Renato Zottich

 

    La figura, bonariamente teutonica, è ancora presente in seno all’ANPIE dove, fin dai primissimi tempi della sua venuta in Italia, collaborò attivamente senza mai risparmiarsi. Renato, nato in Alessandria il 15 marzo 1909, era figlio dell’ing. edile Giovanni e di Maria Marinig.

 

    Dopo aver frequentato le scuole dei Frères fino alle superiori, si è laureato presso l’Université Universelle de Paris sostenendo e discutendo la sua tesi di elettrotecnica presso il Consolato di Francia in Alessandria. 

 

    Pur non trascurando lo studio della difficile materia che aveva scelto lavorava accanto agli ingegneri responsabili della costruzione del College S. Marc. 

 

    Nel 1929 è assunto dalla Compagnia Lebon & Co. con l’incarico iniziale di addetto ai servizi di illuminazione e manutenzione della città; nel 1938 dopo una meritata carriera, è promosso alla direzione di quell’ufficio, promozione guadagnata sul campo.

 

    Per motivi bellici e politici perde la sua nazionalità Austro-Ungarica divenendo di fatto apolide. La dirigenza della Lebon gli offre la possibilità di ottenere la nazionalità francese, tenendo conto anche della sua formazione e cultura. Rifiuta optando per la nazionalità italiana della moglie, signora Clementina. Quindici giorni prima della dichiarazione di guerra riceve la cittadinanza italiana.

 

    Purtroppo, però, allo scoppio delle ostilità, ricoprendo un incarico delicato come quello dell’illuminazione della città, è estromesso dal servizio ed è uno dei primi italiani ad essere internato. 

 

    E’ inviato al campo “13” di Fayed da dove è liberato nel 1945. La famiglia, durante questo periodo, e dopo il bombardamento del “41”, si era trasferita ad Ezbet el Nahl in provincia del Cairo. Dal 1945 al 1957 è capo del servizio manutenzione della Ford Motor Company d’Alessandria. 

 

    Dopo il rientro in Italia, nel 1957, e dopo aver lavorato in un centro commerciale, insegna Elettrotecnica presso l’O.R.T. di Roma. 

 

    La meritata pensione finalmente nel 1975. 

 

    Gli amici dell’ANPIE lo ricordano come infaticabile collaboratore e come Vice Presidente, incarico ricoperto per molti anni. La dote di una prodigiosa memoria della storia degli italiani d’Egitto lo poneva in una posizione privilegiata durante le discussioni sui collegamenti delle famiglie che più avevano inciso nella nostra comunità. 

    

    L’ANPIE perde con Zottich una figura che guardava al domani con spirito costruttivo e fiducioso. Lo stesso spirito che animava molti amici scomparsi… Coloro che rimangono non lo deluderanno.

 

    Il 15 giugno 2000 si è serenamente spento a Roma l’ing. Renato Zottich.

 

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