L’acqua di Napoli resta un bene di tutti. Privatizzazione sconfitta, hanno vinto i movimenti

Vittoria. 

Non c’è altro commento a caldo, altra reazione immediata, quasi una parola d’ordine che contagia tutti e cammina di bocca in bocca. 

L’assemblea dell’At02 ha revocato la delibera di privatizzazione dell’acqua e decretato finalmente la gestione in house del servizio. 

Ha vinto il movimento, ha vinto Rifondazione Comunista, hanno vinto tutti coloro i quali da più di un anno lottano perché l’acqua non sia mercificata. 

La vittoria è stata sancita ieri pomeriggio e capita a fagiolo per regalare un nuovo spirito alla manifestazione già in programma per oggi con Beppe Grillo e Alex Zanotelli. 

Il missionario comboniano era lì anche ieri, all’Ato, per accertarsi che tutto andasse come doveva. E subito dopo commenta: "E’ una grossa vittoria a cui ora deve affiancarsi quella del no tav. 

La speranza sta arrivando dal basso anche in questo Paese. La novità è che la società civile si sta organizzando e sta diventando soggetto politico; questo fa paura a qualcuno ma per chi come noi ha lottato fin dall’inizio, rappresenta la speranza. 

Su questi temi importanti come l’acqua, l’energia, l’ambiente, è la gente che si alza in piedi e forza i politici in una direzione piuttosto che nell’altra". Ciro Pesacane è tra i delegati in quota Rifondazione. Per votare ha anticipato il suo rientro da Caracas. Neanche lui riesce a trattenersi dall’esordire con un euforico "è una grande vittoria". Poi aggiunge: "La vittoria è tutta nostra, è di Rifondazione, è del movimento, è di chi ha lottato fin dall’inizio. 

Sono appena tornato dal Social forum di Caracas, la tematica dei beni comuni è all’ordine del giorno. L’America Latina insegna ma oggi anche Napoli fa capire che su questa questione ci siamo".

Una vittoria, peraltro, semiannunciata da un po’. 

Appena due settimane fa, il dietrofront dei Ds con il gruppo regionale che approva un documento a sostegno de “l’opzione prioritaria di affidare la gestione degli Ato a società a totale capitale pubblico”.

Poi, dopo qualche giorno, la giunta regionale approva all’unanimità un disegno di legge sull’acqua e dispone la creazione della società a capitale interamente pubblico, “Campaniacque”, cui sarà conferita la titolarità delle infrastrutture afferenti il servizio idrico integrato. Segnali chiari: finalmente anche nelle stanze degli “scettici” si cambia rotta. Finalmente, dopo quattordici mesi.

Era il 23 novembre 2004: l’At02, l’Ambito Territoriale Ottimale con competenza su Napoli e Caserta (136 comuni coinvolti), decide di affidare ad una società mista la gestione del servizio idrico integrato con la previsione della sua graduale ma totale privatizzazione dopo i primi due anni. 

Comincia la lotta dei comitati civici, di Rifondazione, di tanti cittadini che avviano una massiccia mobilitazione dal basso. 

Un passo alla volta, uno dopo l’altro, tanti consigli comunali approvano un ordine del giorno per la difesa del sistema in house. 

Nasce “non mangio per l’acqua”, uno sciopero a staffetta che porta la firma autorevole di Zanotelli e a cui aderisce anche il capogruppo regionale del Prc Vito Nocera.

Anche la politica comincia ad avvertire il vento nuovo che spira e la gara per l’affidamento del servizio subisce ben quattro rinvii. L’apertura delle buste sarebbe stata nuovamente fissata in agenda nella giornata di oggi. 

Ma ieri mattina la decisione era di fatto già presa, i taccuini della carta stampata ed i microfoni delle tv locali (viene “scomodato” anche il tg3) subito allertati: l’assemblea è convocata per le 15, occorre essere pronti per la notizia del giorno. 

D’altro canto nel giorno della vigilia dell’importante assemblea, il blog di Antonio Bassolino è non a caso dedicato interamente alla questione acqua. 

Il governatore parla della nuova società Campaniaacque, dello stato della rete idrica, annuncia che in piazza, il 31 gennaio, ci sarà anche lui. Qualcuno storce il naso: "Crediamo poco ai ripensamenti dell’ultima ora".

Ma nella giornata che sancisce la vittoria di una grande battaglia, non c’è voglia né spazio per le polemiche. 

C’è da leggere il risultato con ritrovato entusiasmo: il conflitto paga. Oggi il movimento dell’acqua è in piena, si gonfia di soddisfazione e guarda già ai prossimi obiettivi. Dice Vito Nocera: "Occorre stringere i tempi per l’approvazione di una nuova legge regionale che individui gli strumenti operativi per ripubblicizzare anche la gestione dell’At03".

Il programma di oggi, intanto, è già fitto di impegni. 

Si parte alle 11, nell’aula magna della facoltà di Ingegneria con un dibattito con il comico genovese ed il missionario comboniano. 
Alle 15, poi, presidio all’At02. 
Infine, alle 18.30, il corteo che parte da piazza Dante e si conclude alla galleria Umberto con i musicisti del San Carlo. 

Tra le adesioni annunciate anche il premio Nobel Dario Fo ed il giornalista Gianni Minà.

Di Antonella Palermo, Liberazione 31 gennaio 2006