Il Signore mi ha risuscitato

 

1. Un intervista a Boris – un ufficiale del Ministero degli Affari Interni, in Ucraina

 

Chi era prima della sua morte

 

INTERVISTATORE: - Io vi presento il signor Boris Pilipchuk che ha 36 anni. Per favore, Boris parlaci un po’ di te.
BORIS: - Sono un ufficiale, un Tenente Superiore nella forza della polizia. Io ho lavorato come un ufficiale di servizio strategico in una delle sezioni del comando operativo della forza di polizia nel Distretto Khemlnitskij in Ucraina, ed ho combattuto nella guerra dell’Afganistan. Sono sposato ed ho tre bambini. Abitiamo in un villaggio che si chiama Novaya Siniavka, nella regione di Starosiniavskij del Distretto di Khemlnitskij.

 

INTERVISTATORE: - Boris, io so che tu sei un Credente. Come sei stato salvato?
BORIS: - Io ero un ateo convinto, ma mia moglie e i suoi genitori erano dei Credenti ed essi vollero sempre che io fossi salvato. Un giorno, il 16 Settembre del 1996, il Pastore Nikolai Ivashenko, della Chiesa del Pieno Vangelo nella città di Mariopol, venne al nostro villaggio per una visita ai suoi parenti. Mia moglie gli chiese di parlarmi un po’, ma facendo attenzione, perché a quel tempo io ero molto aggressivo, mi mancava la pazienza ed ero sgarbato. L’addestramento che io ricevetti dall’esercito lasciò un segno sul mio carattere.
Quando io vidi il Pastore Nikolai, io pensai in me stesso: ‘Ora, io ti darò una lezione …’. Nikolai però venne da me e cominciò a dire qualcosa, e improvvisamente io cominciai a sentire una tale pace, una tale tranquillità nel mio cuore, tale che non avevo mai sperimentato sin dai giorni della mia infanzia. Io ero abituato solo a dare ordini, a ricevere ordini e ad adempierli ciecamente. Io mi formai in questa specie di ambiente, nel quale la normale interazione umana era così rara. Quando ascoltai le parole di Nikolai e quando sentii la frase: ‘Ora, noi pregheremo, ripeti dopo di me … ‘ qualcosa dentro di me subì una trasformazione. Io ripetei la preghiera del peccatore. La potenza dello Spirito Santo venne sopra di me e il Signore mi battezzò nello Spirito Santo. Da allora in poi, io dedicai la mia vita al servizio del Signore.

 

 

INTERVISTATORE: - Come reagirono a questo cambiamento nella tua vita coloro che erano attorno a te?
BORIS: Mia madre, all’inizio, reagì a tutto questo con molta indignazione, perché ella non aveva ancora conosciuto il Signore. Più tardi, cominciò l’opposizione al mio posto di lavoro, essi mi minacciarono di lasciarmi a casa o di degradarmi, essi arrivarono persino al punto di tentare di farmi tornare nel peccato, ma io non fui turbato da ciò e non mi preoccupai neppure. In altri tempi, sarei stato probabilmente in uno stato di confusione … rinunciare al mio grado di ufficiale semplicemente a motivo di qualche specie di incidente a me pareva assurdo. La Parola di Dio dice che se siete portati in tribunale non dovete essere ansiosi di quel che dovete dire, perché io parlerò per voi. E così non essendo preoccupato del mio destino io dissi: ‘Voi non mi potete fare niente, perché il Signore è con me’. Così i miei ufficiali superiori dovettero accondiscendere a ciò. Non solo i colleghi accondiscesero a questo, ma essi cominciarono anche ad ascoltarmi con piacere quando predicavo loro durante il mio periodo di riposo. Io parlai a tutti del Signore, nella speranza di condurre al Signore almeno un’anima. Io non proseguirò a descrivere le cose orribili che io feci prima del pentimento, perché il Signore me le ha perdonate tutte. Io lodo e ringrazio il Signore per questo. Il Signore perdona ogni peccato a chiunque si pente seriamente.

 

INTERVISTATORE: - Tu sei un militare e un Credente. Questo è molto insolito. Le persone considerano normale questa cosa?
BORIS: - Io dico a tutti che Gesù Cristo è il Signore di tutti, e anche dei militari. Il Signore ama tutti nella stessa maniera. Mi viene domandato alcune volte: ‘Come puoi servire Dio, essendo un militare, maneggiando delle armi?’ Il fatto è che la parola di Dio ci insegna come servire il Signore.
Quando Giovanni il Battista battezzò le persone nel Fiume Giordano, i militari vennero da lui e gli domandarono: ‘Che cosa dobbiamo fare?’ La risposta di Giovanni il Battista a quella domanda fu che essi dovevano accontentarsi della loro paga, cosicché essi non dovevano più lamentarsi e non avrebbero superato i loro limiti. Non c’è scritto da nessuna parte nella parola di Dio che i militari non devono servire il Signore. Al contrario, noi sappiamo dalle Sacre Scritture che due ufficiali romani si pentirono e che essi e tutte le loro famiglie servirono il Signore Gesù Cristo. Ogni Credente ha un ministero distinto agli occhi di Dio.

 

INTERVISTATORE: - Boris, io vedo che tu hai una salute perfetta. Prima della tua straordinaria sofferenza, eri nello stesso stato di salute?
BORIS: - Sì. La salute perfetta costituisce un requisito indispensabile per entrare nella polizia. Per noi era obbligatorio sottoporci periodicamente a degli esami medici.

