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Piero
Sansonetti
Era da 2700 anni che non si
dicevano tante stupidaggini...
Da tre giorni i
giornali italiani hanno un’idea fissa: il diabolico e violento
esercito dei no-global, con l’avallo di Bertinotti, sta mettendo
a ferro e fuoco l’Italia, esponendola all’indignazione del
mondo e commettendo il sacrilegio dei sacrilegi, cioè la
contestazione delle sacre Olimpiadi. Bisogna fermarlo.
Prima domanda: sarà
perché ci siamo distratti, o perché l’ideologia comunista ci
confonde la mente, però non riusciamo a ricostruire esattamente
la cronologia delle violenze scatenate in questi mesi dai
no-global. Ci sarebbe qualcuno così gentile da fornirci l’elenco
dei luoghi dove sono avvenuti gli incidenti più gravi, e poi l’elenco
degli edifici andati a fuoco e il nome degli ospedali dove si
trovano i feriti di queste giornate da incubo per l’ordine
pubblico? Scartabellando i giornali non abbiamo trovato queste
notizie e quindi abbiamo bisogno di aiuto. Scartabellando i
giornali abbiamo trovato segnalato un solo incidente,
effettivamente abbastanza grave: un giovane no-global avrebbe
colpito la fiaccola olimpica con una bandiera di stoffa. Un gesto
- ne converrete - che è l’anticamera del terrorismo. Si
comincia con la stoffa e chissà dove si va a finire.
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La Fiat. Sarà perché siamo maliziosi, sarà perché la storia
dell’ultimo secolo ci condiziona un po’, sarà perché pare
che la proprietà di molti giornali non sia lontanissima da Corso
Marconi (Torino), ma ci torna in testa sempre quella parola: la
Fiat. E’ possibile che c’entri qualcosa la Fiat con questa
campagna anti-no global? E’ possibile che in Italia tutto sia
consentito meno che dare fastidio alla borghesia torinese? E’
possibile pensare che se le Olimpiadi contestate fossero state
contestate a Palermo o a Napoli, giornali, Tv, ministri, premier e
uomini politici vari si sarebbero occupati molto meno della
vicenda?
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Chi ha disegnato la fiaccola Olimpica? Mi dicono: Pininfarina. Ma
dai? Credevo de Coubertin... Pininfarina ha qualcosa a che fare
con la Fiat? Chissà.
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Ieri uno dei tedofori, cioè di quelli che portano la
fiaccola di Pininfarina, era Emanuele Filiberto, figlio di
Vittorio Emanuele IV, figlio di Umberto II, figlio di
Vittorio Emanuele III. Il nonno e il bisnonno di Emanuele
sono quelli che hanno consegnato l’Italia ai fascisti e
poi sono scappati a gambe levate, con vigliaccheria, di
fronte all’invasione tedesca, lasciando l’esercito allo
sbando e provocando la morte di molte centinaia di migliaia
di persone oltre allo sterminio - già avviato sotto il loro
potere - della maggioranza della popolazione ebraica
residente in Italia. Il padre di Emanuele, Vittorio Emanuele
IV, all’epoca era un bambino incolpevole. Quando diventò
più grande si distinse nella sparatoria contro un
ragazzetto di 17 anni (ucciso) per una storia di posti barca
in Corsica. Brava gente. Voi direte: e Emanuele che c’entra?
Niente, e infatti viva in pace. Ma perché portava la
fiaccola? Per i suoi begli occhi azzurri, per la fulgida
intelligenza, o per il cognome Savoia? Per il cognome. E
ciò è un po’ eversivo: far portare la fiaccola al
simbolo di una famiglia che ha rovinato l’Italia, come
dire? E’ indecente. E poco olimpico.
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Emanuele ha consegnato la fiaccola a Gianni Riotta.
Giornalista. E che c’entra Riotta con la fiaccola e i
Savoia? I maligni dicono che anche Gianni, come Pininfarina,
sia gradito alla Fiat. Capito. Ma noi ce lo ricordiamo al
manifesto. Doveva prendere il testimone da Pintor e lo ha
preso dal piccolo Savoia! Dio perdona tutti, perdonerà
anche lui.
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Berlusconi ha detto che da 2700 anni non succedeva niente di
così grave. E ha detto che il movimento no- global è
eversivo. Pare che lo consideri il movimento più eversivo
degli ultimi 2700 anni. E Silla? E Spartaco? e Bruto e
Cassio? E poi i Ciompi, Cola di Rienzo, Napoleone, gli
anarchici del primo novecento? E al Qaeda? Berlusconi ha le
idee un po’ confuse. Forse non si ricorda, ad esempio, che
nel 1968 gli studenti contestarono aspramente le Olimpiadi
di Città del Messico. La polizia sparò. Ci furono decine
di morti. Fu ferita una giornalista italiana che si chiamava
Fallaci (mi pare di ricordare che di nome facesse Oriana) la
quale - sciocca! - osò chiedere il ritiro della delegazione
italiana dalle Olimpiadi. Non ne sapeva niente quella
poveretta della sacralità di questi giochi, del loro
spirito, del senso universale di concordia e di pace... Poi,
con gli anni, ha capito.
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Le Olimpiadi non si boicottano e basta. E’ illegittimo. C’è
chi dice che nel 1980 gli americani boicottarono le
Olimpiadi di Mosca e che nel 1984 i russi boicottarono
quelle di Los Angeles. Balle!
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Non abbiamo capito bene se in Italia è rimasto il diritto
al dissenso o se nel decreto di fine legislatura è stato
abolito. E’ permesso contestare la Coca Cola, o la Coca
Cola è lo spirito vero della democrazia e della libertà, e
contestarla è eversione? E’ permesso fare un corteo
pacifico, o è considerato atto terroristico? Non lo
chiediamo solo al centrodestra, del quale possiamo
immaginare la risposta, ma anche a cospicui settori del
centrosinistra.
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