il direttivo regionale della CGIL conferma la contrarietà del sindacato alle scelte di Del Turco e Mazzocca
Comunicato stampa

La strategia della confusione

La presa di posizione del direttivo regionale della CGIL è un segnale positivo e riporta la discussione al merito delle questioni. Spero che Del Turco e Mazzocca non accusino anche la CGIL di fare campagna elettorale.
Le argomentazioni difensive di chi si ostina a non voler revocare le due delibere di nuovi accreditamenti diventano di giorno in giorno più deboli e risibili. Mazzocca e Quarta ormai alimentano un’autentica strategia della confusione per sottrarsi ad un confronto di merito sulla questione anche diffondendo notizie palesemente false.
Betty Mura non ha votato la delibera di Giunta.
Daniela Santroni e Angelo Orlando non hanno votato la mozione in Consiglio, come tanti altri esponenti della coalizione.
Bernardo lo sa e fa finta di non saperlo.
Quanto a Quarta e Del Turco inutilmente sollevano demagogicamente la bandiera delle aree interne in singolare sintonia con le destre.
“Unire l’Abruzzo” non può significare che ai regali del passato nei confronti della sanità privata della costa adesso si aggiungono i regali ai privati dell’interno.
Ancor più stucchevole farsi scudo dei lavoratori, tecnica assai utilizzata in passato proprio dai “fratelli della costa” ed ora felicemente esportata anche nelle aree interne.
La sanità pubblica in Abruzzo è carente di organici e numerosissimi sono i precari: perché non si pensa a loro ?
Perché non si ipotizza un percorso di riassorbimento anche per i lavoratrici e le lavoratrici usati come massa di manovra da Villa Letizia ?
Lamberto propone di discutere in una pubblica assemblea: sono d’accordo e propongo di tenerla all’ospedale San Salvatore ad Aquila con gli operatori della sanità pubblica.



Maurizio Acerbo
Segretario regionale P.R.C.

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IL DOCUMENTO DELLA CGIL


Il Comitato Direttivo della CGIL Abruzzo, riunitosi oggi, riconferma la sua più forte contrarietà a «provvedimenti di accreditamento che continuano ad alimentare una spesa senza controllo, in un quadro di grave difficoltà della sanità abruzzese».

«Nulla lasciava sospettare che, di fronte alla necessaria riflessione programmatica sulla razionalizzazione della rete e sulla riconversione della spesa ospedaliera, primo nodo di crisi strutturale da affrontare, si sarebbe giunti ad un aumento di posti letto accreditati, addirittura immettendo nel sistema un nuovo soggetto erogatore (Villa Dorotea). Si dimentica che proprio in questo comparto, fortemente privatizzato, è esplosa la spesa impropria che produce una grande parte del deficit finanziario e strutturale della sanità», si legge oggi in una nota del sindacato.

«Questi accreditamenti fanno emergere forti contraddizioni con le proposte avanzate dall’Agenzia Sanitaria e contenute in documenti consegnati al confronto con le parti sociali. Proposte sulle quali abbiamo già espresso una nostra prima soddisfazione per la forte ventata di novità riguardanti le regole sull’appropriattezza delle prestazioni, le proposte per gli accreditamenti definitivi, le scelte programmatiche da individuare nel Piano Sanitario Regionale. Le decisioni assunte dalla Giunta Regionale, al contrario, ci reimmergono in una situazione che sa di vecchio e che appartiene ad un decennio che pensavamo superato dalle novità politiche dichiarate dal nuovo Governo regionale, tutte tese al rigore ed al ripristino delle regole.

Per questi motivi», conclude la nota, «parlare di pressioni sindacali, di accordi con i sindacati (compresa la vicenda dei lavoratori licenziati di Villa Letizia), per mettere in campo un nuovo soggetto erogatore che, tra l’altro non ha nemmeno le caratteristiche di legittimità richieste, è una caricatura delle reali posizioni del sindacato e della CGIL in particolare, che non ha mai partecipato a nessun confronto programmatico e tantomeno concordato sui temi degli accreditamenti effettuati. La CGIL ripropone la pregiudiziale programmatica ad ogni e qualsiasi scelta nella sanità, all’interno della quale possono essere avviati i processi di integrazione pubblico-privato. La CGIL Regionale, su questi temi, decide la mobilitazione delle proprie strutture territoriali e regionali per l’avvio di un confronto unitario a tutti i livelli, per la discussione dei temi della programmazione sanitaria e per la revoca delle delibere regionali di accreditamento».

21/03/2006 12.30