Parole grosse, manifesti dai
toni apocalittici, attacchi frontali alle idee e alle persone:
un bombardamento mediatico a tappeto. Ettolitri di colla,
quintali di carta, ore di tv, di radio: questa la campagna
elettorale innescata dal capo del governo, la cui faccia è
ovunque, comunque, come quella di Saddam Hussein prima della
seconda guerra del Golfo, come quella del figliolo di Kin Il
Sung in Corea del Nord. Nel frastuono delle bombe mediatiche,
temo sfugga ai più il senso, l'obiettivo finale di Silvio
Berlusconi. Fu chiaro, nel 1948 che l'obiettivo di De Gasperi
fu l'estromissione del Partito Comunista dal governo, nato
dopo la Resistenza. Piano Marshall da un lato, scomunica del
comunisti dall'altro furono gli strumenti della propaganda:
nel mondo era scoppiata la Guerra Fredda, al di qua della
cortina di ferro non c'era posto per i comunisti in un governo
dell'Occidente europeo..............Leggi
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