1916: Il negoziato di Wilson

Imperi centrali. Un nuovo paese belligerante, la Romania, scese in campo a fianco degli Alleati (27 agosto), mentre l'Italia dichiarava guerra alla Germania. L'intervento romeno che avrebbe dovuto fare da contrappeso alla Bulgaria e aiutare l'esercito russo, si risolse però in un insuccesso, e l'invasione del territorio romeno procurò ai Tedeschi, alla fine dell'anno, apprezzabili risorse di grano e di petrolio. La posizione tedesca nell'Europa centrale si rafforzò così notevolmente, e sembrò permettere al Reich vasti progetti per l'avvenire, tra cui figuravano anche le promesse d'indipendenza fatte ai Polacchi il 4 dicembre. Tuttavia agli Imperi centrali non mancarono le preoccupazioni economiche immediate, non soltanto per quanto riguardava gli approvvigionamenti, ma anche per la deficienza della manodopera (che portò all'introduzione del lavoro forzato nel Belgio, 3 ottobre).

Gli Alleati, a loro volta, presero misure destinate ad avere decisiva influenza a lunga scadenza: inasprimento del blocco navale per mezzo del contingentamento delle merci destinate a paesi neutrali (marzo), progressiva estensione, in Gran Bretagna, della coscrizione, che divenne obbligatoria in dicembre. Nei Balcani l'esercito serbo, ricostituito nell'isola di Corfù, andò a rafforzare le truppe alleate che tenevano il fronte macedone di Salonicco. Restò ancora confusa la situazione politica della Grecia, dove la Corona era sempre favorevole agli Imperi centrali, mentre il forte partito liberale di Venizelos voleva l'intervento a fianco dell'Intesa. Notevoli conseguenze ebbe la rivolta araba (Husayn ibn Ali e la sua famiglia) contro l'Impero ottomano (marzo), che aprì un nuovo fronte contro le truppe turco-tedesche in Arabia, mentre la Francia e l'Inghilterra cercavano di definire le loro future zone d'influenza nel Vicino Oriente (accordo Sykes-Picot, 16 maggio). Negli Stati Uniti, Wilson fu rieletto presidente (7 novembre) e chiese nel dicembre ai belligeranti di precisare i rispettivi scopi di guerra, passo che obbligava i governi a definire la loro politica, ma che poteva anche rendere palesi le divergenze tra alleati all'interno dei due campi.