Art. 9.

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Ho ascoltato con interesse il Sindaco di Giulianova  nella sua replica durante il Consiglio Comunale del 31 Marzo 2006.

Mi ha deluso, Sig. Sindaco e lo scrivo con sofferenza.

Per un attimo,  ma solo per un attimo,  mi aspettavo di sentirLa citare la Costituzione della nostra Repubblica,  non lo ha fatto... 
e mi spiace perchè cosi facendo ha dimostrato a chi ancora aveva dei dubbi,  che per qualche scherzo beffardo del destino cinico e baro,  tanta  parte della compagine consiliare vuole caratterizzarsi ostinatamente come la meno volenterosa al sottrarsi dal mero esercizio del pragmatismo, dell'intera storia della  Città di Giulianova che io ricordi.

Poi ancora per un attimo Lei ha dato l'impressione (almeno a me) di voler ripensare la scelta di decidere del futuro di Giulianova sulla base di un mandato  politico, una città che non appartiene a nessun architetto  ma agli stessi cittadini, certo a prescindere dai partiti (se vuole, ma vorrei capir perchè?), perchè è chiaro che se i cittadini hanno eletto i Consiglieri è altrettanto certo che nessuno ha eletto i tecnici che quotidianamente rovistano, dietro lauto compenso, nelle carte che decidono del futuro dell'economia e del Paesaggio della Città di  Giulianova, questo si tutelato dalla Costituzione Italiana,  così come dalla Costituzione Italiana è tutelata la partecipazione alla gestione della cosa pubblica. 

Ovviamente sono discorsi importanti sui quali le interpretazioni possono divergere, quindi Sig. Sindaco, mi indichi per quale regola democratica Lei non reputa lecita l'altrui autonomia dal suo concepire la stessa Costituzione Italiana pur rivendicando Lei la sua autonomia, con forza da tutto e tutti,  anche dal Programma amministrativo del Centro Sinistra, atteso che su 380 delibere, il gruppo consigliare del PRC da tempo vota NO  solo un solo punto,  ostinatamente reiterato quasi ad arte. 

Tra poche settimane, dopo le elezioni del 9 Aprile, che certamente vedranno un significativo rafforzamento del centro-sinistra,  ci si troverà a dover affrontare il Referendum  per difendere la Costituzione Italiana dall'attacco di Berlusconi e dei fascisti suoi alleati, anche Lei sarà in prima fila sicuramente,  mi sarei sentito orgoglioso del mio Sindaco se solo parlando di "architettura", la sera del 31 marzo,  avesse dato prova di tenere in alta considerazione non già la marcozziana "logica del fare" ma la stessa Costituzione Italiana, quella da difendere sempre, appunto!

Ohmunista,  02-04-2006