 

INTERVISTATORE: - Per favore, raccontami quello che ti accadde.
BORIS: - Io racconterò come il Signore mi ha risuscitato dalla morte. Il 27 Luglio del 1998, io ritornai a casa dal lavoro, al mio villaggio. In quel momento mi accadde qualcosa. Io non posso descrivere esattamente quello che mi accadde. Io ero completamente paralizzato e persi i sensi.
In base al resoconto di mia moglie, dopo che io persi i sensi, io fui trasportato di corsa all’ospedale, al reparto di rianimazione. La diagnosi dei medici fu – Emorragia cerebrale. All’ospedale rimasi in uno stato incosciente per diversi giorni. Fui trasferito al reparto di rianimazione della Clinica del Distretto di Khelmitskij. I medici continuarono a lottare per farmi vivere. L’attacco di cuore però, che adesso stava avanzando, non gli lasciò nessuna probabilità di farmi sopravvivere.

 

INTERVISTATORE: - Quanto era grave la tua emorragia cerebrale?
BORIS: - Come scoprii più tardi, il medico diagnosticò una emorragia interna nel 95% del mio cervello. Tutta l’apparecchiatura e i sensori che furono attaccati al mio corpo, attestarono la morte. Nel loro rapporto medico i medici diagnosticarono un’emorragia che si era diffusa in tutto il mio cervello, tutti e nove gli esami fatti confermarono la morte.

 

 

2. La morte registrata dai Medici.

 

INTERVISTATORE: - Boris, da quello che ti fu detto poi, dopo che i medici certificarono la tua morte, chiamarono immediatamente tua moglie?
BORIS: - Sì, la chiamarono ed ella non fu la sola persona che essi informarono. A dire il vero, quello che accadde fu che ogni 15-20 minuti i miei colleghi telefonarono all’ospedale per avere informazioni sulla mia salute. Fu loro detto che io non ero più vivo, che io ero di già morto. Al mio posto di lavoro, veniva già raccolto il denaro per la mia sepoltura, era stata già ordinata una bara per me, la sepoltura viennese e tutte le altre cose necessarie per l’occasione. In poche parole, furono fatti i preparativi per la mia sepoltura. Secondo me, io penso che la morte improvvisa di un tale ufficiale di polizia sano di salute fu un evento sbalorditivo che prese tutti alla sprovvista. Questo fu chiaro dalle numerose telefonate all’ospedale da parte dei miei colleghi.

 

INTERVISTATORE: - Tua moglie era con te quando moristi?
BORIS: - Sì, ella era con me, ma non le fu permesso di entrare nella camera di rianimazione. Più tardi, mia moglie mi disse che ella pregò costantemente Dio per la mia salvezza. Quando i medici cominciarono a combattere disperatamente per salvarmi la vita, mia moglie chiamò al telefono il Pastore Nikolai in Mariopol. Mia moglie gli disse quello che era successo e gli domandò di pregare per me. Mentre lui pregava, Dio gli disse che la situazione non avrebbe condotto alla morte ma alla gloria di Dio. Egli tranquillizzò mia moglie e le disse che era in corso una Festa Cristiana nella città di Mariopol e che tutti i credenti avrebbero pregato per me. Essi pregarono. Durante questo periodo, gli eventi all’ospedale stavano salendo. I medici informarono mia moglie della mia morte e dopo due ore le fu permesso di accompagnare il mio corpo sulla barella fino alla porta dell’obitorio.

 

 

3. Informazioni mediche sulla possibilità che ha una persona morta di tornare in vita

 

INTERVISTATORE: - Per una comprensione da un punto di vista medico noi facciamo riferimento ad un elenco di pubblicazioni mediche. Nella Coincisa Enciclopedia Medica (pubblicata dalla ‘Enciclopedia Sovietica’, 1974) è scritto quanto segue:
L’emorragia cerebrale è definita come lo sconvolgimento della normale circolazione del sangue nel cervello, che ha come conseguenza la morte del materiale cerebrale (Parte 1, pagina 506).
Il risuscitamento di un organismo (rianimazione) è definito come la restaurazione di un improvviso sconvolgimento o di una perdita totale della vita che sostiene le funzioni di un organismo. La morte clinica è l’ultimo stadio, reversibile, della morte di un organismo dal momento che la respirazione e la circolazione del sangue cessano fino all’inizio di cambiamenti irreversibili nel sistema nervoso centrale, dopo cui la morte va sotto il nome di morte biologica. La durata della morte clinica dipende dalla causa che ha dato origine allo sviluppo di una condizione terminale, la durata dell’agonia, l’età ecc. A temperature normali, la morte clinica si protrae per un periodo di 4-6 minuti, dopo di che la restaurazione delle attività normali del sistema nervoso centrale diventa impossibile.
I procedimenti della rianimazione dovrebbero essere iniziati non appena è stata dimostrata la morte improvvisa. Si consiglia anche di non permettere la completa cessazione della respirazione o del battito cardiaco. Se il battito cardiaco non viene ristabilito, si consiglia di continuare a compiere i procedimenti di rianimazione fino a che essi non si dimostrano efficaci. I segni dell’efficacia; Sparizione della cianosi, osservazione di respiri affannosi spontanei (prima essi cominciano e meglio è la prognosi), la pulsazione dei grossi vasi sanguigni conformemente al ritmo del massaggio, restringimento delle pupille. Se questi segni non appaiono nello spazio di 20-25 minuti, i procedimenti di risuscitamento dovrebbero essere interrotti (Parte 2, pagina 270-271).
Io so che i medici hanno alcune regole, che non possono mai essere violate da nessuno in nessuna azienda medica. Nelle loro regole, una persona che sta giacendo in rianimazione, in una condizione di morte biologica, non dovrebbe rimanerci più di 2 ore e solo dopo questo periodo di tempo la persona può essere trasportata all’obitorio.
Questo significa che dopo avere dimostrato il fatto che Boris era in una condizione di morte clinica, i medici lottarono per 30 minuti per salvargli la vita, e dopo avere constatato una condizione di morte biologica non trascorsero meno di altre 2 ore, per il periodo di tempo che lui fu nel reparto di rianimazione. Il che significa che i processi irreversibili e la morte della materia cerebrale erano già cominciati, visto che il tempo necessario per il risuscitamento dopo la morte clinica dura circa 4-6 minuti. In questo caso la persona è completamente morta. La morte di Boris fu confermata dai medici e dall’apparecchiatura medica che era collegata al suo corpo.

