Perché la manifestazione del 4 novembre
“Stop precarietà ora” è stata un imbroglio
La manifestazione di Roma del 4 novembre dal titolo “Stop
precarietà ora” è stata nelle ultime settimane oggetto di un pesante scontro
tra Piero Bernocchi della Confederazione Cobas e vari altri promotori. “Pietra
dello scandalo” una manchette a pagamento della Confederazione Cobas in cui il
Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, veniva definito amico dei padroni.
Una valanga di attacchi, insulti, scomuniche si è levata in
coro, coro in cui è spiccata la voce del quotidiano “comunista” Il Manifesto
che, con una raffica di articoli-improperi ha accusato Bernocchi un po’ di
tutto. Qualcuno ha preso le parti di Bernocchi sostenendo che aveva il diritto
di dire quello che detto; qualcuno ha addirittura aggiunto che aveva ragione.
Indubbiamente Bernocchi aveva ragione.
Cesare Damiano è nei fatti amico dei padroni e lo ha
dimostrato platealmente nella vicenda relativa alla stabilizzazione di 3.200
lavoratori precari di Atesia, colosso dei call center, diramando una circolare
che, in barba persino alla legge, consentiva al padrone di Atesia (area
Margherita, ovvero centro-sinistra) di non assumere, come dovuto, tutti i
lavoratori precari illegalmente utilizzati, ma solo una parte di questi
inventando di sana pianta una differenza tra chi fa e chi riceve le chiamate
che davvero supera ogni forma di pur minima decenza.
Ma, appunto perché la vicenda Atesia - di cui Bernocchi
riferisce - risale al giugno scorso, ovvero ben prima dell’assemblea di luglio
che lanciava la manifestazione viene spontaneo domandarsi: perché Bernocchi ha
aspettato tutto questo tempo per scrivere una manchette i cui contenuti erano
scrivibili molti mesi fa ? E perché ha accettato di co-promuovere una manifestazione
con gli “amici degli amici”, pardon gli “amici del governo amico” ? E,
soprattutto, perché Bernocchi ha accettato una inaccettabile piattaforma in cui
si rivendica l’abolizione della Legge Biagi ma non del Pacchetto Treu, della
Bossi-Fini ma non della Turco-Napolitano, della Moratti ma non della Berlinguer...
? Questo strabismo che fa vedere le magagne degli avversari politici ma non le
proprie dimostra come meglio non si potrebbe che la manifestazione del 4
novembre aveva come obbiettivo non certo quello di combattere la precarietà
(alimentata sin dal 1997 con il Pacchetto Treu appoggiato allora da governo
Prodi, PRC e sindacati confederali di regime).
Siamo bravi tutti ad essere “unitari” se non si dicono le
cose che si devono dire o se si tace per stare dentro un percorso (salvo poi
tirare fuori il “coniglio dal cappello” all’ultimo momento)... Ma a che serve
cotanta unità se poi i lavoratori continuano a subire tanto con il governo
“amico” quanto con quello nemico ? I precari non hanno bisogno di finte manifestazioni
in cui partiti, sindacati e associazioni vengono a rifarsi una verginità pur
avendo le mani lorde del ”Pacchetto Treu”, della Turco-Napolitano, della
riforma Berlinguer... e che, non contenti, ci stanno cucinando un bel “pranzo
di Natale” a base di una finanziaria da quasi 40 miliardi (la seconda più
pesante di tutta la storia della Repubblica), uno scippo del TFR (destinato
alle banche, alle assicurazioni e alle speculazioni di borsa), un ennesimo
attacco alle pensioni, un colossale finanziamento delle missioni di guerra,
l’eliminazione di 3 miliardi di euro destinati alla sanità, la diminuzione di
50.000 lavoratori della scuola, il colpo di spugna sulle illegalità nel
precariato, l’indulto per i reati legati alla sicurezza sui luoghi di lavoro...
Non è
solo Damiano, dunque, amico dei padroni... Qua di amici, i padroni, né hanno
fin troppi... Ma i lavoratori ?