LE ALTRE CROCIATE


CROCIATA DEL 1101

Con questo termine si indica l'appello lanciato da Urbano II, dopo il successo della Prima Crociata, per rinforzare il nuovo Regno di Gerusalemme; morto il papa, il suo successore Pasquale II (morto un papa se ne fa un altro!) riprende l'iniziativa con vigore.

L'appello è rivolto a quelli che avrebbero voluto partecipare alla Prima Crociata e, per varie ragioni, non hanno potuto ed ai Cavalieri Crociati già rientrati in patria (i quali non avevano una gran voglia di ripartire subito!); coloro che non aderiscono vengono pubblicamente disprezzati per indurli ad una nuova partenza.

CROCIATA DEL NORD EUROPA

Nel 1186 il vescovo germanico Meinardo raggiunge Ikskile, nello stato baltico della Livonia e fa' costruire una chiesa con intorno una fortificazione in pietra; la popolazione locale tenta di distruggerla, ma non vi riesce.

Nel 1201 la diocesi è trasferita nella nuova città di Riga, ma il nuovo vescovo, Bertoldo viene ucciso e fatto a pezzi dalla popolazione nordica.

Mentre la Livonia è decisa a non rinunciare ai propri riti pagani, il papa Innocenzo III indice una crociata per imporre loro il Cristianesimo (come se gli insegnamenti del Cristo fossero cose da imporre!).

Nel 1206 Vinne de Rorbach, Gran Maestro dell'Ordine dei Portaspada, vince la Battaglia di Riga e converte i Livi; egli assume il titolo di principe di Livonia e nel 1225 questa diviene parte integrante del Sacro Romano Impero germanico.

CROCIATA CONTRO GLI ALBIGESI

Ha inizio nel 1209 e termina dopo venti anni: indetta da Innocenzo III ha lo scopo di estirpare il catarismo dalla regione francese di Albi; i Catari, considerati eretici dalla chiesa romana, sono presenti in Francia Meridionale, Spagna, Italia Settentrionale, nonchè in vari luoghi dei Balcani.

Molti nobili francesi rispondono all'appello e radunano oltre 10.000 uomini armati; il loro primo obiettivo è il villaggio di Beziers dove ventimila persone sono massacrate perchè rifiutano di consegnare i circa cinquecento catari che vivono tra loro.

Poi è la volta di Carcassonne, dove agli abitanti viene risparmiata la vita, ma sono costretti ad andaresene abbandonando ogni loro proprietà.

Tra il 1212 ed il 1215 gli occitani in rivolta rioccupano le terre governate dai Cavalieri Crociati, e molti di questi sono costretti all'esilio.

Il nuovo re di Francia Luigi VIII, lancia una nuova crociata nel 1226 radunando le truppe a Lione, conquista l'intera regione della Linguadoca e l'annette al Regno di Francia; tra il 1229 e il 1255 vi opera anche l'Inquisizione per volontà di  Gregorio IX.

CROCIATA CONTRO FEDERICO II

Appena terminata la Crociata contro gli Albigesi, il papa Gregorio IX indice una nuova crociata, questa volta contro l'imperatore germanico Federico II, re di Sicilia , il quale nella Sesta Crociata ha ricevuto anche la corona di re di Gerusalemme.

Federico II è il nipote del famoso imperatore Federico Barbarossa.

Il papa lo scomunica per la sua indecisione nel prendere parte alle crociate cristinae; in realtà Federico II non ha interesse ad assalire i musulmani, così vicini al Regno di Sicilia.

Federico II vive per alcuni mesi a Gerusalemme, ma si tratta ormai di una città smilitarizzata, senza mura di cinta e quindi indifendibile; tale situazione non aggrada al papa.

Nel frattempo truppe germaniche occupano il Ducato di Spoleto, vassallo pontificio, e marciano per raggiungere la Sicilia; Gregorio IX raduna truppe (sotto l'egida della crociata) per fermar loro il passo; le truppe paradossalmente definite "crociati" occupano i territori dipendenti dall'Impero Germanico, ma Federico II, al suo ritorno dalla Terrasanta sbaraglia le truppe papali.

L'imperatore però ritiene opportuna una sua riconciliazione col papa (i suoi sudditi non possono essere costretti a scegliere tra stato e chiesa!), quindi restituisce i numerosi beni sottratti alla chiesa romana e promette il vassallaggio della Sicilia al papa.

