Notizie dalla città e dai dintorni

In breve attivo a Cremona il servizio di radiotaxi


Sottoscritto il protocollo d’intesa tra Comune, CNA, Associazione Artigiani e AEMCom per la costituzione del Servizio Radiotaxi a Cremona.
Con la sottoscrizione del protocollo d’intesa le parti si assumono i seguenti impegni: le associazioni dell’Artigianato, direttamente o attraverso le loro società di servizi, costituiscono una società a responsabilità limitata con lo scopo di avviare e gestire il servizio radiotaxi; il Comune di Cremona, nell’ambito del piano della sicurezza, provvede alla fornitura in comodato gratuito delle attrezzature del radiotaxi per un importo di € 40.000,00 e la società di gestione si impegna a completare gli investimenti delle apparecchiature del radiotaxi con risorse proprie; la società di gestione si doterà di un consiglio di amministrazione composto da un rappresentante per ogni associazione, da un taxista per ogni associazione e da un Presidente nominato dal Sindaco del Comune di Cremona; la società di gestione definirà le regole contrattuali per l’adesione dei taxisti al servizio radiotaxi che sarà aperto a tutti i titolari di licenza taxi di Cremona.
La società di gestione si impegna a rendere operativo il radiotaxi entro tre mesi dalla firma del protocollo d’intesa.


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Bilancio di fine anno

Un primato e l'eccezionalità del territorio


di ANTONIO LEONI


Al principio dell'anno è logico che si guardi all'indietro per il classico bilancio dei dodici mesi. Sfogliando “Il Vascello” del 2005 si nota con rammarico che prevalgono le note critiche sullo stato del territorio, con particolari accenti sull'immobilità della città, sul disordine e le contraddizioni di un'urbanistica allo sbando, e sull'estemporaneità dei provvedimenti assunti.
Da tutto ciò deriva - anche in presenza di decisioni importanti come l'autostrada Cremona - Mantova - che la strategia del territorio si riduce a perseguire accomodamenti sulla base di disegni “particulari”, quelli che nella Messa del Lavoro di Natale il Vescovo Lafranconi giudica riprovevoli se contrastano con i valori del bene comune.

Cremona vive al contrario eppure in parallelo il disagio che accende vigorosamente un dibattito sul piano nazionale. Se altrove si lamenta l'attacco all'establishment dei partiti, qui c'è un patto tra le categorie e la politica (con rare eccezioni: la Coldiretti, i commercianti peraltro troppo corporativi, la CISL) che ingessa il dibattito, giovandosi della copertura del maggiore quotidiano locale e di una magistratura disattenta ai fatti nostrani.
E' ovvio che “Il Vascello” dia fastidio alla politica ed ai poteri forti di questa città se mette a nudo la situazione anomala e cioè che la reciproca copertura non produce innovazione e progresso, ma si traduce in un regime reazionario che esclude persino dall'informazione i cittadini, costretti a frugare tra le righe e condannati a subire un martellamento trionfalistico che non corrisponde affatto alla situazione reale del territorio.

Da qui spesso un certo nervosismo che accompagna la voce fuori dal coro che tuttavia deve pur rispondere a una esigenza di verità diffusa, popolare diremmo, se i suoi contatti fanno registrare un impressionante crescendo che stupisce anche noi: si pensi che stiamo raccogliendo un +5,4 per cento in un periodo come le Feste dove molti possono avere qualche ragionevole fastidio ad accendere il computer, e così chiudiamo una annata, anzi annate di impetuosa crescita pur con i limiti di un giornale prevalentemente di commento, che non dà notizie di presa immediata come la cronaca nera e che, tenendo fede al suo principio di indipendenza, neppure raccoglie pubblicità scontando il fatto che può contare per farsi conoscere soltanto sull'affetto dei propri lettori, ovvero sull'efficacia del passa parola.
Ma la verità esiste, anche se non è proprio facile trovarla, e - affermava un personaggio arguto come Georges Braque - solo la menzogna deve essere inventata e protetta.

