Data Systems. Iniziati a pagare gli stipendi di luglio (ma con una sorta di cessione di credito alla banca). E le preoccupazioni non sono fugate.

 

Da lunedì 20 settembre i lavoratori delle sedi apuane di DS Data Systems hanno cominciato a ricevere lo stipendio di luglio. E’ una boccata di respiro in una situazione che si era fatta ormai insostenibile anche se restano ancora da pagare i rimborsi spese e lo stipendio relativi al mese di agosto. Questo piccolo passo in avanti ha lasciato comunque perplessi i lavoratori perché si è realizzato attraverso una procedura assai singolare. Banca Intesa, che tanta parte ha avuto nella creazione del problema degli stipendi non pagati, ha infatti proposto di corrispondere direttamente le spettanze di luglio facendo firmare ai lavoratori una lettera di surroga con cui questi cedono alla banca il loro credito privilegiato verso DS Data Systems. I lavoratori,, in difficoltà economiche e con la preoccupazione per le prospettive future, hanno deciso nell’assemblea del 17 di aderire in generale alla proposta non senza averne soppesato, per quanto possibile, i risvolti. Dopo il “via libera” degli avvocati legati al sindacato, è cominciato il ritiro dell’assegno e la firma della surroga. Una trentina di lavoratori delle sedi apuane hanno scelto di non aderire alla proposta di Banca Intesa riservandosi di chiedere il pagamento direttamente a Data Systems. Il pagamento degli stipendi è iniziato a Parma proprio durante lo sciopero indetto dai lavoratori (che per le sedi apuane è iniziato mercoledì 15 alle ore 14 ed è terminato venerdì alle 18). E’ dunque un fatto oggettivo che, dopo settimane di “tira e molla”, gli stipendi siano stati pagati durante lo sciopero. A Marina di Carrara si è scelto - sin da subito di scioperare sia giovedì che venerdì (e non solo giovedì come a Parma) per segnalare che non era nostra intenzione schierarci in alcun modo a favore o contro la cordata entrante in Data Systems. Quello chiedevamo era il pagamento di tutti gli arretrati (che abbiamo ricevuto solo in parte) e conoscere le intenzioni relative al futuro, sia in merito alle proposte produttive che ai livelli occupazionali. La giornata di sciopero di venerdì è stata anche un segnale che non intendiamo minimamente abbassare la guardia e che le nostre preoccupazioni non sono, allo stato, fugate.

Auspichiamo che le cose ricomincino a marciare nel senso giusto, ma siamo molto preoccupati per il fatto che l’intenzione di procedere alla messa in mobilità di decine di persone resta confermata così come resta confermata l’intenzione di procedere ad un taglio dei costi. Questo, indipendentemente dal fatto che NCH (l’azienda di Bologna di cui si è tanto parlato per l’ingresso nel capitale azionario di Data Systems) entri effettivamente oppure no (anche se ormai la cosa viene data per sicura).

Il 21 settembre sono stati consegnati gli atti relativi all’aumento di capitale del 16. Da quella data c’è un mese di tempo durante il quale i soci attuali possono esercitare un “diritto di prelazione” scegliendo di “coprire” l’aumento oppure di rinunciarvi a favore di NCH. Nell’incontro con RSU, Provincia e OO.SS. l’amministratore delegato Avanzini ha riferito che NCH è ormai prossima al raggiungimento della quota del 51% delle deleghe da parte dei soci e che si conta di completare concretamente l’aumento di capitale entro la fine della settimana. Subito dopo si dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) procedere al pagamento degli stipendi di agosto (e di quelli di luglio restanti). Contestualmente verrebbe messo a punto un piano industriale da presentare indicativamente alla fine di ottobre.

Resta confermata l’intenzione di procedere al conferimento di risorse e dipendenti alla nuova società che dovrebbe raccogliere le persone attualmente impegnate su Taxi Fashion e a Marina di Carrara. Sono in fase avanzata i contatti con Sviluppo Italia per l’ingresso in questa società con una quota di capitale che dovrebbe attestarsi sul 30%. L’auspicio, ovviamente, è che una volta tanto si riesca a creare una azienda produttiva e stabile e che il tutto non si risolva nel solito “prendi i soldi e scappa” che tante volte abbiamo visto sul nostro territorio.

 

Marco Riformetti, RSU DS Data Systems