CROCIATA DEI BAMBINI

Questa crociata è al limite tra realtà e fantasia: nel maggio 1212 un pastore dodicenne si presenta al re di Francia, Filippo II, sostenendo che Cristo gli è apparso e gli ha ordinato di raccogliere fedeli per la crociata. Il re non gli crede e lo manda a casa ma lui, Stefano del villaggio di Chateaudun, inizia a predicare per le strade della Francia.

Molti ragazzi lo seguono colpiti dalla promessa che il mare si sarebbe aperto al loro arrivo; giunti a Marsiglia (e constatato che il mare non compie "miracoli" per loro) molti si rivoltano contro Stefano e se ne tornano a casa.

Due mercanti marsigliesi offrono ai bambini rimasti un "passaggio gratis"; partono sette navi, ma due naufragano nella tempesta e il "carico" delle altre cinque è venduto ai musulmani che ne fanno degli schiavi.

* Gli storici moderni hanno provato che in questo periodo ci fu effettivamente un gran movimento di persone; il termine "poveri" nei   documenti viene erroneamente tradotto come "bambini"; queste persone arrivarono a Marsiglia, dove probabilmente finirono nella mani dei mercanti di schiavi; altri attraversarono le Alpi, raggiunsero Genova, ed alcuni proseguirono per Roma; difficilmente però alcuni di loro hanno potuto raggiungere la Terrasanta.

CROCIATA DEI PASTORI

Dopo la fine della Settima Crociata nel 1251 il re di Francia, Luigi IX, è ancora prigioniero dei musulmani (sarà poi liberato in seguito al pagamento di un sostanzioso riscatto, com'è usanza dell'epoca, riservata ai soli nobili).

Il monaco detto "Maestro d'Ungheria" inizia a predicare in Francia per liberare il sovrano e riprendere la Città Santa, affermando di aver ricevuto l'incarico dalla Vergine Maria, secondo la quale nell'impresa avrebbero avuto successo solo poveri, umili e pastori (sic!).

30.000 persone lo seguono, ma tra loro ci sono molti malviventi che convincono anche gli altri a darsi al saccheggio (chiese comprese); allora il papa Innocenzo IV li scomunica tutti e convince la madre del re di Francia, che detiene la Reggenza, a inviare truppe regolari contro di loro per disperderli.

CROCIATA CONTRO I FORLIVESI

Il 30 giugno 1353 il papa in carica Innocenzo VI è deciso a restaurare la sua autorità terrena nei territori delle Marche e della Romagna.

Alternando le minacce con le lusinghe, il cardinale Altomoz che opera per conto del pontefice con poteri straordinari, ottiene la sottomissione dei nobili locali, escluso però Francesco II Ordelaffi di Forlì.

Nominando capo della crociata il re d'Ungheria, Luigi I, il papa cerca di coinvolgere nella sua personale "crociata" altri stati europei, quali la Germania e l'Ungheria.

Sulla fine del 1356 l'unico lembo dello stato pontificio che resiste al papa è quello occupato dai ghibellini forlivesi; due anni dopo si giunge ad un accordo: Forlì viene ceduta ai papalini, mentre agli Ordelaffi restano Castrocaro e Forlimpopoli.

CROCIATA CONTRO ALESSANDRIA D'EGITTO

Organizzata nel 1365 da Pietro I di Lusignano, re di Cipro e di Gerusalemme (quest'ultimo titolo è solo formale), per riconquistare il regno perduto di Gerusalemme.

L'esercito raccolto è imponente, esso sbarca ad Alessandria d'Egitto, penetra nella città, la conquista, la saccheggia e massacra la popolazione.

La spedizione dirige in seguito su Beirut, ma i veneziani offrono un lauto compenso purchè sia riparmiata la loro preziosa via di commercio con Damasco in Siria.

Le truppe dirigono allora su Tripoli e Tartus, le conquistano e le saccheggiano, ma non le presidiano poichè sono prive di una cinta difensiva; a questo punto i combattenti decidono di rientrare in patria ed a Pietro I non resta che cercare di accordarsi con i musulmani.

CROCIATA CONTRO GLI HUSSITI

Nel luglio 1419, a Praga, il condottiero hussita Jan Troznowski fa uccidere dai suoi soldati sette magistrati del re Venceslao IV, perchè rifiutano di rilasciare alcuni suoi compagni d'armi.