 

 

4. ‘Ho visto il paradiso’ - Boris

 

INTERVISTATORE: - E adesso, Boris, raccontaci come ti sentisti. Che cosa vedesti?
BORIS: - Io mi sentii come se ero cosciente. Io cominciai a vedere con i miei propri occhi, quello che accadde dopo un colpo interno nel corpo. Cominciai a vedere tutte le cose come dall’alto. La mia anima uscì fuori da me e guardai al mio corpo. I medici con i loro lunghi vestiti bianchi si erano radunati attorno a me. Numerose apparecchiature furono collegate al mio corpo. I medici tentarono di portarmi ad una condizione normale, essi corsero attorno e applicarono ogni possibile provvedimento. Ma tutti i loro sforzi non servirono a nulla.
Allora io cominciai ad ascendere dalla terra. La terra diventò sempre più piccola. Essa diventò così piccola, e poi essa sparì completamente. La mia trasportazione fu accompagnata da un continuo fischio nelle mie orecchie. Poi io finii in un luogo straordinario, che era così illuminato che io cominciai a sentirmi bene. Vidi una scala fatta d’oro, che emanava dei raggi di gloria. La scala era piuttosto larga. Su entrambi i lati della scala c’erano delle sbarre d’oro lungo le quali, dal fondo fino alla cima, c’erano degli angeli alati vestiti di bianco, con delle cinture d’oro. I loro capelli erano bianchi, le loro facce splendevano tanto, come il lampo, i loro occhi erano come due lanterne. Essi avevano delle facce umane. Il colore delle loro mani e delle loro gambe era come quello di schegge di rame risplendente. Esteriormente gli angeli erano come gli uomini. Attorno alla scala e sotto di essa, stavano in piedi un gran numero di angeli di cui non posso descrivere il numero. Questi angeli erano senza ali. Tutti gli angeli stavano cantando dei salmi. E sorprendentemente io non sapevo in che lingua essi stavano cantando, ma in quel momento io compresi totalmente le parole del salmo. Essi cantarono: ‘O Signore tu sei degno di tutta la gloria e di tutta la lode. Tu, Signore, creasti i cieli e la terra. Tu sei degno della nostra lode!’
Poi vidi una luce straordinaria alla fine della scala. Ma la luce non era come quella del sole o di una saldatrice, la quale ha un effetto dannoso sugli occhi. La luce era straordinariamente intensa ma non faceva male agli occhi, era calda, calmante, piena di gioia e di pace. Io ero pieno di gioia, fino al punto che le semplici parole non possono descrivere come io mi sentivo. La mia gioia continuò ad aumentare e non ci fu nessun limite alla gioia che provai. Io non so come descrivere in parole questa visione e questa sensazione, ma vorrei che voi immaginaste l’immagine che mi mostrò il Signore. Più tardi, io sentii una voce che veniva dal posto dove si trovava la meravigliosa luce, che disse: ‘Figlio mio, vieni a me e io ti mostrerò qualcosa. Io ti aiuterò’.
Dal mezzo del gran numero di angeli, due angeli vennero dietro di me. Uno stette alla mia sinistra e l’altro alla mia destra, proprio a poca distanza da me. Io non voltai indietro la mia testa, io non guardai dietro a me e non guardai attorno a me, ma pareva che io potevo guardare a 360 gradi attorno a me. Io non ero nervoso e non provai nessuna forma di disagio. Ero completamente calmo e così felice fino al punto che non posso descrivere come mi sentii né allora e neppure adesso. Io non feci nessuna domanda a nessuno, come, ‘Dove mi trovo? Che cosa mi è accaduto? Che cosa accadrà più tardi?’ Io mi sentivo completamente fiducioso in me stesso, come se stavo in un posto familiare. Io mi sentii come se vivessi permanentemente in quel luogo.
Poi lo Spirito Santo mi trasferì in una vasta pianura, nella quale saltellavano dei cavalli molto belli. Nel centro del campo, c’era una grandissima città a forma di cubo. Quando la notai cominciai ad avvicinarmi ad essa. Ma io mi appressai alla città in una maniera differente, non come un uomo cammina normalmente sul terreno. Io mi spostai senza che i miei piedi toccassero terra, era come se io stessi scivolando. Gli angeli mi accompagnarono. Più vicino alla città mi appressavo, e più intenso fu il piacere che sperimentai da quello che io vidi.
