Bosnia 16/20 settembre 2008

Ribnik 2008: la storia…

-          Antefatto

 

Per il secondo anno di seguito, per ragioni varie, la sospirata trasferta francese aveva dovuto esser accantonata… E allora Sandro, sempre attento a raccogliere indicazioni ed  idee su nuove mete, buttò là l’idea della Bosnia.

Ad un primo momento confesso che fui un po’ perplesso… E’ una zona rimasta nell’immaginario collettivo per storie di guerra, di distruzioni, di tragedie. E noi che viviamo vicino al confine con quella che fu la Jugoslavia siamo abbastanza sensibili a tali memorie… Ma il tempo è passato, quei drammi sono stati consegnati alla storia e le cronache odierne parlano di un paese pacifico, che sta facendo grandi passi verso la normalità, verso una quotidianità più vicina agli standard di vita che conosciamo, anche se come vedremo i segni di un passato molto duro sono ben visibili.

Analizzati articoli su riviste di pesca, relazioni su vari siti internet e visionato il sito della riserva di pesca del Ribnik reperiamo le informazioni necessarie: prenotiamo con una mail, ci viene data pronta conferma e allora… Bosnia, arriviamo!

 

16 settembre 2008: si parte

Con gli amici Livio, Paolo e Sandro, immancabili compagni di mille viaggi e mille e una pescata, si carica il “necessario” e alle dieci del mattino (più o meno…), si parte. Destinazione: il fiume Ribnik, in Bosnia.

La giornata non è delle migliori, la pioggia ed il freddo salutano la nostra partenza: sono in programma circa 300 km, per una durata del viaggio difficile a stimarsi visto che non conosciamo la scorrevolezza e lo stato delle strade bosniache, e quindi ce la prendiamo comoda.

Tanto comoda che… Prima tappa, per pranzo. A Senj, grazioso borgo sulle sponde del golfo del Quarnaro, con vista sulle isole antistanti: la prima foto di gruppo è in un’ambientazione insolita per noi fanatici moschisti…

 

Torniamo alla nostra vettura: Sandro prende i primi appunti di viaggio… Notare lo stivaggio ergonomico e sicuro delle canne (sempre per non smentire la nostra nomea di fanatici, abbiamo dietro una quindicina di bambù, canna più, canna meno…)

 

Riprendiamo la strada: dalla costa si sale sull’altopiano della Lickosenjska, e ci si dirige verso sud-est, passando a pochi km dalla Gacka (questo nome non mi è nuovo…). Passiamo poco lontani dal parco naturale dei laghi di Plitvice e raggiungiamo il confine bosniaco:

 

Signori, qui finisce la Croazia e inizia la Bosnia… Anzi, notando un particolare del panorama potremmo dire che qui l’occidente inizia a coesistere con l’oriente… Sbaglio o questa è una moschea con i suoi snelli minareti?

 

Eh già, siamo proprio lontano da casa… Ma neanche tanto, poi: 200 km, e bastano per “assaggiare” l’atmosfera dei Balcani. Dovremo farne un altro centinaio almeno per arrivare “sull’acqua”…

Per ora non abbiamo avuto alcun problema di viaggio: le indicazioni reperite, un po’ di esperienza di viaggio, un minimo di conoscenza del croato e le mappe ci hanno aiutato, ma ora arriva una sorpresa: abbandonata la strada “statale”… I cartelli indicatori non sono più scritti in latino ma  in cirillico!

 

… E questo ci mette un po’ in difficoltà. Ma solo un po’…

Le strade non è che siano poi tante, identificare “la nostra valle” è facile e un po’ a naso un po’ seguendo le carte arriviamo a Gornj Ribnik, piccolo paese sulle sponde di questo splendido fiume: ecco  finalmente l’acqua: dal ponte, all’entrata del paese, e qualche km più a monte: una spianata incantevole…Nella quale si vedono già diverse bollate nonostante il freddo e la pioggia! Beh, come benvenuto non è male…

         

 

Raggiungiamo gli edifici della riserva di pesca, dove veniamo accolti dallo staff che ci indica il nostro alloggio: una splendida “villa” sulle sponde del fiume, con terrazzona coperta proprio sopra l’acqua e tutti i confort.

