Le 5 giornate della disfatta

LSU: “bilancio positivo” (?)

 

«Ottimo no, ma buono sì» questa è la valutazione politica di Rifondazione Comunista fatta il 3 aprile 2004 sul quotidiano La Nazione dopo la conclusione della vicenda “ingombrante” degli LSU !

Ricordiamo che al 31 dicembre 2003 gli LSU hanno cessato di “esistere” e l’unica soluzione per le 30 persone rimaste “fuori” dai 25 Co.Co.Co. (che la Provincia chiama “stabilizzazione”) attivati in Provincia e delle stabilizzazioni (assunzioni) attuate in alcuni Comuni della Lunigiana era stata quella di prorogare gli incentivi, per eventuali assunzioni, fino al 31 marzo 2004. La Provincia ha ricevuto dalla Regione Toscana per quella “bella soluzione” circa 943.000 euro. Come è finita ?

In modo “ottimo no, ma buono si” !

Quelle 30 persone, che chiedevano un lavoro dignitoso - e per dignitoso si intende stabile e tutelato -, sono state costrette ad iniziare il 2 febbraio 2004 un presidio ad oltranza di fronte al Palazzo Ducale per sensibilizzare l’opinione pubblica ed ottenere risposte dall’Amministrazione, in primis dall’Assessore alle Politiche del Lavoro Raffaele Parrini.

Dall’“informazione” ufficiale il quadro che è stato delineato è stato quello di una Amministrazione che aveva a cuore il destino dei lavoratori e che stava freneticamente attivando tutti gli strumenti necessari per risolvere la questione, che le persone che erano scese in piazza non avevano ragione di essere così agitate.

In pratica ciò che la gente pensava era che questi che erano a manifestare il loro dissenso sulla strada erano dei folli che non hanno voglia di lavorare, dei folli che avevano tempo da perdere, che non avevano niente di meglio da fare che stare al freddo.

L’Assessore Parrini e tutta quanta l’Amministrazione provinciale ci hanno preso per la gola, al cappio (per usare un eufemismo) ! Questo è ciò che pensiamo noi ex LSU, noi exclusi ! Infatti, dopo le “amorevoli” promesse di una stabilizzazione quasi certa, dopo l’assunzione di impegni politici, dopo la presentazione di progetti (falliti), dopo la rassicurazione che tutta l’Amministrazione stava lavorando freneticamente... la quantificazione numerica dei posti di lavoro trovati è stata lo ZERO ASSOLUTO !

A metà marzo, dopo circa un mese e mezzo di presidio, di incontri snervanti con i sindacati e con l’Assessore, l’unica possibilità che veniva offerta a noi exclusi è stata prendere 16.000 euro e togliersi d’impiccio ! Però, chiaramente, chi di noi voleva questi 16.000 euro (lordi) doveva firmare un documento in cui accettava, al posto di un lavoro, “UN SOSTEGNO AL REDDITO” (MA QUALE REDDITO !!!).

Dopo discussioni e diverbi, il termine per chiedere questi soldi è stato spostato alle ore 19 del 31 marzo.

A questo punto abbiamo aperto gli occhi: I POLITICI E IL SINDACATO CI AVEVANO PRESO IN GIRO !

Il 26 marzo, in occasione dello sciopero nazionale e della manifestazione, abbiamo deciso, con un atto estremo, di incatenarci di fronte a Palazzo Ducale fino a quando il Presidente della Provincia Osvaldo Angeli, che ama definirsi “uomo di sinistra”, non ci avesse ricevuto e ci avesse dato risposte.

Dovevamo lottare !

Abbiamo avuto il colloquio col Presidente - presenti anche l’Assessore Parrini, Elena Beisso della CGIL, Mannini della UIL, Figaia della CISL  e non abbiamo avuto risposte se non i soliti 16.000 euro.

Dovevamo lottare !

Abbiamo OCCUPATO LA SALA DELLA RESISTENZA della Provincia ! Dal 26 al 31 marzo siamo rimasti in occupazione continuando a chiedere un lavoro.

Come è finita? Un’ora prima della chiusura del termine per poter avere la “grande opportunità” di avere un “integrazione al reddito”, un reddito che nessuno di noi aveva, si è profilata la possibilità di poter accedere a dei tirocini di formazione.

Un ora prima !

Quando, alla nostra richiesta di poter prolungare la possibilità di usufruire degli incentivi per l’assunzione fino al 31 dicembre 2004, ci era stato risposto di NO perchè non c’erano posti disponibili e non ce ne sarebbero stati per tutto il restante 2004. Il sindacato avrebbe firmato un protocollo con la Provincia per l’attivazione di tirocini formativi presso enti pubblici, parapubblici o privati della durata di sei mesi e con un rimborso mensile di 500 euro se fossimo stati d’accordo e se avessimo sgombrato. Tutti dovevano decidere e votare un documento che diceva il NULLA ! Un ora prima !

A questo punto è scoppiato il caos: svenimento, lacrime, panico, disgusto, rabbia, impotenza.

Conclusione: 15 persone hanno firmato per prendere i 20.000 euro di “sostegno al reddito” (infatti da 16.000 erano arrivati a offrirci 20.000 euro).

I restanti 7 (eravamo rimasti in sette e non 15 perché uno di noi aveva trovato lavoro autonomamente e 7 avevano firmato precedentemente) avrebbero dovuto lasciare la Sala e accettare i tirocini.

La continua violenza psicologica a cui siamo stati sottoposti dai giochi della politica della sinistra che c’è a Massa-Carrara ci ha disintegrato, disgregato, umiliato e ha condannato molti di noi a scegliere “liberamente”di accettare i soldi.

Erano arrivati ad offrirci 20.000 euro pur di liberarsi di noi che rappresentavamo la loro creazione e allo stesso tempo il palese risultato della loro politica sbagliata, il fallimento di un progetto del governo di sinistra da loro abbandonato, un fallimento (annunciato? voluto?) da dimenticare, da disconoscere, da chiudere “positivamente” per uscire puliti da un gioco risultato sporco.

Ci hanno massacrato e con la sempre infallibile efficacia della politica del “divide et impera” ci hanno fatto credere che la colpa non era loro, ma nostra!

L’occupazione non è stata percepita come l’atto estremo di persone che volevano recuperare quella dignità di lavoratori e lavoratrici che era stata calpestata, ma solo come un problema da eliminare.

L’Amministrazione non ha lavorato per risolvere la vertenza del lavoratori ex LSU, ma ha lavorato per CHIUDERLA, per ELIMINARLA!

La propaganda politica prima di tutto!

I 7 non hanno firmato non perché credevano nell’Amministrazione, ma perché ritenevano e ritengono giusto portare avanti ciò per cui hanno lottato.

Ma ora cosa resta ai sette ?

La lotta ?

 

Gli LSU exclusi