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Mappa del conflitto La guerra
Cause e eventi precedenti Dopo la sconfitta

SFATIAMO QUALCHE MITO SU QUESTA STORIA


MAPPA DEL CONFLITTO

LA REGIONE

LE ZONE INTERESSATE

 

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CAUSE e EVENTI ANTECEDENTI

Le cause del conflitto restarono a lungo ignote ai bianchi, soprattutto in virtù del fatto che i Wampanoag erano sempre stati loro amici, ma se guardiamo il proseguire della storia inglese nel nuovo continente notiamo che Metacom aveva tutte le ragioni per muovere guerra ai nuovi venuti:

Ma torniamo alla storia...

Dopo la morte di Sassamon, diventò sachem suo figlio Wamsutta (soprannominato Alexander). Gli inglesi temendo che la politica pacifista del padre non fosse continuata dal suo erede convocarono a Duxbury il nuovo sachem sottoponendolo a un duro interrogatorio. Fatto sta che durante il viaggio di ritorno a case egli contrasse uno stato febbrile e morì (molti nativi pensarono che gli inglesi l'avessero avvelenato). L'unico pretendente al "trono" era l'altro figlio di Sassamon Metacom, soprannominato dagli inglesi Re Filippo, il quale invece di vendicare la morte del fratello rinnovò l'alleanza con i britannici, pur sapendo che prima o poi la guerra sarebbe stata inevitabile.

Tra il 1667 e il1671 nel New England la situazione non si presentava molto tranquilla a causa di alcune sortite dei Narrangset; Metacom essendo il capo indiano più in vista venne "invitato" dagli inglesi a presentarsi a Plymouth ove sapendo di non potersi opporre ai coloni accettò le loro condizioni cioè la consegna di tutte le armi da fuoco (anche se quelle effettivamente prelevate furono poche decine) e suo malgrado la sovranità inglese sulla sua gente. Gli anni che seguirono furono di relativa calma ma Metacom si diede parecchio da fare per unire tutte le tribù algonghine della zona contro i bianchi, vedendo in questa alleanza l'unico sistema per avere qualche probabilità di vittoria.

All'inizio del 1675 venne ucciso Sassamon, un indiano che fungeva da spia per i bianchi presso la "corte" di Filippo, e che aveva informato i suoi superiori della congiura di quest'ultimo che di fatto oramai non era più un segreto. Al processo "inglese" furono accusati e fatti penzolare dalla corda tre amici di Re Filippo. Questa situazione unita all'uccisione di un Wampanoag da parte di un colono fu la goccia che fece traboccare il vaso e da questo momento possiamo dire iniziata la famosa Guerra di Re Filippo.


LA GUERRA

(1675-1676)

Nel Giugno del 1675 nonostante le perplessità di Metacom i guerrieri Pokanoket cominciarono ad attaccare le città coloniali aiutati dagli altri Wampanoag, Abenaki e Mahican. Il primo obiettivo della coalizione indiana fù Swansea, centro situato all'imboccatura della penisola di Mount Hope, necessario per potersi poi riversare nel Massachusetts e nel Rhode Island.

I primi scontri tra indiani e bianchi videro i primi avere la peggio tanto che i coloni da un lato si affrettarono a scappare dalle città prese di mira e dall'altro pensarono di sistemare la faccenda in breve tempo. Sul finire di luglio Metacom fu costretto a rifugiarsi nei pressi di un acquitrino sul fiume Tauton, gli inglesi pensarono di averlo in pugno ma nonostante l'accerchiamento i nativi riuscirono ad andarsene lasciando gli avversari a mani vuote.

