Cresce
la spesa militare. Ovviamente, diminuisce quella per sanità, pensioni, scuola,
servizi...
Il
“governo amico” ha messo a bilancio una aumento di spesa per le forze militari
e le missioni di guerra pari almeno ad 1 miliardo e 400 milioni di euro. Oltre
a quello stanziato per il rifinanziamento delle missioni all’estero per
Esercito, Marina ed Aeronautica sono previsti 20 miliardi e 294 milioni da
investire nella costruzione di fregate, elicotteri, veicoli, cannoni e
mantenimento del personale. Più di quanto investito dal governo Berlusconi
negli ultimi anni.
Ma il
governo Prodi-D’Alema-Bertinotti-Diliberto-Mastella-Di Pietro-Padoa Schioppa si
è spinto addirittura oltre questi dati perché nel maxi-emendamento alla
Finanziaria ha autorizzato la spesa di 1 miliardo di euro all’anno, per i
prossimi tre anni, per le missioni internazionali. Come dire che sicuramente
altre avventure di intervento a mano armata in giro per il mondo attendono i
”nostri ragazzi”. La tendenza è chiara e poco importa che lor signori si siano
affrettati a dichiarare che non esiste nessun automatismo e che ogni volta le
missioni dovranno essere sottoposte al vaglio del Parlamento. Intanto hanno
stanziato i soldi distogliendoli da sanità, scuola, servizi sociali, pensioni.
Sorge
una domanda: ma la non violenza assoluta di Bertinotti e Lidia Menapace quando
“entra in azione” ?