Scambi alla pari. La NASA è fallita. La Tirrena Macchine
forse farà la stessa fine, ma c’è una “proposta” per la ricollocazione dei
lavoratori
Anche gli “ottimisti” si aspettavano
la catastrofe e la catastrofe è arrivata.
Nasa srl è fallita e i lavoratori
aspettano il loro destino in un presidio permanente sotto il Comune di Massa.
La concessione della CIGS non è ancora acquisita: per i lavoratori, ormai fuori
dai cancelli dello stabilimento, c’è al momento solo la mobilità come ipotesi
concreta.
La passività della vertenza portata
avanti dai sindacati confederali Fiom, Fim, Uil e Ugl insieme alle istituzioni
locali è angosciante: sembra quasi che si stia aspettando il fallimento anche
di Tirrena Macchine per essere “costretti” a fare qualcosa.
Sia i sindacati che le istituzioni
locali (in primis l’assessore Parrini) hanno spesso chiuso gli occhi
davanti alle evidenti “irregolarità” ed “immoralità” delle direzioni aziendali,
nella speranza che cedendo ai “ricatti” di queste si potessero salvaguardare
gli interessi dei lavoratori.
Invece non si è salvaguardato
l’interesse dei lavoratori, ma bensì quello della società che ha avuto tutto il
tempo necessario per far approdare la vertenza ad un terreno a sé favorevole,
con l’unico risultato di una grande confusione creata tra le maestranze che
hanno visto prima togliere la vertenza dalle mani dei lavoratori con la revoca
delle RSU di Tirrena Macchine (11 febbraio 2004) e poi riportare la vertenza
dal terreno della lotta (sacrosanta alla luce dei fatti) a quello della
concertazione, rimettendosi nelle mani di Casiello e dei suoi “colonnelli” come
Lenzetti, che doveva essere “l’uomo della provvidenza” e che non si è certo
rivelato tale.
Chi ha subordinato gli interessi e
l’unità di lotta dei lavoratori all’unità delle sigle sindacali, delle
istituzioni e dei padroni non può farsi portavoce delle istanze dei lavoratori
stessi; ha sbagliato enormemente, sulla pelle delle persone. Intanto la
Metalfer di Napoli è entrata in un regime di CIGS per quasi la totalità dei
lavoratori, la Nasa è fallita e per Tirrena Macchine staremo a vedere.
E’ paradossale, a questo punto,
sentire un consigliere comunale in una assemblea sindacale (alla quale partecipavano
i vertici delle organizzazioni sindacali locali) accusare il direttore Lenzetti
- che 6 anni fa curò per la provincia i corsi di formazione - di aver
effettuato corsi fittizi che servivano solo a far arrivare soldi alla società
senza però che sia successo nulla su questo versante.
E’ paradossale sentir dire ad un
tavolo vertenziale un assessore comunale (Brizzi) ed un assessore provinciale
(Parrini) che “questi imprenditori sono peggio di Tanzi” (nel momento in cui
veniva accusato del crac finanziario della Parmalat), sentirli fare allusioni su
agganci poco puliti di questa classe imprenditoriale e non essere mai arrivati
a fare nessuna denuncia formale alla Procura della Repubblica: dicono di essere
le istituzioni e i garanti della democrazia e del diritto che lo dimostrino.
Noi lavoratori potremmo accettare
meglio il nostro destino se chi ha sbagliato fosse chiamato a pagare, anziché
pensare che i soli a pagare debbano essere sempre gli stessi.
Ricordiamoci che le società coinvolte
in questa vertenza sono partecipate dallo Stato tramite Sviluppo Italia. Visto
che lo Stato ha dato soldi a queste società e - tramite Sviluppo Italia - ha i
suoi rappresentanti tra i sindaci revisori dei conti (e quindi poteva
controllare l’andamento economico-finanziario delle attività)… domandiamoci:
dove è stato lo Stato in questi ultimi 6 anni ?
A chi ci ha costantemente chiesto di
avere fiducia potremmo proporre scambi alla pari: un lavoratore in Provincia
al posto del sig. Lenzetti Roberto, qualche altro lavoratore al un posto di un
deputato o di una deputata, qualcuno assessore, qualcuno sindaco o presidente
di provincia, qualcuno segretario provinciale di un sindacato e qualcuno,
perché no, dirigente della società in questione…
Massa, 29 agosto 2004
Alcuni lavoratori e lavoratrici di
Nasa e Tirrena Macchine