C’erano dei muri molto alti, che erano multipli in numero e di differenti colori. C’erano in tutto 12 colori che emanavano raggi e brillavano come una luce risplendente. (Più tardi, dopo la mia resurrezione, quando studiai i capitoli 21-22 del libro dell’Apocalisse nella Bibbia, io trovai una conferma di quello che avevo visto). Vidi il fondamento della città, che era fatto di 12 pietre preziose di questo mondo. Vidi una porta di perla, tre porte su ogni muro. La porta di perla era molto grossa, più alta di due metri. Io non misurai le porte, ma secondo me una perla era più grande di due metri. Io vidi solo sei porte, perché il Signore mi condusse nella città attraverso uno dei suoi angoli. Io vidi i due lati del cubo. Poi il Signore mi condusse attraverso una delle porte dentro la città, come noi passammo attraverso le porte io vidi due iscrizioni. Una di esse era sopra la porta e la seconda era sotto la porta. Uno dei nomi delle tribù di Israele era scritto sopra la porta, e sotto la porta era scritto il nome di un Apostolo.
Sfortunatamente io non so quale è la porta attraverso la quale il Signore mi condusse dentro la Nuova Gerusalemme, ma ora mi piacerebbe saperlo.
Quando entrai nella città attraverso le porte, io stetti immobile in ammirazione: La città era fatta completamente d’oro. L’oro era puro e io in precedenza non avevo mai visto un tale splendore. Io avevo visto quanto risplendevano gli oggetti d’oro nei negozi di gioielli, ma questo splendore non era paragonabile a quello splendore che io vidi in quel momento. Strade d’oro, case d’oro, porte d’oro – tutto era fatto d’oro, trasparente come il vetro. Io non avrei mai potuto immaginare che l’oro potesse apparire trasparente e così puro. Io lessi questo nella parola di Dio, ma non lo potevo in realtà immaginare, questa questione mi era nascosta. Io non potevo proprio immaginare come un metallo duro potesse essere trasparente. Ora che lo vidi, io volevo proprio toccarlo. Io toccai i muri, entrai in alcune case e scrutai tutto. Io non domandai agli angeli dove dovevo andare da questo posto. Sembrava che io conoscessi la strada. Io ero sopraffatto da una tale sensazione come se mi trovavo in un luogo tutto mio.
Mentre continuai per la mia strada all’interno della città, vicino al centro, io vidi un grande albero in un posto. L’albero aveva dei frutti a forma di pera su di esso. La grandezza del frutto era circa la grandezza di due pugni di media grandezza messi assieme. Le foglie sull’albero mi ricordarono le foglie di un albero di tiglio [lime tree], solo che esse erano più grandi e come delle foglie di bardana [burdock]. Quando arrivai vicino all’albero, io volli prendere un frutto da esso e cominciai a stendere la mano per prenderne uno. Improvvisamente con entusiasmo, fui sorpreso che la mano che avevo disteso non era come una mano normale ma era trasparente. Quando stavo per cogliere un frutto, l’angelo che stava a poca distanza dietro di me, sul fianco destro, stese la sua mano e mi fermò. Gesticolando con il suo dito, egli mi disse che per ora io non dovevo cogliere il frutto. Poi accadde qualcosa che non mi aspettavo; senza nessuna specie di dispiacere e di delusione per l’azione dell’angelo, io lasciai l’albero. Parlando in maniera generale, all’interno della città, io non sperimentai mai nessun tipo di disagio o di confusione. Quando lasciai l’albero, io vidi una luce straordinariamente risplendente al centro della città. Fu molto interessante che io non vidi nessuna ombra né prodotta dagli alberi e neppure dalle case. Non c’erano ombre in quel luogo e non c’erano neppure delle lampade. Io non vidi il sole e neppure qualche oggetto che dava luce, ma la luce era straordinariamente risplendente e così piacevole agli occhi, fino al punto che io ero felicissimo oltre misura. Io non posso descrivere adeguatamente con parole l’insolita e straordinaria condizione della mia anima ….
Quando io vidi il centro dell’illuminazione, io piegai il mio capo e sentii uno schiacciante stimolo a piegare le mie ginocchia, ma l’angelo mi sostenne e sentii una voce: ‘Figlio mio, io ti ho mostrato tutto quello che ti è necessario in questo tempo, e ora tu devi tornare, per proclamare la Mia Gloria, il mio potere e il mio dominio, per proclamare tutto quello che hai visto e sentito’. Allora io cominciai a pregare e a implorare il Signore, chiedendogli di farmi rimanere in quel posto, dove mi trovavo. Io gridai: ‘Signore, io non voglio ritornare’. Ma il Signore mi disse: ‘Tu hai una moglie e tre bambini. Tu devi ritornare per loro, perché ancora non è giunto il tempo per te di stare qua’. Allora io cominciai di nuovo a implorare il Signore: ‘Signore, io non voglio ritornare. Permettimi di rimanere vicino a Te’. Ma il Signore mi disse: ‘Figlio mio, sii mansueto e temperato, non mormorare, torna indietro. Tu devi proclamare la Mia Gloria’.

