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Società Italiana per la Donna, l'Uomo, la Coppia e la Famiglia Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (onlus)

TEST DI AUTOVALUTAZIONE DI COPPIA

formato Excel 97

 

ISTRUZIONI:

  1. Cliccate su Test. Si aprirà una pagine di Excel sulla quale troverete nella prima colonna una serie di domande. Leggete le domande insieme al/la vostro/a partner e rispondete digitando nella casella gialla un punteggio compreso tra 1 (completamente falso) e 10 (completamente vero). I punteggi evidenziati in rosso rappresentano le vostre medie rispetto ai parametri evidenziati.
  2. Cliccate su "Autovalutazione coppia" e osservate il grafico. Ogni colonna rappresenta una dimensione della relazione di coppia. Più è alta la colonna, maggiore è l'importanza che tale dimensione ha nella vostra relazione di coppia. Ovviamente, se le colonne sono tutte altissime, forse avete barato, oppure siete straordinariamente fortunati nella vostra relazione di coppia!
  3. Leggete le "Informazioni per il test di autovalutazione di coppia" e valutate insieme al/la vostro/a partner l'andamento della vostra unione in base ai risultati ottenuti.

 

TEST

INFORMAZIONI PER IL TEST DI AUTOVALUTAZIONE DI COPPIA

 

 

Due persone possono considerarsi una coppia quando condividono i tre sottosistemi che caratterizzano la coppia: quello dell'intimità sessuale, quello emotivo, quello sociale, nessuna coppia infatti rimane tale a lungo se uno dei tre aspetti è costantemente assente o carente, salvo a prezzo di sintomi e disagi, che sono meccanismi compensatori che insorgono normalmente in momenti di cambiamento e di stress e finiscono per essre omeostatici, cronicizzandosi (Cancrini, Harrison). Negli ultimi 30 anni la relazione di coppia è cambiata in maniera radicale: sia per aspirazione personale che per ragioni economiche la maggior parte delle donne ha degli obiettivi di carriera, e comunque la messa in discussione delle regole e dei ruoli rigidi ha condotto molte persone a posporre il matrimonio o a rinunciare a sposarsi e ad avere figli e ha portato ad una alta percentuale di divorzi (tuttavia, la maggior parte delle persone divorziate si risposa). Un numero sempre maggiore di coppie sperimenta nuove forme di rapporto in assenza di modelli che funzionino da guida per poi rivolgersi alla terapia quando c’è una crisi.

Il contratto di coppia che si viene quindi a costituire è cruciale rispetto al successo o al fallimento del matrimonio. Molti degli studi compiuti sulla coppia e sulla famiglia, e l'ampia letteratura in merito, ci consentono di tracciare alcune linee di demarcazione tra funzionalità o disfunzionalità della coppia. In particolare, sembra che alcuni elementi giochino un ruolo fondamentale nella buona riuscita di un matrimonio:

  1. l'organizzazione dei coniugi
  2. il potere e l'uguglianza all'interno della coppia
  3. l' adattabilità della coppia
  4. la coesione della coppia
  5. i processi comunicativi che i coniugi mettono in atto
  6. l'espressione delle emozioni
  7. le modalità di problem solving

 

Info:

