a questo problema potrebbe essere quella di adottare un profilo variabile,
l'abbassamento dei flaperoni potrebbe avvenire in combinazione con il
movimento a cabrare dell'elevatore, questa soluzione porterà
come controindicazione un aumento di peso (che in virata si moltiplica per 30)
e di complicazione costruttiva.
Analizziamo la seguente tabella:
NR=400000
PROFILO |
Sp % |
Cam % |
A° |
Cmo |
Cr(Cp0) |
Cr(Cp1.2) |
Cr0+Cr1.2 |
MH45 |
9,85 |
1,65 |
-0,27 |
+0,007 |
0,0075 |
0,0235 |
0,0310 |
MH60 |
10,08 |
1,76 |
-0,31 |
+0,007 |
0,0076 |
0,0250 |
0,0326 |
MH64 |
8,61 |
1,45 |
-0,53 |
-0,004 |
0,0062 |
------ |
------ |
RG14/10% |
10,00 |
1,58 |
-1,96 |
-0,048 |
0,0072 |
0,0250 |
0,0322 |
RG12A1.8/9 |
9,00 |
1,80 |
-2,64 |
-0,067 |
0,0062 |
0,0185 |
0,0247 |
RG15A1.8/11 |
11,00 |
1,80 |
-2,67 |
-0,069 |
0,0072 |
0,0183 |
0,0255 |
RG8 |
10,81 |
2,23 |
-3,80 |
-0,107 |
0,0072 |
0,0183 |
0,0255 |
S2027-145-83 |
14,53 |
2,74 |
-2,59 |
-0,059 |
0,0092 |
0,0175 |
0,0267 |
SD5060 |
9,46 |
2,30 |
-2,11 |
-0,050 |
0,0091 |
0,0183 |
0,0274 |
SD6060 |
10,37 |
1,84 |
-1,52 |
-0,032 |
0,0072 |
0,0230 |
0,0302 |
SD7003 |
8,51 |
1,46 |
-1,76 |
-0,043 |
0,0070 |
0,0210 |
0,0280 |
SD7032 |
9,97 |
3,66 |
-4,01 |
-0,098 |
0,0099 |
0,0152 |
0,0251 |
SD7080 |
9,16 |
2,48 |
-2,72 |
-0,066 |
0,0094 |
0,0190 |
0,0284 |
SD7090 |
10,00 |
1,87 |
-2,17 |
-0,053 |
0,0078 |
0,0198 |
0,0276 |
S5010-98-86 |
9,83 |
2,20 |
-0,52 |
+0,008 |
0,0068 |
0,0350 |
0,0418 |
SD-1109M |
9,02 |
1,10 |
-1,29 |
-0,031 |
0,0071 |
0,0240 |
0,0311 |
SD-1396M |
9,66 |
1,36 |
-1,60 |
-0,039 |
0,0078 |
0,0190 |
0,0268 |
SD-1510S |
10,00 |
1,50 |
+0,22 |
+0,024 |
0,0073 |
0,0290 |
0,0363 |
EH2/10 |
10,00 |
2,00 |
-------- |
+0,000 |
0,0076 |
---------- |
--------- |
SD8000 |
8,87 |
1,72 |
-1,96 |
-0,051 |
0,0074 |
0,0210 |
0,0284 |
MH22 |
7,00 |
1,81 |
-0,97 |
-0,015 |
0,0060* |
0,0360* |
0,0420* |
MH42 |
8,94 |
1,85 |
-1,20 |
-0,023 |
0,0061 |
0,0240* |
0,0301 |
* = DATI IPOTIZZATI
Una ulteriore considerazione può venire
dall'esame dei fattori da cui dipende il Cp in
virata:
Cp = 2 ·
P
V² · S · r
dato che P ~ Fn
= Q · an = Q · V² = m · V²
allora
g r ·
g r
Cp
= 2m · V² = 2 ·
Q
r · V² · S · r r· g· S · r
Ovvero il Cp
in virata non dipende dalla velocità ma è direttamente
proporzionale al peso Q e può essere ridotto aumentando la superficie o,
naturalmente, aumentando il raggio di virata, conviene quindi stare il più leggeri possibile in ogni caso, mentre per quanto
riguarda la superficie si può aumentarla e contemporaneamente assottigliare il
profilo ottenendo più o meno lo stesso risultato di un profilo più spesso su un
ala con minore superficie.