 

 

5. Panico tra il personale dell’ospedale

 

BORIS: In un batter d’occhio, io mi spostai nello spazio ad una tale distanza che io vidi la terra alla quale adesso mi stavo avvicinando. Quando mi avvicinai vidi la scena successiva: Il mio corpo veniva portato dal personale dell’ospedale su una barella in una stanza dove venivano tenuti i corpi delle persone. Alcuni dei corpi avevano delle incisioni fatte sopra di essi. Io compresi che essi mi stavano portando all’obitorio. In altre parole, guardando dall’alto, io vidi solo come essi mi stavano portando, io non vidi precisamente che essi stavano portando me perché il corpo era coperto da un panno e potevano essere visti solo i piedi. Quando vidi la mia piangente moglie che accompagnava la barella, io capii che ero quello che stavano portando. Un membro del personale dell’ospedale la stava confortando, cercando di dirle di non addolorarsi per l’incidente e tentò di impedirle di entrare nella stanza dove stavano portando il corpo sulla barella. Io vidi questo come dall’alto. Io capii che ero stato portato all’obitorio. Quando furono chiuse le porte davanti a mia moglie e la barella con il mio corpo su di essa era di già nella stanza, le persone cominciarono ad allontanarsi. Queste persone erano gli inservienti dell’ospedale e le infermiere che mi avevano portato all’obitorio e che stavano consolando mia moglie.
Quando io vidi tutto ciò, io sentii un colpo o più precisamente una scossa e immediatamente entrai nel mio corpo. In quell’istante, io sentii il soffiare del vento, una forza enorme, che spalancò con violenza le porte attraverso le quali io ero stato portato dentro. Questa forza scardinò le porte ed esse caddero sul pavimento e la forza spinse il carrello con il corpo fuori dall’obitorio. Dopo di ciò io mi alzai. La parte superiore del mio corpo si sedette sul carrello e il panno cadde dal mio corpo. L’inserviente che scorreva lungo i lati del muro come anche l’infermiera caddero a terra. Ambedue giacquero a terra in uno stato di terrore. Un’altra infermiera venne e quando mi vide seduto entrò in uno stato di shock. La medesima potenza soprannaturale fece rizzare in piedi verticalmente il carrello sul quale io stavo seduto, e io stetti verticalmente sul pavimento con i miei piedi. Poi il carrello cadde nella sua posizione normale e si ritirò dentro l’obitorio.
Io volevo camminare ma non potevo. Il mio corpo non rispose. Io sperimentai questa sensazione, era come se io non fossi nel mio proprio corpo. Allora io cominciai a pregare, perché i miei sensi stavano ritornando alla normalità. Io vidi tutto, riconobbi tutto, sentii tutto, ma io non riconobbi la voce che sentii, la voce strascicava. La sensazione era come se un’audio cassetta stesse andando ad una velocità più bassa di quella normale. In quell’istante io cominciai ad invocare il Signore affinché il Signore mi desse la forza per camminare. Quando terminai di pregare io sentii una grande effusione di energia. Io mi sentii come se i capelli della mia testa stessero cadendo e un migliaio di aghi punsero la mia fronte. Ricevetti una tale effusione di energia che mi sentii come se i miei piedi erano nell’asfalto. Io sentii un calore e una grande potenza dalla mia testa ai miei piedi. Iniziai a camminare, secondo come mi guidò lo Spirito Santo, nella direzione della stanza dei medici dove erano seduti tutti i medici. Inconsapevolmente io possedevo un orientamento perfetto della pianta dell’ospedale come se io fossi stato qua come militare in parecchie occasioni.
Mia moglie cadde sulle sue ginocchia ringraziando il Signore perché mi aveva resuscitato. Quando ella rientrò in se stessa, ella prese un panno e mi corse dietro per coprire la mia nudità perché io ero completamente nudo. Mentre io continuai a camminare, tutto il personale dell’ospedale correva in varie direzioni gridando. Alcuni di loro caddero al suolo, mentre altri si chiusero nelle sale. Mia moglie mi raggiunse proprio quando io stavo avvicinandomi alla stanza dei medici e mi avvolse con il panno. Io raggiunsi la stanza dei medici e con una leggera spinta aprii la porta della stanza. Più tardi io appresi che la stanza era stata chiusa dai medici con una chiave e che erano stati messi degli armadi dietro la porta all’interno per impedire di entrare nella stanza. La porta si aprì davanti a me con facilità. La potenza del Signore aprì quella porta.
Quando entrai nella stanza alcuni del personale dell’ospedale erano terrorizzati mentre altri erano all’angolo che gridavano freneticamente: ‘Chi sei? Che cosa vuoi da noi? Lasciaci da soli!’
Li tranquillizzai e dissi: ‘Non abbiate paura, datemi dei vestiti’. Guardandoli in faccia io vidi che essi erano freddi come la pietra, pieni di paura e di un orrore indescrivibile. Io compresi che non aveva alcun senso spiegare la mia resurrezione a questi poveri medici spaventati a morte. Qualsiasi cosa io gli avrei detto, essi non mi avrebbero dato ascolto. L’unica cosa che essi potevano sentire era il battito del loro cuore. Io ripetei: ‘Datemi i miei vestiti e andrò a casa’. I medici mi lasciarono andare via velocemente perché essi erano in un tale stato di terrore a motivo della mia presenza. Quando uscii dalla stanza dei medici, io rimasi un po’ di tempo in piedi nel corridoio e sorprendentemente i miei primi quattro passi lasciarono dietro qualcosa come un orma di acqua sebbene io fossi completamente asciutto e il panno che era attorno a me fosse anch’esso asciutto! Io mi vestii. Mia moglie chiamò al telefono una macchina e noi andammo a casa.