Il successo de “Il Vascello” è un ammonimento: avverte che il malessere è diffuso, che la ricerca di verità è forte e dunque che cresce una esigenza di conoscenza sulle cause del declino del territorio. Un confronto autentico e generalizzato, senza condizionamenti di qualsiasi tipo e insulti da suburra rivolti a chi non sta dalla propria parte è un fondamentale motore di crescita
La condanna della Sicilia e del Meridione è la mafia che impone con la forza le complicità, paralizzando così ogni autonomo e disinteressato disegno di sviluppo.
Ernesto Galli della Loggia, difendendo il “Corriere” dall'accusa di aver fatto il suo dovere rivelando le decisioni della magistratura su alcune vicende riguardanti il premier, fa alcune interessanti considerazioni che facciamo nostre.
Cosa si rimprovera a chi non si è alleato al patto soffocante qui sopra configurato? Di essere insensibili agli interessi ed ai desiderata di certi poteri politici e dei personaggi dell'establishment, attori del patto di mutualità che scavalca tranquillamente antichi valori di destra e sinistra. Si rimprovera di “mettersi di traverso”, di “remare contro interessi che a volte sono inconfessabili - scrive della Loggia - nonché a pura volontà di potere, all'insegna di intese più o meno occulte, di oscure complicità”.

Emerge, nella convergenza polemica, la pochezza creativa per cui finiscono per incontrarsi naturalmente “la peggiore destra ( si valuti con un esempio di queste ore, il recente l'anatema, il grido al rogo lanciati dai caporali del partito contro un esponente cremonese di AN, Ugo Carminati che ha osato esprimere dissenso dai metodi di Fini) “e la peggiore sinistra” (anche qui l'attacco a Cinzia Zampini che si è permessa - senza passare per le stanze insonorizzate della maggioranza - di richiamare l'attenzione su quel pasticciaccio brutto che è la gestione del teatro Ponchielli)”.
E' della società civile che ci si vuole sbarazzare, “cioè dell'opinione pubblica e della sua capacità di conoscenza, d'intervento ed in qualche misura di controllo, di cui i giornali sono (o dovrebbero essere) lo strumento principale”.
Il primitivismo ideologico e culturale si sostiene con l'argomentazione che in una democrazia sarebbe realmente legittimato a parlare, a esprimere punti di vista forti, con parole forti, soltanto chi si è sottoposto con successo al vaglio elettorale, moderna versione dell'antica unzione divina.
Se la politica, sia pur legittimata dalle elezioni, pretende non solo, come è giusto, di avere l'ultima parola, ma anche di toglierla agli altri per non vedersi intralciata, che ne sarà allora della divisione dei poteri, della libertà del dibattito pubblico, dell'autonomia delle forze sociali e di altre quisquiglie del genere?”.

La domanda inquietante di Ernesto Galli Della Loggia diventa tanto più pertinente sotto il Torrazzo dove l'attacco diretto alla verità non è più necessario perché attraverso una stampa servile e perfettamente adeguata, si persegue il medesimo obiettivo di mettere tutto a tacere e di tranquillizzare l'opinione pubblica, registrandosi spesso l'impudenza che spinge a dare la giustificazione del fatto ancor prima che il fatto stesso sia riferito (o addirittura taciuto).
Ecco la drammaticità tutta cremonese.
Rivolgendoci all'indietro ed al nostro sconforto per i magri, magrissimi risultati conseguiti sul territorio dal patto scellerato nell'anno trascorso, ci sentiamo puliti ed onesti.

Bisognerebbe raggiungere una revisione dei meccanismi del potere politico ed economico locale, impresa difficilissima ma non impossibile. Una così considerevole adesione dei cittadini ci conforta nell'invito ad aprire gli occhi e di battersi contro un primato di cui “non si può andare particolarmente fieri”.


