L'ARMATA "S" DEL 1933


Nel 1933, quando l'alleanza tra l'Italia di Mussolini e la Germania di Hitler non aveva ancora assunto carattere ufficiale, uno studio dello Stato Maggiore del Regio Esercito prevedeva la mobilitazione dell'Armata "S" (dove "S" sta per Svizzera); quest'armata avrebbe dovuto essere formata da 12 divisioni e 4 raggruppamenti alpini.

Il piano di occupazione della Svizzera prevedeva una "Massa Ovest", costituita da 1 divisione motorizzata, 2 divisioni di fanteria e 1 raggruppamento alpino, schierata dal Passo del Sempione al Passo San Giacomo, col compito di puntare su Briga e sul Passo di Furka, investendo il San Gottardo da occidente; una Massa Est", costituita da 2 divisioni motorizzate, 4 divisioni di fanteria e 3 raggruppamenti alpini, schierata dal Passo di Balniscio in Val Chiavenna alla Forcola di Livigno, avrebbe dovuto puntare su Coira e Malans, mentre un distaccamento della stessa avrebbe dovuto agire verso il Passo di San Bernardino ed il Passo di Lucomagno; una "Massa di Riserva", su 3 divisioni di fanteria, avrebbe inoltre dovuto essere tenuta a disposizione nella zona di Como.

Il 31 ottobre 1933, durante imponenti manovre della Regia Aeronautica, ben 800 velivoli sorvolano Lecco, simulando un'operazione di guerra al confine con la Svizzera.

Quest'ultima schiera sul confine italiano la 9^ Brigata Fanteria di Frontiera con l'ordine di: "tenere le eventuali posizioni fino all'ultimo uomo e all'ultima cartuccia", grazie anche alle fortificazioni ben realizzate e opportunamente mascherate.



Nel febbraio 1935 in Italia inizia la mobilitazione della classe 1911; il 20 agosto nella zona di Lecco giungono 55 treni carichi di soldati, carri armati, autoblinde, cannoni e sono effettuate grandi manovre per esercitare le truppe ad un'eventuale attacco contro la Svizzera.

Il 3 ottobre successivo però inizia la Campagna d'Etiopia, distogliendo l'attenzione dal paese d'Oltralpe.

Il 10 giugno 1940 l'Italia scende in guerra contro la Francia; al confine svizzero è schierato il Corpo di Osservazione Svizzera, costituito dai settori della Guardia alla Frontiera di Varese e di Sondrio, rinforzati da 1 battaglione di alpini e da 5 battaglioni di camicie nere da montagna.

Il 7 luglio successivo l'Ufficio Operazioni dello S.M.R.E. prepara un piano per "l'occupazione del saliente Ticinese" nell'ipotesi di un'azione di guerra concordata tra Germania e Italia; questo prevede la rivendicazione, oltre a quello ticinese, dei salienti minori del Sempione, di Val Bregaglia, di Val Poschiavino, di Val Monastero, nonchè dell'intera Engiadina. Per l'operazione è previsto l'impiego della Divisione Corazzata "Ariete", della Divisione Motorizzata "Trieste", delle Divisioni Fanteria da montagna "Marche" e "Puglie", della Divisione Alpina "Tridentina", più la Divisione Fanteria "Brennero" tenuta in riserva.

Dopo l'armistizio del 25 giugno con la Francia, alcune di queste unità sono effettivamente schierate al confine con la Svizzera, anzichè fatte rientrare nelle loro sedi abituali.

Il 28 ottobre 1940 inizia la Campagna di Grecia e, pochi giorni dopo, le unità destinate ad occupare il Ticino sono dirottate, alcune verso l'Albania, altre in Africa Settentrionale dove la situazione sta divenendo critica. L'occupazione italiana della Svizzera resta pertanto solo un progetto sulla carta!