Dott.ssa Sabrina Piroli

0583 - 587375

Modelli organizzativi dei coniugi

Se i coniugi non vivono su un'isola deserta, occorre prendere in considerazione il rapporto tra i due sistemi fondamentali nella vita di ciascun individuo: sistema famiglia e sistema lavorativo (e questo vale anche per le persone, spesso le donne, che non hanno una occupazione lavorativa, in quanto sono comunque in interazione con i sistemi lavorativi dei familiari). Nel contratto matrimoniale "classico" o "tradizionale" i coniugi operano una suddivisione di aree e responsabilità: il dominio della donna è la casa, e porta con sè la responsabilità di questa e dei figli; il dominio dell’uomo è il lavoro, e coincide con la responsabilità del sostentamento economico della famiglia. Il contratto matrimoniale che per convenzione definiremo "moderno" e nel quale entrambi i coniugi lavorano è caratterizzato da ruoli simmetrici tra moglie e marito; l’idea sottostante è che l’investimento professionale dei due è di uguale importanza per la coppia e che ambedue hanno uguali responsabilità nell’accudimento della casa e dei figli. Nel caso di coppie sposatesi in base al contratto tradizionale, la donna di solito aggiunge responsabilità lavorative agli obblighi familiari; tale operazione è pienamente condivisa in quanto poggia sulla credenza co-costruita dai coniugi relativamente alla suddivisione dei domini come abbiamo visto sopra. Nelle coppie con contratto moderno, le difficoltà possono insorgere con l’arrivo dei figli; con la riorganizzazione necessaria a questo cambiamento, nella quale la moglie si fa carico di ulteriori responsabilità di accudimento, mentre il marito continua a perseguire gli obiettivi professionali. Spesso poi la donna sceglie di stare in casa perlomeno part-time finchè i figli sono piccoli, il che può far sorgere immediatamente un conflitto, poichè da una parte la moglie si paragona in maniera competitiva al marito impegnato nel perseguimento di obiettivi di carriera, e dall’altra alla propria madre che si è dedicata interamente al ruolo di moglie e madre. La radice del conflitto si trova quindi in un disaccordo implicito circa l'uguaglianza dei coniugi che si verifica durante la definizione del contratto (pensiamo per eccesso alle difficoltà dei matrimoni multirazziali); tale disaccordo può generare fraintendimenti sempre più gravi tanto più è negata l'origine del conflitto stesso e tanto più le argomentazioni sono spostate dal terreno dell'organizzazione ("siamo in disaccordo su come gestire l'organizzazione di questa famiglia) al terreno dell'identità ("questa famiglia non funziona perché non sono una buona moglie/marito").

 

Info:

Dott. ssa Sabrina Piroli

0583 - 587375

Potere e uguglianza

Le coppie funzionali riescono a mantenere una complementarietà nel far fronte ai compiti e, allo stesso tempo, un senso di uguaglianza e di leadership condivisa. Le coppie disfunzionali sono caratterizzate al contrario da uno squilibrio di potere nella coppia, che si manifesta nell’eccessiva dominanza di uno dei partner sull’altro. La distribuzione di potere è un problema distinto dalla organizzazione complementare o simmetrica della coppia. Le coppie con relazione asimmetrica, con ruoli e funzioni diverse, rischiano uno stato di squilibrio di potere se l’area di uno dei due è sottovalutata: possono tuttavia negoziare un accordo che stabilisca un’uguaglianza tra i rispettivi contributi. Nelle relazioni simmetriche in cui entrambi sono impegnati sia nel lavoro che nello svolgimento dei compiti parentali, possono comunque esistere squilibri di potere. Ciò che veramente conta, qualunque sia il tipo di contratto, è che esista nella coppia un senso di reciprocità in modo che i partner siano convinti che ciascuno si fa carico di alcune responsabilità e che i rispettivi contributi hanno valore e fanno parte di un equilibrio che dura nel tempo

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Dott. ssa Sabrina Piroli

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Adattabilità

L’adattabilità comporta l’equilibrio e il mantenimento di una struttura stabile e al tempo stesso flessibile in risposta ai cambiamenti della vita. L’impegno nel lavoro e nella famiglia e le opposte richieste provenienti dalle due aree, necessitano di una struttura salda e di una elevata flessibilità: le variazioni inaspettate nella routine, le crisi e le eventuali responsabilità che si aggiungono, richiedono tolleranza per il caos che occasionalmente può produrre.

 

 

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Dott. ssa Sabrina Piroli

0583 - 587375

 

Coesione

Le coppie sane riescono a trovare un equilibrio tra vicinanza e rispetto della separazione e delle differenze individuali. E’ molto difficile preservare la coesione e l’intimità della coppia, quando i coniugi hanno impegni lavorativi e personali separati che interferiscono nel tempo e nelle energie da dedicare al rapporto. Nelle coppie tradizionali se qualche livello di coesione viene mantenuto è ad opera quasi esclusiva dell’adattamento della moglie alle priorità del compagno. Nelle coppie moderne il tempo si consuma nell’adempimento degli impegni di lavoro e familiari e il rapporto soffre della mancanza di spazi di coppia ed individuali; nelle situazioni estreme i partner assumono atteggiamenti disimpegnati l’uno rispetto all’altro, con poco senso di connessione ed intimità.

 

 

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Processi comunicativi

Ogni messaggio ha un livello di contenuto che veicola informazioni ed un livello di relazione attraverso il quale viene definita la relazione tra i due patecipanti; perchè un matrimonio funzioni bisogna che queste definizioni della relazione si stabilizzino. In una coppia funzionale le regole, i ruoli e i messaggi sono chiari. I partner devono costantemente ridefinire e rendere esplicite le loro idee ed aspettative nei confronti del matrimonio, del compagno e di sè stessi. Se non c’è chiarezza i fraintendimenti si sommano e si stratificano producendo incomprensione, frustrazione e conflitto.

