Lofoten
L'arcipelago delle Lofoten si stacca dalla Norvegia in centinaia di isole, isolotti e scogli protesi verso Sudovest. Al termine, l'isola di Moskenesøen oltre la quale il terribile Mælstrøm, la corrente marina di cui parla Allan Poe in un suo suggestivo racconto. |
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Il
merluzzo viene seccato al vento, appeso su impalcature (le hjell) "dietro casa",
come nel meridione d'Europa si fa con i fichi o i pomodori. La stagione della pesca, da metà gennaio a fine marzo, è il momento di più intensa suggestione per l'arcipelago ricchissimo di merluzzi e di aringhe. In quel periodo, da tutta la Norvegia si raccolgono migliaia di pescatori con le loro coloratissime imbarcazioni. |
Dire che le Lofoten sono "tormentate" non rende l'idea dell'intrico accidentato di rocce che le popola. Le cime sullo sfondo ricordano le illustrazioni dantesche di Gustave Dorè, mentre la baia sabbiosa invita al bagno come una spiaggia mediterranea... |
Una discesa
nel Mælstrøm, è intitolato il racconto di Poe. E per un abitante del Sud, la risalita
verso le terre del Nord, con la loro temporanea luce, le nebbie e i misteri dei fiordi,
gli scenari solitari e impervi dei monti, rappresenta proprio una discesa nella
interiorità dello spirito. L'allontanamento dalla solarità accecante del mediterraneo si fa, talvolta, doloroso e necessario come lo scrutare disincantato e timoroso nello specchio dell'anima. Però è anche una conquista di unità per il nostro esteso e variegato continente nel quale, non di rado, le popolazioni riconoscono una sottile parentela almeno nella custodia di bellezze solenni e silenziose, lontane dai messaggi urlati ed evanescenti della moda... |