Per la scelta della forma in pianta
dell'ala esaminiamo la formula della resistenza alare “corretta” per un'ala di allungamento finito (i Cr
visti sinora sono dati per allungamento infinito).
il Crala
risulterà così corretto:
Crala = Cr + 2Cp² · f(TR) dove
p · AL
AL
= Allungamento
f(TR) = 1,01 se TR =
0,4
TR
= Ce/Ca = rapporto di rastremazione
Per diminuire quindi il Crala si deve innanzitutto aumentare la superficie (il che consente di
ridurre Cp che
figura al quadrato) ed aumentare l'allungamento AL.
Come considerazione finale si può quindi dire che aumentare la superficie nel senso dell'apertura riduce la resistenza indotta, la seguente tabella esprime la resistenza in virata di ali a diverso allungamento con :
R = 1 · V² · Crala · S · r
2
AL |
PROFILO |
SUP(dmq) |
R ret(Kg) |
R vir(Kg) |
7 |
MH45 |
12 |
0,173 |
3,602 |
8 |
MH45 |
12 |
0,173 |
3,220 |
9 |
MH45 |
12 |
0,173 |
2,922 |
10 |
MH45 |
12 |
0,173 |
2,684 |
|
||||
10 |
MH22 |
12 |
0,139 |
2,973 |
10 |
MH22 |
15 |
0,173 |
2,434(1) |
10 |
MH22 |
18 |
0,208 |
1,877(2) |
10 |
MH22 |
21 |
0,242 |
1,709(3) |
10 |
MH42 |
21 |
0,247 |
1,608(4) |
10 |
MH45 |
21 |
0,303 1,620(5) |
|
|
||||
6,9 |
MH22 |
14,5 |
0,167 |
3,305(6) |
6,44 |
MH22 |
14 |
0,162 |
3,630(7) |
(1) Cp=0,96 Cr=0,025 (stimato)
(2) Cp=0,8 Cr=0,013
(3) Cp=0,686 Cr=0,012
(4) Cp=0,686 Cr=0,0095
(5) Cp=0,686 Cr=0,0098
(6) Cp=0,99 Cr=0,026
(stimato) TR=0,7 f(TR)=1,022
(7) Cp=1,03 Cr=0,0272
(stimato) TR=0,73 f(TR)=1,025
Nella prima sezione della precedente
tabella sono mostrati i vantaggi dell'aumento di allungamento,
la seconda sezione mostra invece i benefici dell'aumento di superficie su
profili sottili (MH22), nella terza sezione si vede invece come sia
controproducente utilizzare profili spessi e superfici elevate (MH42 contro
MH45), nella quarta sezione sono calcolati i valori del pylon
realizzato e della successiva modifica di accorciare l'ala di 5 cm riducendo
superficie e allungamento.
Per correttezza e completezza di informazione va sottolineato però che la precedente
tabella non tiene conto delle riduzioni di Cr dovute ai maggiori Re a cui lavorano le ali meno allungate,
pertanto le informazioni in essa contenute sono leggermente distorte e
probabilmente le prestazioni delle ali meno allungate figurano peggiori di quel
che non sono nella realtà.
CONCLUSIONI
Allungamento sicuramente elevato e
peso contenuto sono basilari, ma non scendiamo sotto 50-60 mm
Neppure con la corda di estremità
La cura della forma delle estremità
alari è molto importante (in virata il 60% - 70% della resistenza si sviluppa
alle estremità).
Per quanto riguarda profilo e superficie, si potrebbe concludere che per iniziare potrebbe essere meglio utilizzare profilo spesso e superficie ridotta, ridurre la superficie in costruzione significa anche ridurre il peso e quindi migliorare le prestazioni, si deve notare infatti che le comparazioni fatte sopra non tenevano conto dell’aumento di peso su modelli con maggiore superficie.
Da sperimentare per un futuro accorgimenti come profilo variabile e winglets (chissà se il gioco vale la candela), e profili
come RG15 ad elevato Cmo per verificare se il
vantaggio dato dal profilo non è annullato dall’aumento di resistenza in coda e
se il modello risulterà ugualmente ben guidabile.