 

Ed ecco il permesso per il Ribnik:

 

il nostro “biglietto” per lo spettacolo a cui assisteremo nei prossimi tre giorni!

 

 

Finalmente si pesca… 17 settembre 2008

 

 … Senza fretta, anche perché la temperatura al mattino è piuttosto rigida (7°…), ci apprestiamo alla prima giornata di pesca: Prendiamo la macchina e risaliamo il fiume per qualche chilometro, andiamo a provare la zona che abbiamo visitato il giorno dell’arrivo.

 

Il cielo è grigio ma per fortuna non piove, sul fiume sfrecciano nuvole di rondini, la temperatura non è troppo rigida e sull’acqua si intravedono già le prime bollate.

Sarà una giornata tranquilla e proficua, con tante catture anche di bella taglia e abbastanza difficili:

 

Livio con una bella trota in canna…

 

Sandro prende sempre le più grosse…

 

Paolo impegnato da una cattura nell’acqua più profonda…

 

E io con l’ultima cattura della giornata, ormai è quasi buio.

 

Prima giornata ampiamente soddisfacente! La sera, festeggiamo la spedizione con una cenetta “speciale”: una pietanza locale, come i cevapcici con la cipolla, abbinata ad un eccellente vino francese, uno Chateauneuf du Pape… Annata 2000!  W le vacanze…

 

 

18 settembre 2008

 

Le nuvole si muovono veloci nel cielo e svelano un bel sole… Sveglia confortevole e via a pesca!

Il tratto di fiume che scorre sotto la nostra terrazza è attraente, si nota già qualche segno di vita qua e là e allora, calzati gli waders e preparate le canne basta scendere pochi gradini per iniziare già a far muovere i nostri “legni”...

 

Peschiamo “sotto casa” per un paio d’ore: poi ci ritroviamo sul terrazzo per una merendina…

 

E quindi decidiamo di proseguire l’esplorazione della zona a monte dove abbiamo pescato ieri. Arrivati lì, vediamo che con il sole il paesaggio è decisamente diverso…

                    

       

 

Anche qui le catture non mancano:

         

 

Qualcuno risale verso le sorgenti, dove il fiume si restringe un po’ e scorre tra due sponde ricche di vegetazione…

                  

       

 

 

Anche all’imbrunire le trote continuano a salire sulle nostre mosche, e le catture continuano fino al sopraggiungere della sera.

                  

 

 

19 settembre 2008

 

Oggi decidiamo di esplorare il tratto di fiume che va da “sotto casa” a valle… Il fiume qui è abbastanza largo,

 

l’acqua non molto profonda e scorre abbastanza veloce, presentando degli interessanti sottosponda ombreggiati…

       

 

E nelle buche sotto riva o nelle correnti, le bollate sono numerose e “ogni tanto” qualcosa si prende:

 

                               

 

Qui siamo un po’ più a monte:

 

Il fiume è più largo, le acque son più basse, c’è qualche promettente sottosponda e dei tratti di corrente più viva, e le catture si susseguono. Mai facili, non ricordo una sola trota che sia salita “alla prima passata”… Ma con un po’ di impegno e di cautela (i pesci qui son ancora molto guardinghi…) si riesce ad allamare qualche bell’esemplare. Ah, tutte fario…

                  

 

… Anche stavolta la fine della vacanza arriva troppo in fretta…

Ma ce ne torniamo a casa contenti e soddisfatti di aver passato un po’ di giorni in un ambiente veramente incantevole, dove abbiamo potuto praticare la pesca “come piace a noi”: acque cristalline, ben popolate, e trote di dimensioni anche ragguardevoli ma sempre abbastanza “difficili” e da insidiare con pazienza e a volte anche un po’ di “cattiveria”… Mi sa proprio che la Bosnia sarà una meta anche per uscite future!

 

Indietro