L'ESERCITO ABISSINO DEL 1935
Guerra Italo-Etiopica
Fronte Settentrionale (confine Etiopia-Eritrea) Armata di Sinistra (ras Immirù Hailè Selassiè) Sefari (forza armata) Provinciale del Goggiam (18.000 regolari, ras Immirù Hailè Selassiè) Sefari del Goggiam (12.000 regolari, deggiac Dessessè Beleu) Sefari del Semien e Uolqait (10.000 guerrieri da montagna, fitaurari Aialeu Birrù, * in trattativa con gli italiani per la sottomissione) Armata di Centro (ras Cassa Hailè Darghiè) Sefari del Begemder (40.000 guerriglieri, ras Cassa Hailè Darghiè) Sefari del Tigrai (14.000 guerrieri, ras Sejum Mangascià) Sefari dell'Uag (3.000 regolari, 7.000 guerrieri, deggiac Hailè Kebbedè) Sefari del Lasta (3.000 guerrieri, Fitaurari Andargè) Sefari del Ieggiù (2.500 guerrieri, deggiac Admassù Birrù) Regione del Danakil (500 regolari, deggiac Kassa Sebhat) Armata di Destra (80.000 regolari, ras Mulughietà Ieggazù) Sefari Provinciale dell'Aminò Sefari Provinciale del Gubbà Sefari Provinciale del Guragè Sefari Provinciale del Gimma Sefari Provinciale del Muì Sefari Provinciale del Om Ager Sefari Provinciale del Selà Sefari Provinciale del Sodò Sefari Provinciale del Uelegà Totale: 180.000 guerrieri (più 10.000 inaffidabili) Fronte Meridionale (confine Etiopia-Somalia) Regione del Giuba (ras Destà Damtiù) Sefari del Sidamo-Borama 1 battaglione della Guardia Imperiale (500 regolari, cagnasmac Bezibibè Silescì) 19.000 guerrieri (fitaurari Ademè Ambassù) 15.000 guerrieri (fitaurari Tedeammè Zellecà) Regione dello Uebi Scebeli (deggiac Beinè Merid) Sefari del Bale (5.000 guerrieri) Presidio di Dolo (500 guerrieri) Regione dell'Hararghè (deggiac Nasibù Zamanuel) 1 battaglione della Guardia Imperiale (500 regolari) Sefari dell'Illubabor (18.000 guerrieri, deggiac Maconnen Endelcaciù) Sefari del Gemù Gofà (5.000 guerrieri, deggiac Abebè Damtiù) Sefari dell'Arusì (5.000 regolari, deggiac Amdè Micael) Sefari del Culà (1.500 guerrieri, deggiac Aptè Micael) Sefari dell'Ogaden (grasmac Afauarc Ualdà Samaiat) 1 battaglione della Guardia Imperiale (500 regolari, fitaurari Simù) 1 battaglione della Guardia Imperiale (500 regolari, fitaurari Chebbedè) 3.500 guerrieri (fitaurari Baddè) 500 ribelli Somali (sultano Omar Samantar) Totale: 75.000 guerrieri Riserva Generale (zona a Nord di Addis Abeba) Armata Imperiale (negus Hailè Selassiè I°) 3 battaglioni della Guardia Imperiale "Chebur Zapagnà" (1.500 regolari) 1 battaglione della Scuola Cadetti (400 regolari) 1 reparto corazzato (100 regolari, 5 carri leggeri, 10 autoblindo) Sefari dell'Ifratà (35.000 guerrieri, ras Kebbedè) Sefari del Kaffa (24.000 guerrieri, ras Ghetacciù Abatè) Sefari dell'Uelegà Ardiò (12.000 guerrieri, ras Maconnen Demissiè) Sefari dell'Uollo (2.000 guerrieri, ras Asfaù Uossen Tafari) Totale: 75.000 guerrieri Forza Complessiva 330.000 Effettivi Armamenti 10.000 fucili moderni 30.000 fucili di vari tipi 2.000 mitragliatrici di vari tipi 6 mortai da 81 50 cannoni da 20/60, 37/40 e 75/32 200 cannoni ad affusto rigido 5 carri leggeri Fiat 3000 10 autoblindo Ford
