Correzione dei difetti visivi
Storia degli occhiali
Gli occhiali sono dispositivi ottici costituiti da due lenti trasparenti e da una montatura di vario materiale che servono a correggere i difetti della vista o a proteggere gli occhi dal riverbero solare, dal vento, dalla polvere. L’uso delle lenti come sistema correttivo viene fatto risalire, con scarso fondamento, a Nerone, che pare si servisse di uno smeraldo come monocolo. Nel corso del XII secolo si conoscevano solo alcuni sistemi di ingrandimento che derivavano da semplici pezzi di vetro concavi o convessi che non davano un’immagine reale delle cose, tanto che non erano apprezzati in quanto distorcevano le immagini reali. Le prime testimonianze documentate sull’uso delle lenti come correzione della vista arrivano dall’Europa del XIII secolo. Pare infatti che venissero usati dai monaci durante il Medioevo per le trascrizioni degli antichi libri. Il primo a descrivere l’uso delle lenti per migliorare la vista fu Ruggero Bacone nel 1262. Egli fece alcuni esperimenti con le lenti e gli specchi e descrisse i principi del riflesso e della refrazione. Iniziò così a scrivere gli effetti dei suoi esperimenti. Era ben visto e protetto dal Papa Clemente IV, ma quando il Papa morì egli dovette continuare in segreto i suoi studi. Venne scoperto, accusato di eresia e imprigionato. Quando uscì di prigione continuò gli esperimenti. Le lenti divennero occhiali circa 20 anni più tardi. La loro invenzione viene attribuita ad Alessandro Spina, nel 1280. Tuttavia l’uso degli occhiali si diffuse, soprattutto in Inghilterra, nel XVII secolo. Infatti in questo periodo vi furono delle pubblicazioni da parte dell’astronomo Johannes Kepler che svolse degli studi e fornì degli scritti in cui spiegava l’uso corretto delle lenti e soprattutto la differenza tra lenti concave e lenti convesse. Nel 1780 Benjamin Franklin inventò le lenti bifocali, mentre alla fine dell’800 furono inventate le prime lenti a contatto per opera del tedesco Adolf Eugen Fick. I primi occhiali erano costituiti da due lenti unite insieme e venivano tenute vicino agli occhi con le mani e non si portavano in modo continuativo. Man mano vennero migliorate, quindi le lenti erano tenute insieme da una molla che dava la possibilità di tenerli sul naso. Oggi sul mercato ci sono svariati modelli, si potrebbe dire per tutti i gusti e per tutte le tasche.
Domande e risposte sugli occhiali e le correzioni visive
Occhiali con stanghette a pressione sulla tempia
Il volto umano trasmette una quantità gigantesca di informazioni e nessuno degli organi del corpo umano è soggetto a tante affezioni quanto l'occhio. Circa il 70% della nostra popolazione soffre di vari disturbi della vista.
Le conoscenze dell'uomo hanno registrato una crescita quasi esponenziale a partire dal Medioevo. Proprio nel Rinascimento lo sviluppo spirituale ha subito una forte accelerazione, di pari passo con il progresso tecnico.
Certamente non furono solo poche geniali personalità a portare avanti
questo sviluppo fino all'odierna società informatica nella quale viviamo.
Ma contribuì anche il fatto che un numero sempre maggiore di persone hanno
partecipato attivamente a questi progressi. Certamente si devono ricordare
in questo cammino due pietre miliari: in primo luogo la scoperta della
stampa e quindi la scoperta e lo sviluppo di ausili visivi, gli occhiali.
Alcune altre scoperte che hanno fatto epoca sono state il microscopio, il
telescopio e la macchina fotografica.
Nelle civiltà antiche più avanzate fino ai romani non vi erano occhiali.
Marco Tullio Cicerone scriveva al suo amico Attico - Cicerone era uno dei
maggiori scrittori e statisti di Roma, morto nel 43 a.C.- che in vecchiaia
non riusciva più a leggere e doveva farsi recitare ad alta voce ogni cosa
dagli schiavi. Plinio riferiva che Nerone assisteva ai giochi dei gladiatori
guardando attraverso uno smeraldo. Queste pietre preziose colorate servivano
a rendere più confortevole la visione grazie al filtro colorato, più che
migliorare effettivamente la capacità visiva. Andiamo ancora più indietro,
nell'antica Cina. Qui esistevano lenti chiamate occhiali, che tuttavia si
riteneva aiutassero gli ipovedenti grazie alle energie immaginarie dello
"Yoh Shui".
Un grande aiuto ci viene dalle raffigurazioni pittoriche e dai dipinti
delle culture antiche, che si sono conservati fino ad oggi. Nei loro quadri
a carattere religioso molti pittori del XV secolo raffiguravano i personaggi
con occhiali. Infatti nei quadri veniva riprodotto il modo di vivere e gli
oggetti di uso comune nell'età loro contemporanea, e ciò oggi fornisce a
noi una serie di importanti indicazioni.
Così non è del tutto sicuro che il dottore della chiesa Sofronio Eusebio Girolamo, vissuto fra il 340 e il 420 d.C., fu veramente l'inventore degli occhiali. Sono numerosi i quadri nei quali egli viene raffigurato con il leone, un teschio e un paio di occhiali. Da allora è considerato il patrono degli occhialai.
