Provenienza:
allegato alla VHS "L'arma, l'ora e il movente" collana THRILLER
EROTICO ALL'ITALIANA edizioni NOCTURNO.
Di origini cecoslovacche, Eva Czemerys (il cognome si pronuncia Cerndris)
raggiunge subito, non appena arrivata in Italia, il successo e la notorietà
grazie al film Bella di giorno, moglie di notte, del quale è protagonista
assoluta in un ruolo, quello di Paola, nello stesso tempo bello e difficile.
La dotazione espressiva dell' attrice è ricca, il suo fascino longilineo
non banale, ma non le accadrà spesso nella carriera di venire utilizzata
e valorizzata al meglio delle sue possibilità, come in questo e
nel successivo film che Rossati le cucì addosso, La Gatta in calore,
mettendola al centro di un intrigo di sesso e omicidi con sorpresa finale.
Da volenterosa starlette (ma la classe e l'eleganza che sprigionano dalla
sua figura mettono in imbarazzo ad applicarle questa definizione) la Czemerys
andò raminga tra i generi in voga all'inizio degli anni Settanta,
con particolare riferimento al thriller dai risvolti erotici; la si ricorda,
per esempio, come cartomante nel giallo di Francesco Mazzei L'Arma, 1'ora,
il movente, mentre nel plot sovrannaturale di Giuseppe Bennati LAssassino
ha riservato nove poltrone le affibbiano la parte di una lesbica, amante
di Lucretia Love, che finisce crocefissa sul cadavere "dell'amica".
Eva possedeva, in effetti, un viso di bellezza lievemente ambigua e androgina
che la rende adatta a incarnare il tipo (cinematografico) della donna
omosessuale; anche in "Diario segreto da un carcere femminile"
la ritroviamo discepola di Saffo, doppiata con accento siciliano e capoccia
delle detenute in mezzo alle quali piomba una spaesata Anita Strindberg
- che la Czemerys tenta inutilmente di concupire. Morbosità e invece
un film di Luigi Russo che tenta in qualche modo di andare in scia al
successo di Bella di giorno, moglie di notte, facendo ricoprire a Eva
il ruolo di una ninfornane che si prostituisce per aiutare un amico architetto,
trascinando nel vizio anche una sorella più giovane.
Sempre del 1974 sono un feuilleuton tratto dall'opera di Carolina Invernizio,
ll Figlio della sepolta viva, in cui la Czemerys è una duchessa
che più cattiva non si pu6, e il mafia-movie diretto da Damiano
Damiani Perchè si uccide un magistrato, probabilmente uno dei film
più importanti a cui l'attrice ha preso parte, oltre a quelli di
Rossati che la lanciarono. Alla spicciolata, nel suo curriculum, Si possono
ancora ricordare Sedicianni, diretto dal produttore di BeIlla di giorno...
e La Gatta in calore, Tiziano Longo - dove è la madre della giovane
Ely Galleam che finisce per soffiarle l'arnante -, Una Vita lunga un giorno,
di Osvaldo Givirani - Eva fa una ricca donna corrotta che con altri amici
organizza per divertimento una feroce caccia all'uomo a danno di un povero
diavolo interpretato da Mino Reitano - e Rorna drogata: la polizia non
può intervenire (conosciuto anche come Allucinating trip), un confuso
apologo non si capisce bene se a favore o contro l'uso di sostanze stupefacenti,
del semi-sconosciuto Lucio Marcaccini. Lultima apparizione della Czemerys
sugli schermi risale al 1983 ed è consegnata a un cammeo nel post-atomico
di Enzo G. Castellari Fuga dal Bronx, come madre del protagonista Mark
Gregory/Trash..Sembra che in tempi più recenti Eva si fosse dedicata
con particolare slancio ad attività di volontariato a favore di
anziani, bambini e handicappati, prima che un male incurabile la stroncasse
una decina di anni fa.
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