 

INTERVISTATORE: - Boris, io posso immaginare il panico e lo shock dei medici quando essi ti videro. Quello che essi videro senza dubbio non si adeguava all’ammaestramento che essi ricevettero nella scuola medica o a quello in cui essi si erano imbattuti durante l’esercizio della loro professione medica. E’ chiaro che non fu la morte a spaventarli perché essi l’incontrano ogni giorno. Il tuo essere tornato alla vita è semplicemente incomprensibile alla mente umana. E’ un dato di fatto e tutti sanno che i coaguli di sangue in uno spazio chiuso del cervello non potevano andare da nessuna parte e in più considerando che il grado dell'emorragia era del 95%. Non ci poteva essere stato assolutamente nessun errore. Dopo avere lottato inutilmente per salvarti la vita, la tua morte fu confermata. Tutta l’apparecchiatura collegata al tuo corpo confermò questo fatto. Tu rimanesti morto alla loro presenza abbastanza a lungo, circa 2 ore e 30 minuti. Dopo di ciò tu fosti portato all’obitorio. L’irreversibile processo nel sistema nervoso centrale si era verificato da tempo. E risultò che l’uomo che era morto non solamente respirò ma camminò con i suoi piedi e persino parlò normalmente. Di fatto i medici comprendono quanto è difficile e quanto tempo c’è bisogno per la rianimazione affinché un paziente che ha sofferto di emorragia cerebrale si ristabilisca. I medici non si aspettavano un tale miracolo.
E per di più, la resurrezione fu accompagnata da una tale potenza dello Spirito Santo fino al punto che le porte furono scardinate e caddero sul pavimento con un tale rumore. Il carrello uscì fuori dall’obitorio, si capovolse e poi ritornò nell’obitorio. Tutto ciò accadde alla presenza del personale medico. La notizia della tua resurrezione ti aveva già preceduto. I medici si erano già chiusi a chiave nella stanza dei medici e avevano barricato la porta. Il fatto della porta apertasi per la potenza dello Spirito Santo fu qualcosa che essi semplicemente non compresero. Essi erano in uno stato di paura. Gli eventi che ebbero luogo furono proprio troppo incredibili per essere compresi dalla normale mente umana ….

 

 

6. Colleghi di lavoro sbalorditi

 

INTERVISTATORE: - E così, noi ci eravamo fermati al punto dove tu stavi andando a casa in macchina. Che cosa accadde poi?
BORIS: - Io ero sulla strada, in completa salute seduto sul sedile anteriore della macchina. Lungo la strada all’interno del nostro distretto accadde che noi ci accostammo ad un guardiano della strada, un veicolo di un ufficiale d’ispezione con cui mi era incidentalmente capitato di lavorare. Quando egli mi vide si accasciò sul terreno. Egli rimase seduto sul terreno sbalordito per molto tempo. Mia moglie mi chiese di uscire e dirgli: ‘E’ tutto a posto, e io sono vivo’. Io le dissi: ‘Non lo farò perché può finire che lui muoia dalla paura’.
L’autista della macchina su cui viaggiavamo dovette entrare in città per alcune faccende personali che egli sbrigò velocemente. Noi continuammo il nostro viaggio nel villaggio, e un ufficiale della polizia di cui avevamo sorpassato la macchina aumentò la velocità e ci raggiunse per guardarmi meglio per essere sicuro che ero proprio io. Vedendo che ero io, egli si tolse il suo berretto, asciugò il sudore della sua faccia, scrollò le sue spalle e continuò a guidare. Dopo che arrivai a casa, parlando letteralmente, nel giro di trenta minuti il mio ufficiale superiore venne a casa mia per scoprire se io ero veramente vivo o se l’ufficiale di polizia che ci aveva incontrato lungo la strada era pazzo. Essi non potevano proprio credere che dopo tutto quello che era accaduto, io non solo non ero in rianimazione ma ero a casa in perfetta salute. Essi non potevano capire questa cosa. Quando uscii fuori per salutarli essi ebbero paura e cominciarono a indietreggiare come se avessero visto un fantasma. Io chiesi loro di sedersi e cominciai a parlargli della mia resurrezione. Essi cominciarono a fare dei cenni con il loro capo, ma le loro facce rivelavano così tanto spavento che essi non credettero ad una sola parola di tutte le cose che gli dissi e non ascoltarono neppure tutto quello che dissi. Essi cercarono di andarsene via al più presto possibile, così non sarebbero rimasti attorno a me per tanto tempo.
Il giorno successivo quando arrivai al lavoro, il mio ufficiale superiore non mi permise di cominciare i miei doveri. Egli disse:
h ‘Io non posso permetterti di lavorare perché dopo una emorragia cerebrale e altre malattie simili che i medici hanno scoperto in te, tu dovresti essere stato catalogato come un invalido. Considerando la tua morte e la tua misteriosa resurrezione ….’
h ‘Ma tu credi ai tuoi occhi?’ - gli domandai.
h ‘Ci credo’ mi disse.
h ‘Mi puoi sentire?’
h ‘Io ti posso sentire’ egli replicò.
h ‘Mi puoi vedere?’ – Io continuai a domandare.
h ‘Io posso vederti’ - egli disse.
h ‘Allora pizzicami perché forse tu non mi vedi bene. Io sono sano quanto lo sei tu’ – Io gli dissi.
h ‘E’ impossibile’, lui disse.