Il filosofo greco Aristofane sapeva che il vetro poteva essere utilizzato
come lente focale, Tolomeo circa 150 anni dopo Cristo scopriva alcuni
fondamentali fenomeni ottici che si ripetevano con regolarità per quanto
riguardava la rifrazione della luce e scriveva trattati esaurienti al
riguardo, Ruggero Bacone nel 1250 circa forniva la prova che gli ipovedenti
potevano tornare a leggere le lettere grazie a lenti molate, ma ci vollero
ancora 300 anni perché Snellius, fra il 1600 e il 1620, formulasse le leggi
della rifrazione.
I monaci del Medioevo inventarono, in base alle teorie del matematico arabo
Alhazen (intorno al 1000 d.C.) la cosiddetta "pietra di lettura".
Questa consisteva perlopiù di cristallo di rocca, oppure della cosiddetta
pietra dura, aveva forma semisferica e ingrandiva la scrittura. Come pietra
dura fu utilizzato il trasparente berillio.
Allora solo i soffiatori di vetro di Venezia erano capaci di produrre vetro bianco. Dalle officine del vetro della celeberrima isola veneziana di Murano vennero anche le prime lenti molate, inizialmente pensate per un solo occhio. Verso la fine del XIII secolo a qualcuno venne l'idea di inserire due pezzi di vetro molato in un telaio di legno o corno e di creare uno strumento unico. Possedere un occhiale nel Medioevo equivaleva ad acquisire lo status di persona sapiente e dotta. Dovettero poi passare ancora molti secoli prima di arrivare al 1850 circa, quando gli occhiali assunsero la forma che oggi conosciamo.
E' circa del 70%.
A prescindere dai tanti bambini e giovani che sono miopi o ipermetropi, la
capacità di visione da vicino comincia a diminuire da partire dal 25° anno
di età, per cui a partire dal 40° anno di età circa abbiamo bisogno di un
ausilio visivo leggero per la lettura da vicino, il nostro primo paio di
occhiali da lettura.
Dato che anche la percentuale di miopia aumenta notevolmente e la
popolazione invecchia sempre di più, la percentuale dei portatori di
occhiali registra un forte incremento.
Se la miopia permane, compensa a volte la presbiopia - almeno la miopia
leggera, sicché non è necessario l'occhiale da lettura.
In presenza di illuminazione più chiara non si riescono più a leggere le
lettere più piccole o si leggono con molta fatica. Insorge mal di testa, le
"braccia diventano troppo corte".
Sì, l'ipertensione, il diabete mellito, ma anche determinate forme di
emicrania.
In linea di massima, com'è noto, occhiali, lenti a contatto oppure
intervento chirurgico.
Occhiali da bambini - occhiali da lontano - occhiali da lettura - occhiali da lavoro - occhiali combinati oppure i cosiddetti occhiali multifocali.
Una visita oculistica è possibile fin dalla nascita e così pure le
cosiddette determinazioni della rifrazione (rilevazione della forza di
rifrazione).
No, mai! Le lenti colorate alterano i colori e lasciano passare meno luce.
Una buona protezione contro i raggi UV è fornita da qualsiasi occhiale da
vista disponibile in commercio.
Sul trattamento antiriflesso le opinioni possono essere diverse. Può
essere utile nelle lenti più forti da ca. +2.0 o -2,0 diottrie oppure nel
caso dell'astigmatismo. E' sufficiente tuttavia il trattamento antiriflesso
semplice.
Solo insieme a vostro figlio. Lasciate che il bambino scelga una montatura di suo gradimento, che gli piaccia.
Il passo successivo è il controllo oculistico. L'oculista controllerà la gradazione delle lenti ed eventualmente procederà ad una visita di controllo. In questo modo avrete la certezza di aver fatto tutto il necessario per questo momento della vita di vostro figlio - il portare gli occhiali - al fine di curare o prevenire disturbi visivi gravi.
la parte alta per la visione da lontano, la parte bassa per la visione da vicino.
Svantaggio: scarsa messa a fuoco nella zona media.
Si passa senza soluzione di continuità dalla parte superiore della lente dell'occhiale per la visione da lontano alla parte inferiore della lente per la visione da vicino.
Svantaggio: a volte i tempi di adattamento sono decisamente lunghi.
In caso di intollerabilità alcuni hanno speso inutilmente molto denaro.
Recentemente alcune ditte sono diventate assai efficienti e disponibili: in caso di intollerabilità di queste lenti così costose, l'occhiale viene ritirato e sostituito con un normale paio di occhiali da lettura o bifocali.
Guardiamo attraverso un occhiale multifocale, con le
cosiddette lenti progressive.
E' indicata la forza di rifrazione - unità di misura è la diottria.
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Guardiamo attraverso un tradizionale occhiale multifocale standard. Nella distanza media gli oggetti collocati sulla scrivania non sono visibili in modo nitido.
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Guardiamo attraverso una lente multifocale con una migliore regolazione della zona progressiva - è la zona di transizione. Anche l'immagine degli oggetti posti a media distanza sulla scrivania viene riprodotta in modo nitido. |