Poco dopo muore anche il vecchio re (si dice di crepacuore) e gli succede il fratellastro Sigismondo di Lussemburgo, re di Germania il quale, l'anno dopo, invade la Boemia e si autoproclama anche re di quest'ultima, in virtù di una bolla papale emanata da Martino V che indice una crociata contro gli Hussiti, slavi di fede diversa dalla sua.

La crociata si rivela un disastro e Sigismondo viene più volte sconfitto dalle truppe di Troznowski (orbo da un occhio), passato alla storia come Zizka.

Nel 1421 i crociati tentano una nuova campagna per riprendersi la Boemia, ma Zizka (che nel frattempo ha perso del tutto la vista), alla testa delle sue truppe sconfigge anche questa armata.

Morto Zizka nel 1424 di peste (allora molto frequente e chiamata "morte nera"), il movimento hussita va' alla deriva, fino a quando Andrea Prokop ne assume la guida, sconfigge diverse volte i crociati e invade Lusazia, Slesia, Sassonia e Baviera.

L'ostinato papa Martino V indice una nuova crociata, forte di ben 130.000 effettivi comandati da Federico I di Brandeburgo, ma il 14 agosto 1431 in Boemia anche queste truppe sono sconfitte; solo a questo punto la chiesa romana comprende di dover aprire una trattativa con gli Hussiti e di far loro delle concessioni.

CROCIATA SVEDESE CONTRO NOVGOROD

Dopo la fine delle Crociate in Terrasanta i Cavalieri Teutonici si stabiliscono nelle zone baltiche e iniziano ad evangelizzare la popolazione; confinando con Finlandia e Russia diventa presto oggetto di diverbio il controllo delle materie prime; il maggior centro di controllo di queste è Novgorod in Russia.

Nel 1496 papa Alessandro VI recluta in Svezia crociati cristiani da inviare contro i pagani della Finlandia e gli scismatici della Russia; è una scusa palese per ottenere il controllo sulle materie prime della zona.

L'INQUISIZIONE

L'Inquisizione ha origine nel Concilio di Verona del 1184, presieduto dal papa Lucio III e dall'imperatore germanico Federico Barbarossa; si tratta di un'istituzione della chiesa romana atta a indagare e punire, mediante un apposito tribunale, tuti coloro che manifestano idee e teorie contrarie al dogma pontificio.

Essa nasce in pieno Medioevo, contestualmente alle Crociate, e va vista come una manovra parallela che ufficialmente ha il compito di difendere (o meglio imporre?) il Cristianesimo alle popolazioni ancora "pagane"; in realtà  la manovra è destinata a rafforzare il potere terreno della chiesa romana e del suo principale alleato, l'Impero Germanico.

Perfezionata da Innocenzo III e dai suoi successori, Onorio III e Gregorio IX, col pretesto di reprimere i Catari della Francia Meridionale, nel 1252 Innocenzo IV autorizza l'uso della tortura fisica; poi Giovanni XXII estende la giurisdizione dei tribunali dell'Inquisizione anche alla lotta contro la stregoneria (migliaia di donne saranno arse vive con l'accusa di essere streghe!).

Nel 1478, su richiesta dei sovrani Fernando e Isabella, si giunge all'Inquisizione Spagnola, istituita da Sisto IV ed estesa al Regno di Sicilia ed alle colonie dell'America Centrale e Meridionale.

Nel 1536 Paolo III, su richiesta del re Giovanni III, istituisce l'Inquisizione Portoghese che raggiunge il Brasile, le Isole di Capo Verde in Africa ed i possedimenti portoghesi in India.

Nel 1542 Paolo III costituisce l'Inquisizione Romana, con lo scopo di combattere efficacemente i riformisti protestanti; agli inizi del XIX secolo tutti gli stati europei sopprimono i tribunali dell'Inquisizione ad eccezione dello Stato Pontificio (roghi e torture sono ormai cessati da tempo, ma le indagini su chi manifesta idee diverse proseguono a ritmo serrato).

Nel 1908, con in carica papa Pio X, l'Inquisizione (anche detta "santa" Inquisizione) muta nome in Sacra Congregazione del Santo Offizio; solo nel 1965, durante il Concilio Vaticano II, Paolo VI la trasforma in Congregazione per la dottrina della fede.

N O T E