Storia del vetro di Murano


I fondenti dei vetrai muranesi. III parte: il salnitro

The fluxing agents of Muranese glassmakers. Part 3: Saltpetre



Le prime indicazioni sull'uso del salnitro come fondente vetrario sono contenute nel III fascicoletto del manoscritto 797 dell'Archivio di Stato di Firenze, attribuibile ai tre quarti del Quattrocento e collegabile, in qualche modo, all'attività vetraria muranese. Poi bisogna aspettare due secoli per ritrovarlo, in Inghilterra e in Germania. E' significativo che J. Kunckel nella prima edizione della sua Ars Vitraria Experimentalis (1679) non abbia voluto rendere pubblica la ricetta di cristallo fatto col salnitro e lo abbia fatto soltanto dieci anni dopo, quando non godeva più dei privilegi nella fabbricazione del cristallo nella sua fabbrica vicino a Potsdam. A Murano il salnitro fece la sua comparsa nell'ultimo decennio del Seicento e presto diventò un elemento indispensabile per ottenere i "cristalli fini ad uso di Boemia" e gran parte degli smalti e canna da perleri e margariteri. Dal 1739 per rendere Murano in grado di contrastare la concorrenza straniera, la Repubblica concesse a molti vetrai, Giuseppe Briati per primo, Il salnitro (che veniva adoperato per la fabbricazione della polvere da sparo) a prezzo di costo



Saltpetre entered the scenery of the Muranese glassmaking in the last decade of the seicento and soon became an indispensable element for the production of Bohemian style crystal glass and most of enamels and rods for bead making. In order to enable the Muranese glassmakers to faceforeign competition, since 1739 the Venetian Republic allowed many glassmakers (Giuseppe Briati as first) to obtain saltpeter (used to prepare gunpowder) at cost price

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