LE ARMI NUCLEARI NEL MONDO

 

I PAESI ADERENTI AL "TRATTATO DI NON PROLIFERAZIONE"

 

Stati Uniti (10.315 testate)

Russia (7.200 testate)

Cina (410 testate)

Francia (350 testate)

Gran Bretagna (200 testate)


I PAESI NON ADERENTI AL "TRATTATO DI NON PROLIFERAZIONE"

Israele (150 testate)

India (100 testate)

Pakistan (75 testate)

Corea del Nord (10 testate)

Taiwan (10 testate)

Iran (programma nucleare in corso)

 

LE "ZONE DENUCLEARIZZATE"

Nel pianeta esistono "Zone Denuclearizzate" nelle

quali sono proibiti detenzione, transito e uso

di testate nucleari.

Tali zone sono state delimitate dai trattati,

 peraltro illusori, di:

Antartide (1959)

America Meridionale (1967)

Fondo Marino di Acque Internazionali (1971)

Pacifico Meridionale (1986)


 N O T A

Dal 6 agosto 1945 - triste giorno in cui gli Stati Uniti lanciano la prima bomba atomica sulla città giapponese di Hiroshima - fino a pochi anni fa, sono state fatte esplodere a scopo sperimentale circa 2.400 testate, la più piccola delle quali di potenza 100 volte superiore a quella di Hiroshima.

I due terzi di queste sono state fatte esplodere nell'atmosfera, poi qualche "cervellone" si è reso conto della possibile ricaduta radioattiva ed ha pensato bene di proseguire gli esperimenti nel sottosuolo.

Il rimanente terzo - qualcosa come 800 testate - è esploso in profondi pozzi scavati in profondità nel terreno; quindi la nostra Terra ha ricevuto duemilaquattrocento "flebo" di energia nucleare nell'arco di 50 anni che, per un pianeta di oltre 5 miliardi di anni, sono un lasso di tempo veramente breve. Particolarmente dannoso per l'ecosistema terrestre è stato il test effettuato dagli U.S.A. a metà degli anni '70 nel quale un ordigno è esploso nel sottosuolo delle isole Aleutine, a Occidente dell'Alaska; un'onda di terremoto ha scosso a lungo il territorio interessato dall'esplosione innalzandolo di un metro e mezzo sul livello del mare e altre scosse di assestamento si sono susseguite per vari giorni; in seguito a questo triste evento è sorta l'organizzazione pacifista "Greenpeace".

Questa è sicuramente la prima causa dell'inquinamento ambientale a cui dobbiamo assistere quotidianamente; la seconda causa sono gli scarichi industriali nell'aria e nell'acqua eseguiti senza alcun controllo; al terzo posto abbiamo il riscaldamento ottenuto per combustione del petrolio (ma è proprio normale avere 25° artificiali in un ambiente in pieno inverno, quando la temperatura esterna è al di sotto dello zero? Non basterebbero 16° e un bel maglione?), non per niente l'inquinamento atmosferico aumenta notevolmente soprattutto d'inverno; al quarto posto ci sono, naturalmente, i gas di scarico degli automezzi, ma occorre distinguere bene tra automezzi pesanti (autoarticolati, autocarri e autobus) che inquinano alla grande (usare le ferrovie pare passato di moda e antieconomico!) e automezzi leggeri (autovetture e motocicli); è provato che l'inquinamento dovuto ad autovetture e motocicli incide solo dello 0,5 % su quello totale.

Le iniziative del tipo "zone a traffico limitato" e "traffico a targhe alterne" assumono quindi un sapore di palliativo, mentre le "domeniche a piedi" possono certo servire come momento di convivialità, ma contro l'autodistruzione, verso la quale la razza umana è ormai avviata, possono servire a ben poco!