Al via il nodo di interscambio nella piazza della stazione FFSS di Cremona

Riqualificazione dello spazio, passaggio pedonale protetto e più adeguato terminal delle linee urbane


E’ stato siglata presso la Sede territoriale di Cremona della Regione Lombardia, la convenzione tra il Comune di Cremona, la Provincia di Cremona e Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. per la "realizzazione del nodo di interscambio" nella stazione di Cremona. La sottoscrizione è stata organizzata dalla Regione Lombardia che ha concesso il cofinanziamento del progetto del 50%. (Il costo dell’intervento ammonta a circa 6.326.594 euro, distinti in fase uno con la riqualificazione della Piazza della Stazione Ferroviaria e euro 2.354.774 per la fase due – realizzazione del Passaggio pedonale protetto e riqualificazione del terminal Linee Extraurbane. Per la fase uno l’onere sopra riportato è per il 50% a carico dell’Amministrazione Comunale mentre il restante 50% è finanziato dalla Regione Lombardia; per la fase 2, invece, l’importo è per il 40% a carico dell’Amministrazione comunale di Cremona per il 40% a carico della Regione Lombardia e il restante è finanziato dalla Provincia di Cremona).
“Dopo anni di attese, finalmente può prendere avvio questo importante progetto per far partire in città l’intermodalità ferro-gomma, creando un punto di eccellenza che dovrebbe favorire maggiormente le nuove richieste di trasporto pubblico” – ha precisato il vice Presidente e assessore provinciale ai Trasporti, Agostino Alloni nel corso dell’incontro.
L’assessore regionale Moneta ha precisato come: “Cremona sta diventando un’area di grande interesse per la Regione, con progetti molto importanti, come la Cremona-Mantova, un’autostrada regionale e questo nodo di interscambio importante. Parallelamente a queste opere, ricordo la questione dei porti di Cremona e Mantova, la Ti-bre che, passando da questo territorio, crea sinergie straordinarie. L’area di Cremona, Mantova, Brescia, non dimenticando Montichiari, con il suo aeroporto, che aspetta di aver una sua definizione maggiormente dettagliata, dimostra potenzialità coniugate ad un interesse straordinario sull’Est Lombardia.
E’ intervenuto anche il Direttore della Direzione Compartimentale Movimento Milano Rete Ferroviaria Italiana s.p.a., Domenico Colombo che ha presentato le future opere di RFI, come i sottopassi a Villetta-Malagnino, Pizzighettone, Bozzolo e Cavatigozzi, i raddoppi selettivi nel tratto ferroviario Cremona-Olmeneta, il quadruplicamento della Pioltello-Treviglio.
L’assessore Daniele Soregaroli ha spiegato come tre anni fa ci fu il primo accordo; da allora ad oggi si è sancito" un passaggio importante volto a riqualificare un centro nevralgico della città, la principale porta d’ingresso con interventi volti a connettere il trasporto extraurbano su gomma e quello ferroviario”.



Sottoscritto a Piadena un documento perché non si realizzi l'autostrada Cremona - Mantova

Un documento perchè non si realizzi l’autostrada Cremona - Mantova viene consegnato da una delegazione delle forze che lo hanno sottoscritto (Comitati Noautostrade, Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia, Verdi, PdCI, PRC di Cremona e Mantova, Italia Nostra, Legambiente, WWF, Confagricoltura di Mantova,) al Sindaco di Mantova, al Presidente della Provincia di Mantova nonchè ai capigruppo dei rispettivi consigli; al Presidente della Provincia di Cremona ed ai capigruppo in consiglio provinciale, al Sindaco del Comune di Cremona ed ai capigruppo in consiglio comunale.
La delegazione è poi in attesa di conoscere la data in cui verrà ricevuta dal presidente della Regione Lombardia Formigoni.
Nel documento si recita:

Le sottoscritte forze ambientali, politiche e sociali riunite in assemblea pubblica a Piadena, premesso che: • Secondo, per la Commissione Europea il corridoio V è un itinerario che non attraversa la Lombardia come tracciato stradale ma esclusivamente per quello ferroviario sulla base delle decisioni assunte nel 1996 dal Parlamento Europeo e dal Consiglio. E’ la risposta inequivocabile che la Commissaria Europea Loyola de Palacio ha fornito ad una specifica interrogazione dell’on. Monica Frassoni il 14 di luglio 2003, che aveva avanzato una specifica richiesta di chiarimento sulla valenza europea, connessa al corridoio V, dell’Autostrada Mantova-Cremona, che viene quindi esclusa in modo categorico dalla Commissione Europea.
• Dai risultati degli studi sui flussi di traffico - i numeri ed il tipo di traffico locale intercettato – ( commissionato dalle province di Cremona e Mantova) risulta scorretto sostenere che l’autostrada Cremona –Mantova abbia una valenza di asse interregionale, nazionale e internazionale come la documentazione di Centropadane sostiene, mentre è di tutta evidenza che la sua valenza è solo locale, e per giunta debole.
• Esiste la necessità inderogabile di rientrare con i livelli di inquinamento atmosferico nei limiti stabiliti dalla legge e dai protocolli internazionali; obiettivo raggiungibile solo spostando il traffico merci e passeggeri dalla gomma al ferro.
• E’ indispensabile, per garantire la sopravvivenza economica di questa zona, salvaguardare l’integrità di un territorio agricolo tra i più fertili al mondo ed in cui un’agricoltura di qualità potrebbe rappresentare il vero investimento per il futuro di intere generazioni.