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I POPOLI ABISSINI Tigrini: zone di frontiera tra Eritrea e Abissinia Amhara: Goggiam, Uollo, Scioa Oromo (o Galla): Scioa, Harar, zone di frontiera col Chenia e col Sudan Guraghè: zona a occidente di Addis Abeba Afar (o Danachil, o Dancali): nel deserto Etiopico e Somalo Sidamo: Etiopia meridionale, zone di frontiera col Chenia Falascià: Gondar, Lago Tana LA GERARCHIA ABISSINA Negus neghesti: re dei re, imperatore Enderassiè: reggente Ras: re, capo di una regione Uizerò: principessa Ligg: figlio di nobili Blattà: consigliere del negus Ligaba: gran cerimoniere Bituotted: titolo nobiliare Deggiac: comandante del centro, marchese Fitaurari: comandante dell'avanguardia, conte Grasmac: comandante dell'ala destra, visconte Cagnasmac: comandante dell'ala sinistra, visconte Balambaras: comandante della retroguardia, comandante di un fortino, barone Asmac: capo di un distretto Balabat: capo di un villaggio Alecà: capo di un monastero Basciai: capitano Scium: capo Matò Alecà: comandante di 100 Amsa Alecà: comandante di 50 Kaia, Hammist Alecà: comandante di 25 Uachil: soldato scelto, appuntato Otader: soldato Guitana: signore, comandante Ghetiè: signore Goftaco: signore, in lingua galla Dagna: giudice Achim: medico Bigherondi: tesoriere Meslaniè: rappresentante del negus in un territorio Teclegnà: rappresentante del negus in un villaggio Uoruari: signore della guerra Kebur Zapagnà: soldato della Guardia Imperiale Zapagnà: guardia civile Neftegnà: soldato feudatario Uoruari: soldato con particolari privilegi Gondariè: soldato di cavalleria feudatario Cascì: prete, cappellano Balagher: contadino Ghebbar: servo Negadras: capo carovana, esattore Sciftà: predone, bandito LA TERMINOLOGIA ABISSINA Abbà: reverendo Abbai: Nilo Azzurro Abiet: pietà; richiesta collettiva di giustizia Abissinia: parte dell'Etiopia formata da Tigrè, Amhara, Goggiam e Scioa; da Hasciabat, semiti giunti nel Tigrè nel III secolo a.C. Abujadit: tela di cotone grezzo lavorata a mano Abuna: vescovo copto inviato dal patriarca di Alessandria d'Egitto a capo della chiesa abissina Achim: medico Addis Abeba: Nuovo Fiore, capitale dell'Impero fondata nel 1899 al posto di Entotto After: terra After belà: mangiatore di terra, spregiativo Alpin: fucile italiano Modello 1891 Amba: altopiano Ambesà: leone Amorà: aquila Ancì: pronome tu al femminile Angareb: letto di strisce intrecciate Antè: pronome tu al maschile Arachi: acquavite di orzo Arbegnuocc: ribelli Arrai: avanti! Arungade: verde Atò: signore Berberè: peperoncino piccante Brillè: bicchiere di corno di bue Buda: spirito maligno Buluch: plotone di 50-60 effettivi Burgutta: schiacciata di farina Burnus: mantello scuro Ciai: the Cicca: impato di paglia e argilla per costruire le case Copto: da "kubd", i cristiani rimasti in Egitto dopo l'occupazione araba Corregnà: guardia responsabile di un prigioniero Cossò: pianta ad alto fusto diffusa sugli altopiani Cuneccia: pulce Curbasc: frusta di nerbo di ippopotamo Damerà: piramide di tronchi bruciata durante le cerimonie religiose Defterì: sapiente Degà: altipiani sopra i 2.400 metri Dura: cereale Engera: focaccia Ensete: frutto commestibile, anche detto falsa banana Fandia: letame Fandia belà: mangiatore di letame, spregiativo Fanùs: lume a petrolio Frengi: da "francese", uomo bianco Futa: casacca tradizionale di cotone Gabaià: mercato Gadam: convento Ghebì: palazzo