Perché una campagna elettorale anticomunista - 3-1-06-2006  di Marco Ferri

Parole grosse, manifesti dai toni apocalittici, attacchi frontali alle idee e alle persone: un bombardamento mediatico a tappeto. Ettolitri di colla, quintali di carta, ore di tv, di radio: questa la campagna elettorale innescata dal capo del governo, la cui faccia è ovunque, comunque, come quella di Saddam Hussein prima della seconda guerra del Golfo, come quella del figliolo di Kin Il Sung in Corea del Nord. Nel frastuono delle bombe mediatiche, temo sfugga ai più il senso, l'obiettivo finale di Silvio Berlusconi. Fu chiaro, nel 1948 che l'obiettivo di De Gasperi fu l'estromissione del Partito Comunista dal governo, nato dopo la Resistenza. Piano Marshall da un lato, scomunica del comunisti dall'altro furono gli strumenti della propaganda: nel mondo era scoppiata la Guerra Fredda, al di qua della cortina di ferro non c'era posto per i comunisti in un governo dell'Occidente europeo..............Leggi tutto l'articolo...