Considerato che il bando di gara al punto 12C recita : “L’amministrazione concedente, di intesa con la Regione Lombardia, si riserva comunque la facoltà di non procedere allo svolgimento della gara e/o all’aggiudicazione della concessione e/o alla stipula della convenzione qualora lo richiedano motivate esigenze di interesse pubblico, senza che i partecipanti o il promotore possano vantare alcuna pretesa o diritto al riguardo”.

Chiedono al Presidente della Regione Lombardia
• Di non dare corso alla realizzazione dell’autostrada CR-MN per motivate esigenze di interesse pubblico .
• Di rivedere il protocollo di intesa sottoscritto in data 13/2/2003 con le amministrazioni provinciali di Mantova e di Cremona, RFI ed i comuni interessati al tracciato autostradale allargando la partecipazione a tutti i comuni delle due province al fine di esaminare gli effettivi punti critici della viabilità ordinaria ed individuarne le priorità;
•Alle stesso modo devono essere accelerati gli investimenti ferroviari per l’itinerario mediopadano, che costituirebbe una pratica e valida alternativa per il trasporto merci su ferro e che non graverebbe sulle linee ed i nodi già saturi, bensì utilizzerebbe la rete locale di ferrovie minori, che adeguatamente sistemata sarebbe in grado di trasportare subito significative quote di merci ed al contempo di migliorare anche la qualità del servizio offerto ai passeggeri.
•Di destinare la somma di € 108.000.000,00, prevista come contributo regionale per la realizzazione dell’autostrada CR-MN, al finanziamento delle opere sopra indicate;
• Di valutare l’eventuale possibilità di mettere a pedaggio alcuni tratti di strade ex statali al fine di reperire le risorse necessarie per il potenziamento e la manutenzione della viabilità ordinaria esistente.

Dalla Regione l'ok al piano per lo Sviluppo del Territorio

Regione, Provincia, Comuni e Camera di Commercio unite per la programmazione negoziata

La Giunta Regionale ha approvato l'Accordo Quadro per lo Sviluppo Territoriale della provincia di Cremona.
Il documento prevede la partecipazione di Provincia, Camera di Commercio e dei Comuni di Cremona, Crema e Casalmaggiore. Relatore del progetto è stato lo stesso presidente Roberto Formigoni che ha evidenziato come, in questo modo, si intenda “potenziare - in un'ottica di sistema - l'incidenza di fattori di competitività come l'università, quindi capitale umano; le infrastrutture e mobilità; la capacita ricettiva e produzioni tipiche; il patrimonio culturale e i grandi eventi. Chiave del successo di un territorio, infatti, è il ricorso a forme innovative di sinergia tra sistema pubblico e soggetti privati, in termini di risorse non meno che di creatività e capacità realizzative”.
Al tavolo compete raccogliere e mediare le posizioni e gli interessi tra gli enti locali e gli attori che aderiscono al progetto integrato di sviluppo territoriale. I Progetti Integrati inseriti nell'ambito di Accordi Quadro di Sviluppo Territoriale, assumono carattere prioritario, ai fini del finanziamento, rispetto a tutti gli altri strumenti di programmazione regionale afferenti ai temi dello sviluppo locale, si tratti di programmi comunitari ovvero di programmi di sviluppo delle aree rurali, interventi diretti a sostenere distretti produttivi piuttosto che misure dedicate alla riqualificazione professionale ovvero finalizzate alla valorizzazione delle risorse culturali e naturali del territorio regionale




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