A questo punto i Wampanoag si riversarono nel Massachusetts ove si allearono con i Nipmuck e altre tribù minori e attaccarono Brookfield (un avamposto di frontiera situato sulla terra Nimpuck), la città fu incediata a parte il forte in cui si erano rifugiati oltre ai militari quasi tutti gli abitanti, gli altri furono tutti uccisi. Gli indiani cinsero d'assedio il forte ma non riuscirono a prenderlo poichè un improvviso acquazzone impedì loro di incendiarlo e l'arrivo dei soccorsi li costrinse ad andarsene. Dopo quanto successo la città di Brookfield fu abbandonata dai coloni e lasciata in cenere per ben 11 anni.

La coalizione nativa indirizzò i suoi attacchi lungo la valle del fiume Connecticut, granaio del New England, costringendo gli agricoltori a scappare. In autunno Filippo potè contare nuovi alleati tra le tribù che vivevano in questo territorio (Pocumutucks, Squakheags e Norwottocks) e gli scontri si spostarono nella Pioneer Valley. La città di Deerfield fu incendiata; quando l'assalto sembrava terminato da Ipswich partirono le truppe del Capitano Lothorp assieme a dei contadini con lo scopo di salvare il grano rimasto nei campi (i contadini erano scappati a metà trebbiatura) per rifornire i forti di Hadley, Northampton e Hatfield; tutto proseguì per il verso giusto sino a quando i coloni durante il loro ritorno al forte decisero di fermarsi per riposare nei pressi di un ruscello, ove li attendevano ben 700 guerrieri. Furono uccisi 80 uomini tra civili e militari e i sopravvissuti furono solo 7. Il capitano Mosely uditi gli spari dalla vicina Deerfield cercò di soccorrere il convoglio ma riuscì ad arrivare solo per seppellire i morti.Da quel giorno il ruscello fu chiamato "Bloody Brook" ossia ruscello insanguinato.

A ottobre a Filippo si unì la tribù Agawan che aveva abbandonato la sua condotta pacifica dopo che gli inglesi per precauzione avevano rapito alcuni loro bambini. Furono attaccate e incediate le città di Hatfield, Northampton e Springhfield.

In inverno le tribù si ritirarono nei loro campi invernali limitandosi a qualche attacco. Questa fredda stagione si presentò particolarmente dura per ambo le parti. Gli indiani essendo in continuo movimento erano stati impossibilitati a coltivare i campi e a far provviste, i bianchi avevano gran parte del raccolto incendiato e la parte centrale del Massachusettes in mani native.

Sul finire del 1675 un grande timore pervase le menti dei coloni cioè che i Narrangset del Rhode Island (tribù pacifica ma pronta a schierare 3500 guerrieri) entrassero in guerra al fianco di Filippo. Per ovviare a questo problema fu deciso un attacco preventivo che diventò il Great Swamp Massacre (il grande massacro della palude): sotto la guida del generale Winslow e di Benjamin Church un migliaio di soldati di tutte le colonie del New England entrarono nel territorio Narrangset e aiutati da un traditore localizzarono il loro campo principale, che sebbene protetto da alte palizzate e ben difeso cadde in mano inglese. Furono uccisi 500 nativi, per lo più donne e bambini, e i sopravvissuti come logica conseguenza si unirono a Filippo.

Con i Narrangset l'azione indiana prese nuovo vigore. Furono attaccate e incendiate: Medfield, Groton, Sudbury, Plymouth, Rehoboth, Providence e Marlboro.Oramai sull'orlo della disperazione i coloni vararono leggi per la coscrizione obbligatoria e per arrestare i traffici commerciali con gli indigeni, e a partire da questo momento la forza di questi ultimi entrò in declino in quanto essi non potevano più disporre di armi e polvere da sparo, non avevano più cibo, erano numericamente inferiori ai coloni e infine il tanto atteso aiuto francese non ci fu.

In Maggio il Capitano Turner e il Capitano Holyoke lanciarono un raid verso il campo indiano situato a Nord della valle fiume Connecticut. L'attacco colse impreparati i nativi che cercarono di dirigersi verso le canoe e molti morirono trascinati dalle rapide del fiume mentre altri furono fatti prigionieri. Eccitato da tal successo Turner abbassò la guardia trovandosi addosso all'improvviso un contingenti di guerrieri bellicosi (tra cui pare ci fosse anche Re Filippo) che uccisero circa un terzo dei miliziani prima che questi riuscissero a mettersi in salvo a Hadley.