Ghe'ez: antica lingua amhara Ghesciò: cespuglio Gobbò: regalo dovuto, tangente Gofarè: acconciatura dei capelli a criniera di leone Guradè: corta scimitarra Iaulèt: ragazzino Iegnà: noi, anche usato per il plurale majestatis Ietabbatu: figlio di puttana Iltà: grida stridule delle donne, usate nella grandi occasioni Irsù: voi, spesso usato al posto del lei Kai: rosso Kantiba: sindaco Kerar: chitarra a tre corde Kitet: tamburo, chiamata alle armi Kollò: pane dei soldati con orzo e piselli Ligg agaret: vergine Mandef: peste equina Mascal: festa religiosa solenne Medanit: medicina Menghest: governo Mestica: distillato di orzo fermentato Miskin: povero Necc: colore bianco Negarit: tamburo da cerimonia Ociafò: fucile Vetterli Ogigrat: fucilone da caccia Quollà: zona torrida dal livello del mare ai 1.500 metri Sceret: permesso di fare una festa concesso dalla chiesa copta Sciamma: mantello di cotone bianco Sciarmutta: prostituta Sensalet: ceppi utilizzati per punizione Talla: birra locale Tarbusc: copricapo delle truppe coloniali Taskar: pranzo della veglia funebre Tebb: cibo Tecc: vino poco alcoolico Tecceria: osteria Tef: miglio cereale Tripolocc: abissini che hanno prestato servizio nei battaglioni eritrei in Libia Tucur: nero Tucul: capanna rotonda Uahà: acqua, pozzo Uaracat: lettera, documento Uot: salsa di verdure piccante per carni Uscet: bugiardo Uscia ligg: figlio di cane, grave insulto Voinà Degà: zona temperata tra i 1.500 ed i 2.400 metri Zaraf: grido di guerra Zenar: pregiato mulo da sella con passo ambio Zeriba: recinto che circonda le abitazioni Zimbel: silenzio! Ana: uno Ulet: due Sost: tre Arat: quattro Ammust: cinque Siddist: sei Sabat: sette Simmint: otto Zetegn: nove Asser: dieci Kaia: venti Amsa: cinquanta Matò: cento IL CALENDARIO ETIOPICO Anno: 12 mesi di 30 giorni e 1 di 5, o 6 negli anni bisestili; inizia l'11 settembre ed è 7-8 anni indietro a quello gregoriano; l'anno bisestile è detto di Lucas, gli altri sono detti di Johannes, di Mattieus, di Marcos Giorno: le ore 00.00 in Etiopia corrispondono alle ore 7.00 in Italia in quanto la giornata ha inizio all'alba Zidià: primavera, dal 25 Megabit al 24 Seniè Keremti: stagione delle piogge, dal 25 Seniè al 24 Mascherem Kenì: stagione del raccolto, dal 25 Mascherem al 24 Tahsas Hagai: estate, dal 25 Tahsas al 24 Megabit Mascherem: settembre-ottobre Techemt: ottobre-novembre Hedar: novembre-dicembre Tahsas: dicembre-gennaio Ter: gennaio-febbraio Yekatit : febbraio-marzo Megabit: marzo-aprile Miazziù: aprile-maggio Ghemhot: maggio-giugno Seniè: giugno-luglio Hamliè: luglio-agosto Nehassiè: agosto-settembre Pagumien: mese di 5 o 6 giorni in settembre Segnò: lunedì Maksegnò: martedì Ruob: mercoledì Amus: giovedì Arba: venerdì Kidaiè: sabato Ehud: domenica LE TRUPPE COLONIALI ITALIANE |
Sciumbasci: comandante di centuria, furiere, maresciallo Buluch-basci: comandante di plotone, sergente Muntaz: comandante di squadra, caporale Ascaro: soldato Zaptiè: carabiniere indigeno Gregario: soldato delle bande irregolari
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N O T A
Per conoscere l'ordine di battaglia delle truppe italiane all'inizio della Guerra Italo-Etiopica si veda la pagina "La Campagna in Etiopia del 1935".