Lavoratori sul piede di guerra alla Tirrena Macchine

 

Il 10 settembre scorso la dirigenza di Tirrena Macchine ha fato uscire dallo stabilimento alcuni macchinari. Immediatamente i lavoratori (con tre mensilità arretrate) hanno reagito a questo gesto di prevaricazione rivolgendosi verso i dirigenti e ”invitandoli” ad abbandonare la fabbrica, rimarcando così la loro totale inadeguatezza. Anche i dirigenti locali, infatti, insieme alla proprietà, sono tra i responsabili di questa situazione critica. Chi ha avuto ed ha delle responsabilità oggettive nella situazione di Tirrena Macchine deve risponderne in prima persona e i lavoratori non lasceranno che qualcuno se la cavi facilmente. La giornata è proseguita, prima, con la visita dell’avvocato della società e di un dirigente che hanno cercato di intimidire quella parte di operai che ancora erano in fabbrica (in assemblea permanente come deciso in mattinata), poi, con la visita di polizia e carabinieri. Nel tardo pomeriggio si è presentato anche il Questore insieme all’avvocato della società per un sopralluogo e per chiudere i portoni dello stabilimento.

PS: Mercoledì 23 l’azienda ha dichiarato l’intenzione di pagare metà dello stipendio di luglio. In cambio vuole garanzie per la produzione futura. Ma come si fa a fare accordi su ciò che è già nostro di diritto ? (MT)