Storia del vetro di Murano


Pietro Bigaglia, poliedrico imprenditore muranese

Pietro Bigaglia, Versatile Murano Businessman


E' stato scritto molto su Pietro Bigaglia, imprenditore muranese attivo nella prima metà dell'Ottocento. Sono noti i suoi soffiati con filigrana filigree colorata (compresi i dischi da finestra circular panes for windows) e quelli in vetro imitante il granito, individuabili con una certa sicurezza tra gli oggetti del Museo del Vetro di Murano, donati dallo stesso produttore e, più tardi, da un mecenate dell'isola. Si sa che ha presentato all'Esposizione di Vienna del 1845 i primi pressacarte tondi con frammenti di canna in filigrana e murrine, che hanno dato origine a tutta la fioritura di pressacarte francesi e boemi, ma non ne è documentato alcun pezzo. Meno noto è che per B. questa produzione costituì poco più che un hobby e la fece eseguire in una fabbrichetta eretta nel magazzino del suo palazzo veneziano. Vi operarono due maestri muranesi che avevano lavorato nella fornace di Domenico Bussolin, mentre B curava personalmente le composizioni, compresa quella dell'avventurina, della quale resta il produttore più famoso. La sua attività principale era la produzione di smalti, canna e conteria, nella fabbrica di Murano. Con l'a e gli smalti colorati, tagliati (in un primo tempo in linee rette ma poi, con mota abilità, in linee curve) e lavorati a mosaico, si divertì a comporre tavolini, pressacarte e quadretti. Gli elenchi degli oggetti items presentati da b ai vari Concorsi a cui partecipò e degli oggetti donati al Museo di Murano, talvolta (purtroppo) poco chiari e mai accompagnati da disegni, possono essere di aiuto per individuare la sua produzione.



Pietro Bigaglia, a Muranese glassmaker who was active in the first half of the 19th century, is famous for his blown glass with colored filigree (which includes circular panes for windows) and his glass that resembles granite. The latter can be noted among objects in the Murano Museum of Glass that were gifts of the maker and a later patron. Bigaglia is known to have displayed his glass at the Viennese exposition of 1845. These works included paperweights with slices and lengths of filigree and millefiori canes, which inspired French and Bohemian paperweight makers. Bigaglia produced these works in a little factory built in the storeroom of his home in Venice. He employed two Muranese glassmakers who had earlier worked for Domenico Bussolin, but he himself paid particular attention to the composition of the glass, included the aventurine, of which he was the most famous producer. With his aventurine and colored enamels, which were initially cut in straight lines but later cleverly crafted in curved lines, he made inlaid tables, paperweights, and pictures. For Bigaglia, this was nothing more than a hobby, because his main activity was the creation of enamels, canes, and glass beads in his factory on the island of Murano. Although the lists of objects displayed by Bigaglia in exhibitions and donated to the Murano museum are sometimes hard to decipher (and entirely without drawings to assist the researcher), this information can be helpful in determining the extent of his production.

Paolo Zecchin Via Cappuccina 13 Mestre Venezia