 

 

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Espressione delle emozioni

Ogni coppia deve raggiungere un accordo su come si esprimono reciprocamente i sentimenti di amore, affetto e cura. Una delle situazioni più frequenti è data da coppie nelle quali la moglie lamenta una mancanza di dimostrazione di affetto da parte del marito, mentre il marito lamenta la mancanza di interesse sessuale della moglie. Come si genera una crisi a partire da questo iniziale problema? Una possibile lettura potrebbe essere la seguente: per le donne amore e sessualità sono strettamente connessi: lei si sentirebbe più attratta sessualmente da lui se lui fosse affettuoso e dimostrasse apprezzamento per quello che lei fa; per gli uomini spesso la dimostrazione d’affetto è connessa agli sforzi prodotti nel sostentamento economico della famiglia, per cui lui si aspetta di essere apprezzato dalla moglie per le sue doti di efficienza e non per le sue capacità di dimostrare tenerezza; la moglie d’altra parte, dato che ha il ruolo della persona che si occupa emotivamente degli altri (a maggior ragione se è madre) potrebbe avere difficoltà a chiedere qualcosa per sè al marito: è stata eucata ad intuire i bisogni degli altri e ad esaurirli prima ancora che vengano espressi; lui, che potrebbe aver ricevuto una educazione diversa, sembra impervio ai bisogni della moglie, anche se le ama profondamente: per funzionare bene e fare carriera (e poter quindi sostentare al massimo la famiglia), gli uomini imparano presto che per ottenere fiducia e rispetto devono controllare le emozioni e nascondere insicurezze ed ansie; tutto questo viene in seguito trasferito nella relazione di coppia con la conseguenza di bloccare la comunicazione di emozioni con la compagna (una eccezione a questa regola è data purtroppo dall’espressione della rabbia in risposta alla frustrazione: l’abitudine degli uomini di reprimere tutte le emozioni tanne la rabbia ha le sue conseguenze più gravi nei casi di maltrammento delle mogli e dei figli) Tale interazione circolare potrebbe continuare ad oltranza e trasformarsi in una spirale senza uscita.

 

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Dott. ssa Sabrina Piroli

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Problem solving

La grossa differenza tra coppie che funzionano e coppie che non funzionano non è determinata dalla presenza o dall’assenza di problemi, ma piuttosto dalla capacità di affrontare e risolvere le difficoltà che insorgono nel corso della vita insieme (è ovvio tuttavia che l’accumularsi di eventi particolarmente stressanti, quali i lutti e le gravi disorganizzazioni possono mettere a repentaglio anche un matrimonio ben funzionante). Il processo di problem solving può essere considerato come una progressione dalla identificazione condivisa di un problema alla sua risoluzione. Le coppie possono incagliarsi in qualunque punto del cammino, ma quelle chiaramente disfunzionali hanno difficoltà a livello del punto di partenza: il riconoscimento condiviso del problema. Infatti la poca chiarezza nella comunicazione ed un basso livello di differenziazione bloccano la definizione del problema ed il riconoscimento delle differenze nei sentimenti e nelle idee intorno al problema, che a questo punto non è solo più un problema esterno alla coppia, ma diventa anche un problema che riguarda la relazione. Le coppie disfunzionali di solito hanno difficoltà ad esprimere le differenze per una paura catastrofica che il conflitto aumenti producendo violenza o separazione: le coppie con bassa tolleranza al conflitto tendono ad "accordarsi sull’essere d’accordo" e premono per una prematura chiusura dei problemi, mentre le coppie disfunzionali rigide adottano una strategia unica per tutti i problemi, considerando la sperimentazione di altre strade fonte di fallimento e di colpa, e ciò comporta aumentare la possibilità che i problemi non siano affrontati in modo efficace. Le coppie che non hanno definito chiaramente le distribuzioni di potere al loro interno, possono cadere nella trappola senza via d’uscita del "chi ha ragione e chi ha torto) senza alcuna capacità di considerare il punto di vista dell’altro. Nelle coppie sane invece c’è la possibilità di procedere senza troppi scossoni dall’identificazione del problema alla sua soluzione: esse sono in grado di mantenere un senso di fiducia, di affrontare i problemi con tolleranza per quanto riguarda le differenze e le incertezze e quindi di costruire nel tempo un senso di reciprocità nell’accomodamento dell’uno all’altra; sono in grado di sperimentare soluzioni nuove, espandere le possibilità di risposta e anche di cambiare direzione quando è necessario.

Info:

Dott.ssa Sabrina Piroli

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