 

 

7. Deduzioni fatte dalla Commissione Medica – Completamente sano. Può proseguire il servizio.

 

INTERVISTATORE: - Boris, tu hai parlato della reazione dei tuoi colleghi. Ma come reagirono i medici?
BORIS: - Sì, per due settimane, 15 differenti commissioni mediche compirono su di me degli esami medici, per determinare se io potevo rimanere in servizio. I medici volevano dimostrare che almeno dovevano esistere degli effetti secondari. E che era impossibile che tutte le cose erano semplicemente svanite senza lasciare una traccia. Ma tutte le loro radiografie e tutte le loro investigazioni affermarono solo che io ero completamente sano.
Un gruppo di medici, principalmente psichiatri e neuro-patologi, giunsero ad una opinione comune, che io stavo assolutamente bene, che io potevo essere ammesso in un gruppo di Astronauti. Mi fu permesso di continuare i miei doveri come ufficiale di servizio nell’ufficio del distretto di polizia.
I medici giunsero a una conclusione, che io sto bene, comunque fino a questo momento sono tutti in uno stato di confusione. Mentre la commissione medica stava compiendo i suoi doveri e quando i medici affermarono che io stavo completamente bene, essi non credettero ai loro occhi. Alcuni di loro dissero che se essi non avessero personalmente stabilito la diagnosi, basata sui raggi-x, sui cardiografi e su molte altre investigazioni, essi non ci avrebbero creduto. Come poterono i coaguli di sangue sparire da sè all’interno del cervello senza nessun procedimento chirurgico?
I medici mi chiesero di mantenere il silenzio su tutta questa cosa, altrimenti le persone avrebbero detto che io ero pazzo. Ma io so che ogni menzogna è un peccato, come è scritto nella parola di Dio, che tutti i bugiardi avranno la loro parte nel lago ardente di fuoco …, e che essi non erediteranno il Regno di Dio. Io dissi ai medici: ‘Poiché proprio il motivo per cui io sto sulla terra, dopo tutto quello che mi è accaduto, non mi dà il diritto di rimanere in silenzio. Perché è scritto nella Parola di Dio che se voi rimanete in silenzio allora ‘le pietre grideranno’. Essi replicarono: ‘Bene, quelli sono affari tuoi. Noi non registreremo la tua resurrezione’.
Ma i medici che mi avevano curato, che avevano pronunciato la diagnosi e in seguito certificarono la mia morte si pentirono tutti. Essi accettarono tutti il Signore Gesù come Salvatore.
Io vorrei dire qualcosa d’altro in aggiunta, che Dio non resuscita una persona per lasciarla paralizzata. Egli mi risuscitò e mi diede una guarigione completa.
Io faccio questa affermazione, che Dio non è un essere astratto, Egli è un personaggio che parlò con me. Egli è reale e il paradiso è reale.

 

 

8. Che cosa significa tutto ciò?

 

