LA BATTAGLIA D'ARRESTO
Dal 24 Ottobre al 10 Novembre 1917 l'Esercito Italiano passa da 53,5 Divisioni a 31, da 6.400 pezzi d'artiglieria a 3.250, da 1.350.000 effettivi a 700.000 (350.000 sono i caduti, i feriti ed i prigionieri e 300.000 gli sbandati che occorre reintegrare nelle unitā); 900.000 cittadini italiani sono rimasti nelle province occupate, mentre altri 300.000 sono profughi in ogni regione italiana.
Unici fattori positivi, nella disfatta di Caporetto, sono l'accorciamento del fronte da 650 a 410 chilometri e l'immissione nei ranghi di 260.000 giovani, i famosi "ragazzi del '99".
Dal 10 al 26 Novembre, nel settore Altopiano dei Sette Comuni l'offensiva austriaca deve essere sospesa; le linee italiane tengono bene e, dove possono, contrattaccano; nel settore del Grappa i battaglioni alpini ritardano l'avanzata nemica; le posizioni perdute, tra cui il Col della Berretta, sono faticosamente riconquistate; nel settore del Piave gli italiani oppongono 13 divisioni alle 27 austro-tedesche; la volontā comune a tutti, ufficiali e truppa, č reggere sulla linea difensiva Grappa-Piave.
La seconda fase operativa, dal 4 al 26 Dicembre vede gli italiani bloccare una nuova operazione offensiva nemica sull Altopiano dei Sette Comuni; si distinguono le Brigate "Liguria" e "Perugia" che lottano corpo a corpo contro il nemico; nel settore del Grappa il generale tedesco Ludendorff ordina alle truppe di porsi sulla difensiva; infine sul Piave le Brigate "Pinerolo" e "Arezzo" contrattaccano le teste di ponte nemiche.
La grande Battaglia d'Arresto č vinta, pur in condizioni di netta inferioritā numerica e d'artiglieria, dall'Esercito Italiano e riscatta la nefanda ritirata di Caporetto.