Distrutto il campo principale dei Wampanoag e dei Nipmuck l'alleanza nativa venne meno molti indiani si diressero verso nord mentre quelli che rimasero ben sapevano che sarebbero restati a combattere una causa persa.

Filippo con pochi guerrieri fece ritorno al suo quartier generale vicino Swansea nel Monte Hope, ove era cominciato il conflitto. Il Capitano Church cercò di braccare il capo indiano per tutta l'estate e il12 agosto 1676 grazie all'aiuto di scout indiani e di un traditore indiano riuscì a localizzarlo e ad ucciderlo. La morte di Metacom pose effettivamente fine alla resistenza indiana nel New England e fece avverare le sue parole: "Sono determinato a morire se non ho un paese".

Dopo aver ucciso Filippo il Capt. Church diede ordine a un boia di squartarlo: la testa fu spedita a Plymouth, dove venne esposta sul patibolo per 20 anni come monito per gli altri capi indiani; una mano fu spedita a Boston dove rimase esposta per i curiosi mentre agli altri resti maciullati non fu data degna sepoltura ma furono gettati in una fossa comune.

Per i coloni del New England questò vittorioso conflitto si presentò molto costoso: 12 città distrutte, 1200 case bruciate, 8000 capi di bestiame uccisi, interi raccolti distrutti e l'accumulo di un debito di 150.000 sterline.

Gli indiani persero molto di più, ma non in termini materiali, loro non avevano più la libertà. Il governo inglese impose ai nativi il seguente trattato di pace:

  1. Da questo momento ci sarebbe stata la pace tra inglesi e indiani;
  2. Se un inglese uccide volontariamente un indiano e ci sono delle prove certe del fatto, egli deve morire; se un indiano uccide un inglese e scappa, gli altri indiani devono consegnarlo perchè venga processato secondo la legge inglese.
  3. Gli indiani non devono nascondere i nemici degli inglese ma devono scovarli e consegnarli.
  4. In ogni occasione gli indiani devono aiutare gli inglesi contro i loro nemici sottostando al comando inglese.
  5. Gli indiani hanno la libertà di tornare alle loro precedenti abitazione

Dopo la sconfitta

 

Molti pensano che dopo la guerra di Re Filippo i nativi scomparvero da quelle zone. Ciò non è vero poichè alcune comunità continuarono ad esistere. Ad esempio quando nel 1689 scoppiò una guerra tra gli Abenaki del Maine (alleati dei francesi) e gli inglesi del New England, la colonia di Plymouth schierò tra le sue file parecchi Wampanoag provenienti da posti come Sakonnet (ora Little Compton, R.I.), Potonumecut (vicino Orleans) e Yarmouth. Molti servirono i britannici con onore, altri morirono, ma la loro ricompensa fu esigua se paragonata a quella dei bianchi.

Le comunità Wampanoag continuarono a ricevere missionari cristiani (alcuni dei quali anche indiani) e nel tempo alcune di loro quasi scomparvero a causa dell'alta mortalità dovuta alle pessime condizioni economiche, altre si rifugiarono presso altre tribù e sopravvivono ancor oggi accettando i cambiamenti che ritengono necessari e tenendo alte le loro tradizioni. Oggi ci sono circa 4.000 Wampanoag che discendono da gruppi come gli Aquinnah (l'unica banda riconosciuta dal governo federale), Mashpee, Herring Pond, Pokanoket, Chappaquiddick e la nuova nata Assonet Band. La loro situazione economica rispecchia quella della ceto medio basso americano; la cultura e la loro identità continua sebbene la lingua Wampanoag non sia più molto parlata.