Salon de la peche Paris 2013

 1/2 febbraio

 

  

 

 
     
 

Quest' anno si è deciso, visto l' invito arrivatoci, di far visita al Salon de la Peche sportive Paris  che si snodava nel primo e secondo giorno di febbraio al bellissimo Park Floral de Paris. Per vedere i bravi costruttori francesi di canne in bamboo, con questo intendo le autentiche , classiche canne che hanno e che ancora fanno per gli intenditori la storia. Cosi abbiamo potuto conoscere, ma già eravamo in contatto con alcuni di questi, e scambiare qualche idea con persone competenti e un po' per cosi dire alla vecchia. La Francia ha forte tradizione di pesca a mosca e le canne che si incontrano su questi fiumi difficilmente assomigliano a quelle che si incontrano sulle nostre acque. Cioè attrezzi di 6 / 7 piedi in Francia sono quasi "ridicoli" , più normalmente si vedono attrezzi di 8 / 8'6'' e 9. Noi frequentiamo la Francia per pescare da una decina di anni e questa è una costante. E proprio queste canne sono state la meta della nostra gita.

 

 
         
 

Il primo personaggio che mi ha bene accolto è Jean Pierre Thebault che qualcuno già conoscerà per le sue belle code in seta. Lui è un abile costruttore e ha rilevato la rimanenza della Pezon et Michel, di questa mi fornisce ricambi e accessori. Bellissime le sue canne, pastose e piene di personalità, con uno spiccato stampo P et M anche in molti componenti hanno azione parabolica molto piacevole e trasmettono subito quella sensazione di efficenza dai primi metri. La gamma parte dalla 6' 7''per arrivare alla 14' 6'' da salmone.

 

 

   
         
         
     

Christian Launstorfer presenta una serie molto completa con qualche particolare innovativo ma pur sempre classiche. Fattura impeccabile, le azioni che propone sono varie ma mai spinte troppo in punta come molte di casa nostra che si allontanano di molto dalle caratteristiche più genuine del bamboo. E non resta altro da dire.

 
   

 

     
 

Molto interessanti le canne di tre artigiani. Rifinite in modo superbo e in una gamma più che completa fino ai 9' 3''# 6 ma partendo da 7' 9'' con ben otto modelli. Nella sezione mercato bellissimi oggetti in gran numero di tutti i tipi, dalle canne come ad esempio delle Sharpe ipregnate a qualche Pezon et Michel di occasione e alcune nuove, mulinelli inglesi di ogni marca e condizione, abbiamo ad esempio acquistato un mulinello Hardy  Marquis 5 completo di custodia, scatola e foglietti di istruzioni assolutamente nuovo per 130 euro. E poi cataloghi, libri, vecchie mosche da salmone, gaffe, borse, cestini , code, e chi più ne ha più ne metta.

 

   
         
   

 

     
    Bello lo stand commemorativo per Henri Bresson, pescatore di spessore e padre  del CDC, a lui si deve la diffusione di questo materiale ed è stato lui a coniare il termine Cul de Canard. Gli è stato dedicato un monumento nel 2012 sul ponte del fiume Ognon a Melisey in Haute Saone. Se ne andato nel 2010 ma ha lasciato suo figlio nel negozio aperto tuttora.  
         
 

 

   
Ho rincontrato Jean Paul Dessaigne che avevo conosciuto nel 2005 a Bordano (Udine). Le sue mosche da esposizione sono dei capolavori che non si vedono tutti i giorni e non si dimenticano mai più. Jackj Boileau presentava le sue novità.  
 

 

   

 

Charles Gaidy (sopra) autografava i suoi magnifici libri, Stephan Florian (a sinistra) con le sue mosche superbe, semplici ma pericolose solo a guardarle un po meglio, la T. O. S. , associazione nazionale e per la protezione delle acque e fiumi che ha una lunga storia importante. E ancora viaggi con mete a 360 gradi, associazioni locali, riviste e i vari stands di "roba moderna" , tra cui l' amico Antonio Pozzolini che quando ho salutato è rimasto sorpreso nel vederci lì, d' altra parte eravamo gli unici visitatori italiani presenti.

All'esterno nel pomeriggio si è tenuto il concorso di lancio dedicato ad Henry Bresson ( ho ancora il modulo di iscrizione ) Beh questa è una cosa da vedere, a loro la distanza non interessa più di tanto ma i lanci di precisione con ostacoli di lato o con vegetazione alle spalle è cosa che sanno fare molto molto bene. Qui si è fatto valere anche il bamboo, perchè un gruppo fuori concorso su un prato vicino ha incantato con l' armonia e la pienezza di quei gesti che ben conosciamo.

     
     
Altra visita d' obbligo a parte la citta di Parigi che non smette mai di affascinare, è stato lo storico negozio "La Maison de la Mouche" di un certo signor Dubos, aperto nel 1934 è il più prestigioso negozio di Parigi dove hanno messo piede i più illustri nomi della pesca francesi, ne menziono alcuni: Charles Ritz, Pierre Creusevault, Leonce de Boisset, Auguste Lambiotte, Tony Burnand ecc. ma anche inglesi come Frank Sawyer, un americano illustre, Ernest Hamingway, il nostro Mario Riccardi, beh meglio fermarsi qui. In ogni caso non appena si apre la porta e si fà il primo passo si fa un salto indietro nel tempo di almeno cinquant' anni. E un sogno, alcuni oggetti datati quà e là ti fanno immegere in un negozio museo. La bacheca dedicata a Jean Michel Dubos, suo fondatore e signore del bamboo è fantastica, ricordo che lui e Charles Ritz erano grandi amici, qualche sua foto, oggetti di sua proprietà e le canne tra cui la sua Pezon et Michel Bretonvillers. Per il resto il negozio è riccamente fornito di tutto e in belle mostra le Hardy Gladstone, i mulinelli della serie fliweigth, le borse Brady, altre canne in bamboo di artigiani locali, abbigliamento, mosche accessori ecc. tutto delle migliori marche e poi nota piacevole la commessa piuttosto giovane supercompetente ma questo in Francia lo avevamo già visto gli anni passati un po' dappertutto.  
     
     

 
     
     
 

 
 

 

 
 

Che altro dire la citta è magica si mangia da Dio e si beve anche meglio. Per il momento si rientra ma solo per il momento.

 
     
     
 

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