Siamo Come allora?

Amici del 113°, da quanto ha scritto il benevolo Matteo la rimpatriata di Aosta ci ha visti protagonisti, belli e felici, molto più numerosi di tutti gli altri corsi, ed è vero. Altrettanto vero è che Gianni Frand Genisot, sua moglie e tutta la Famiglia sono stati fantastici, con grande generosità simpatia e slancio ci hanno accolto sempre alla grande.
Io però voglio togliermi lo sfizio di cazzuolare chi non è venuto ad Aosta. Sia chiaro, tutti per i loro buoni motivi: La cresima, il ponte..., gli impegni di lavoro,  la rava e la fava... ecc..
Sono certo che per qualcuno è proprio stato impossibile esserci, ma in realtà per quanti? Non voglio risposte, mi basta che chi non c'era continui a leggere (anche se mi manderà al diavolo..) per vedere se si immedesima in quanto dico.
Ani or sono io telefonavo sempre ad almeno una trentina di voi per tempo (20 -25 giorni prima) e vi esortavo, sollecitavo, vi indicavo con chi potevate aggregarvi in auto per il viaggio. "Chi hai sentito? Se viene lui potrai salire assiemme da Verona.. ecc"  Molti si annotavano la data, e poi richiamavano per confermare.
Io per essere presente, in questi anni ho rinunciato a ben 4 matrimoni a cui ero invitato (due amici e due cugini di mia moglie) e ho detto a tutti: "non è colpa mia se quando hai scelto la data non hai saputo valutare che a maggio tutti gli anni c'è l'adunata degli Alpini! Mi dispiace, ma io ci vado sempre, progammato da mesi."
  Non è mai morto nessuno, non ho perso amici e si sono tutti sposati lo stesso.
Per la Cresima di mio nipote Marco, che mi ha chiesto come padrino, eravamo a Treviso per l'adunata. Aosta sfilava al mattino, e io ho sfilato con voi. Poi alle 15.30 ero in Val di Fiemme per la cerimonia in chiesa. Si, va be', con qualche critica da moglie e parenti (che mi credono un po' pazzo) ma tutto superabile.
Ma oggi siamo come allora? Siamo ancora capaci di imporci e fare una scelta, un sacrificio, per essere presenti, per continuare una storia?  Ho telefonato ad alcuni di voi: "Non so, devo vedere..."  "L'adunata ad Aosta? Quando sarebbe???"  " Sai, se vado via questo week-end mia moglie si incazza!"  "Ho proprio la cresima domenica..."
La maggior parte dei presenti non ha preso il telefono in mano fino a tre o due giorni prima... Chi non è venuto non si è fatto sentire, a meno che non sia stato chiamato da me o da Matteo, e pochi altri.
Siete certi di essere quelli di in tempo? Siete certi di essere vivi, con una testa e una volontà?  Mi pare che per molti la normalizzazione amorfa della massa sia divenuta la regola. Adeguamoci al non essere, non decidere, a restare pigri e comodi, ad aspettare l'imput di altri...
Per Dio! Forse questo va bene per molti, ma non per chi ha fatto la SMALP, per chi ha sudato,imprecato, vinto timori,regole e disagi, affrontato il freddo e la neve, vinto la sfida con se stesso che era iniziata nell'ottobre 1983!  Io c'ero allora, e ci sono oggi, perchè sono vivo!
Grazie davvero a chi c'era ad Aosta, e chi veramente non ha potuto esserci non si offenda, è logico che non parlo di loro! E chi invece si riconosce in queste mie righe, non dica nulla, ma si dia una scrollata.
Saluti a tutti e arrivederci.
Il ferocissimo Fabio.
  

S. Francesco al Campo 12 agosto 2003

Caro Fabio

vorrei formulare alcune riflessioni circa la tua solenne incazzatura dovuta all’inerzia che manifesta chi si dimostra restio od insensibile agli stimoli che dovrebbero suscitare i ricordi della SMALP.

Il tuo è stato il classico urlo di dolore e di rabbia di chi ha speso e spende tutt’ora energie fisiche e mentali in un progetto ed in un’avventura che, dopo aver segnato le menti di molti di noi, anche se con sfumature diverse dovute alle altrettanto diverse sensibilità, continua a proiettare ancora dopo vent’anni le sensazioni, talvolta velate ma comunque presenti, che ha percepito solo chi ha avuto l’onore e la fortuna di condividerle.

E proprio questo ritengo che sia il problema che tu, da buon padre desideroso di mantenere unita la propria famiglia, non vuoi vedere: così come non è possibile rendere pienamente comprensibile l’esperienza della SMALP a chi non l’ha condivisa, pur se raccontata con dovizia di particolari ed aneddotica, allo stesso modo ritengo che non sia possibile instillare i sentimenti cui tu fai riferimento nella tua lettera, a coloro i quali non li sentono sulla loro pelle.

Sia ben chiaro, io penso che sia giusto che tu, quale vera anima e motore del nostro Corso AUC, dia comunque sfogo alla tua delusione, con il palese obiettivo di risvegliare gli animi e le coscienze di alcuni di noi, ma è evidente che occorre essere consapevoli che esistono dei limiti dettati dalle diverse sensibilità e dal tempo e che tutto ciò di cui discutiamo ora, è il patrimonio di uno piccolo “zoccolo duro” composto da persone che si costituiscono con atti e con parole veramente parte attiva, ed a volte inferocita, per mantenere vive le tradizioni di cui ha preso parte tutto l’effettivo del 113.

Un fraterno abbraccio a Te ed a tutti Voi.

Loris Maselli
Per noi il paese è qualcosa di più del territorio e del suolo da cui estrarre oro e cogliere grano: esso è la dimora sacra degli Dei, ovvero degli spiriti dei nostri antenati.


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