SAVEMA. Ristrutturazione e sciopero

 

La Fillea-CGIL proclama uno sciopero di 8 ore, per l’intero comparto lapideo, per solidarietà con i lavoratori della Savema SPA, colpiti da una ristrutturazione aziendale inaccettabile ed incoerente.

In una situazione di settore, che richiede crescita dimensionale e della filiera, con investimenti innovativi di processo e di prodotto, come chiesto dalla Piattaforma Sindacale Unitaria di Distretto, condivisa dalle Istituzioni territoriali e dalla Regione Toscana, la Savema SPA, sceglie la via del frazionamento aziendale, cedendo la segheria di granito con 16 dipendenti.

L’azienda manifesta di volere agire senza interferenze, in nome della libertà d’impresa, dimenticando che quando ha avuto la necessità, non ha esitato chiedere il sostegno del Sindacato e delle Istituzioni Pubbliche. Oggi tenta di emarginarlo poiché ha una posizione critica e diversa da quella Aziendale.

Il modello produttivo della Savema, è quello di separare le attività redditizie da quelle in difficoltà. Il sindacato si opporrà con tutti i mezzi a questo processo, incompatibile con lo sviluppo del territorio e destinato a produrre tagli occupazionali altissimi.

La proprietà della Savema, si sta impegnando in imprese con la Marmi Carrara, orientate prevalentemente all’escavazione e commercializzazione dei blocchi di marmo. Sarebbe strategicamente più coerente assistere ad un progetto industriale di filiera, in cui Marmi Carrara e Savema si integrino, piuttosto che assistere alla cessione della segheria di granito.

Il disimpegno verso la Savema di Pietrasanta, è dimostrato anche dai presunti investimenti annunciati dalla proprietà, che in alcun modo riguardano la segheria di granito ma altri reparti e per una cifra inferiore del 50% rispetto a quella annunciata dalla stampa.

L’impianto di segheria necessita di una generale ristrutturazione, cederlo nelle condizioni date, significa consegnare al mercato una situazione di precarietà e debolezza, le cui conseguenze le pagheranno solo i lavoratori coinvolti.

I lavoratori della segheria rischiano inoltre, appena scenderanno sotto la soglia dei 15 addetti, di perdere l’art. 18 della Legge 300, e l’utilizzo di alcuni importanti ammortizzatori sociali in caso di crisi aziendale.

Ai lavoratori non è stata data alcuna possibilità di scelta, le proposte sindacali alternative alla cessione sono state tutte respinte dall’Azienda.

La politica di frammentazione, se adottata come metodo, può riguardare in futuro altri reparti lavorativi della Savema, con enormi rischi occupazionali.

La vertenza Savema, va oltre gli aspetti aziendali, ma riguarda il modello industriale dell’intero distretto lapideo. Lotteremo fino a quando l’Azienda non abbandonerà il suo progetto dannoso ed inadeguato.

Chiediamo, coerentemente con i progetti discussi e condivisi in questi mesi sul comparto lapideo, alle Istituzioni, alle forze politiche, ai cittadini della nostra provincia di schierarsi al nostro fianco, nelle iniziative di lotta e proposta. Molti rappresentanti politici ed istituzionali hanno già dichiarato il loro sostegno e la loro partecipazione, oltre a quella delle  strutture Nazionali e Regionali della Fillea-CGIL e della CGIL provinciale.

 

RSU SAVEMA, FILLEA-CGIL TOSCANA