INTERVISTATORE: - Chiedo gentilmente al Pastore Anziano della Chiesa Biblica della Word of Faith, Pastore Sunday Adelaja, di commentare quello che è accaduto a Boris.
SUNDAY ADELAJA: - E’ una cosa sensazionale sapere che una persona viene resuscitata ai nostri giorni! Quando le persone sentono parlare di ciò, allora la prima cosa che viene alla loro mente è che ciò non può accadere. Una volta morto, sempre morto. Al contrario, questa fu o una morte clinica e i medici furono in grado di risuscitare una persona o una esagerazione – e le persone diranno: ‘In realtà non fu registrata nessuna morte; si tratta solo di un’invenzione. In breve, può essere successa qualsiasi altra cosa ma non la resurrezione e in più …. che Dio? Questa è solo un’invenzione! Noi siamo delle persone intelligenti e non possiamo essere ingannati’. Questa è la tipica maniera in cui ragionano la maggior parte delle persone.
Ma non abbiate fretta a trarre una conclusione. Investigando e pensando alla faccenda, discutiamo di quello che la Bibbia dice su Dio e sulla resurrezione.
Gli scienziati sono già giunti ad una conclusione, che la Bibbia contiene dei fatti storici. L’esistenza di Gesù Cristo come un personaggio storico è un fatto che nessuno oggi contesta. Gli insegnamenti di Gesù Cristo e le Sue opere ci confermano che Egli è il Figlio di Dio, che Lui è Dio Stesso. Questo fu confermato da segni e prodigi (leggi il nuovo Testamento). Gli è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra (Mat. 28:18; Giobbe 42:2). Nella Bibbia sono registrati dei casi di persone resuscitate. Gli scettici dicono: ‘Ma tutto questo accadde al tempo di Gesù, Gesù stesso fece ciò, Dio Stesso’. Ma nella parola di Dio è scritto che il Signore non cambia, che Lui è lo stesso ieri, oggi e per sempre (Mal. 3:6; Ebr. 13:8).
Quando noi parliamo di qualcosa di ideale, ciò significa che la cosa non può essere ulteriormente perfezionata. Dio è perfetto (Mat. 5:48) e quindi Lui non cambia. Così quello che Lui fece in precedenza Egli lo farà di nuovo. La sua parola non cambia (Is. 45:23; Tito 1:2). Lui è la verità (Ger. 10:10). Lui è eterno (1 Tim. 1:17; Sal. 89:3). Lui è il Creatore del cielo e della terra (Gen. 1:1; 2:4; Atti 4:24).
Le vie del Signore non possono essere investigate (Is. 40:28, Rom. 11:33, Giobbe 5:9 Giobbe 11:7). E’ difficile per la mente umana comprendere pienamente l’Onnipotente Dio. Le persone però spesso valutano Dio tramite i loro propri criteri, esse cercano di guadagnare una comprensione di come Egli compie, di quello che Egli vuole fare. Ma questo è semplicemente illogico da parte dell’umanità. L’uomo non è paragonabile a Dio, e non può neppure comprendere la Sua abilità (Giobbe 11:7, Sal. 144:3).
I credenti hanno un problema particolare; Essi pensano in questa maniera: ‘Se io non posso capire questa cosa, come fa Dio a fare questa cosa, allora ciò significa semplicemente che la cosa non può essere’. Ma essi dimenticano che studiando le leggi della fisica essi non discutono il fatto che essi possono solo vedere giusto uno stretto spettro della radiazione della luce, o solo sentire ben determinate frequenze sonore ecc. La limitazione delle capacità umane è ovvia.
Tutti capiscono che non tutti possono diventare artisti, cantanti, matematici o operatori meccanici ecc. Per esempio, uno non si metterebbe mai a giocare a scacchi con un grande maestro di scacchi avendo effettivamente valutato la sua abilità in questo gioco. Però l’uomo ha l’audacia di determinare il valore di Dio e fissa le Sue capacità. Per esempio, gli uomini domandano: ‘Può Dio risuscitare una persona?’ Le persone amano criticare Dio e la Sua opera. Le persone cercano persino di mettere in dubbio Dio, che Lui non può avere fatto una cosa nella maniera aspettata o che Egli può avere fatto qualcosa d’altro non correttamente. Questa è un’assurdità! Questo significa che una persona giudica il suo Creatore e un vaso di argilla comanda il vasaio dicendo: ‘Che stai facendo?’ (Is. 29:16; 45:9, Rom. 9:20-21).
Noi siamo così affascinati dalla meraviglia della creazione, però molte persone negano la sapienza e l’intelligenza che l’hanno prodotta. Esse affermano che la natura stessa è abbastanza ingegnosa. Esse concludono che non c’è nessun Creatore che si attribuisce il merito di una tale perfezione. Però se voi mostrate loro una televisione o un orologio esse vi diranno che sono stati creati da una mente intelligente, e che non sono venuti fuori da se stessi. Ora, vedete la contraddizione e il paradosso di questo modo di ragionare?
Guardando alla Bibbia, io ho meditato sulla resurrezione di Lazzaro … Gesù Cristo amava Lazzaro e le sue sorelle Marta e Maria (Giovanni 11:5,35,36). Io pensavo: ‘Perché Gesù ritardò, sapendo che Lazzaro stava morendo? Perché non andò immediatamente a salvare il suo amico? Perché permise che accadesse la sua morte? Gesù Cristo arrivò solo quattro giorni dopo, quando il corpo aveva già iniziato a putrefarsi (Giovanni 11:39). Io compresi che Gesù permise questo per convincere tutti che Lazzaro era veramente morto, cosicché attraverso la sua morte sarebbe stata rivelata la Gloria di Dio, la sua Potenza e la sua Forza. Egli ci mostrò che non c’è niente di impossibile per Lui.
Ascoltando la testimonianza di Boris Pilipchuk e vedendolo assolutamente sano noi vediamo la mano di Dio in questa cosa. Dio ha operato un miracolo in accordo con la sua volontà… ‘Io farò tutto quello che mi piace’, dice il Signore (Is. 46:10). In questi ultimi giorni il Signore ha deciso di rivelarSi attraverso l’uomo, in questo caso attraverso Boris. Noi non possiamo negare il fatto della resurrezione di Boris. Questa ha avuto luogo ai nostri giorni, proprio come quando il Signore Gesù Cristo resuscitò Lazzaro.
Credere nella resurrezione è un affare personale di tutti. Dio ha dato all’uomo la libertà di scegliere. Ricordate che quando Gesù fu risorto dai morti, non tutti credettero. Ma il fatto della resurrezione non dipende dalle nostre opinioni. Un fatto rimane un fatto. Noi possiamo ottenere la vita eterna solo se crediamo in Gesù e nella sua resurrezione (Giov. 3:36) Egli è la Via, la Verità, e la Vita – Giov. 14:6
Io credo che attraverso questa testimonianza saranno aperti molti occhi. Le persone lo capiranno, che Dio opera cose, che Egli è vivente, Reale e l’Onnipotente. Esse capiranno che c’è una vita eterna che è preparata per noi.
‘Chi ha creduto alla nostra predicazione? E a chi è stato rivelato il braccio del Signore?’ – Is. 53:1, cioè a chi è stata rivelata la Potenza del Signore?
Possa il Signore benedirvi tutti e rivelare se stesso a tutti voi.

 

INTERVISTATORE: - Per concludere, io esprimo la mia fiducia che molti che sono venuti alla conoscenza della testimonianza di Boris, saranno convinti che per Dio non c’è niente di impossibile e che Egli opera miracoli di resurrezione ai nostri giorni.

 

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