LE PRINCIPALI OPERAZIONI AEREE

FRANCIA (10 giugno1940-25 giugno 1940)

L'11 giugno la I, la II e la III Squadra Aerea, nonchè il Comando Aeronautica della Sardegna ricevono l'ordine di effettuare ricognizioni a vista e fotografiche sulle principali basi aeree e navali francesi e sulla zona di Tunisi.

Il 17 giugno le forze aeree passano all'offensiva: i cacciatori, con i vecchi CR 42, si scontrano con Morane, Bloch e Dewoitine dell'Armèe de l'Aire francese, mentre i bombardieri attaccano le opere fortificate di confine.

Il 20 ed il 21 giugno coppie di CZ 506 B dell'LXXXVI Gruppo Bombardamento Marittimo attaccano, ad ondate successive, la base nemica di Biserta.

Il 25 giugno ha luogo l'armistizio e termina il ciclo di operazioni sul Fronte Francese; sono stati impiegati 715 bombardieri, 1.337 caccia, 218 ricognitori; le perdite ammontano a 24 caduti e 8 velivoli.

MALTA (10 giugno 1940-6 luglio 1943)

All'inizio del conflitto il Comando Supremo italiano non pensa di invadere Malta, ma di neutralizzarla; già l'11 giugno 1940, 10 bombardieri BR 20 del LX Gruppo colpiscono l'idroscalo dell'isola.

Dal 25 giugno la II Squadra Aerea, di base in Sicilia, concentra le sue attività su Malta; si ottiene che gli inglesi non solo non rafforzano le difese dell'isola, ma in parte la evacuano; gli attacchi proseguono per tutto il 1940 con 7.410 sortite; le perdite ammontano a 124 caduti e 35 velivoli contro 66 velivoli nemici sicuramente abbattuti e 22 probabili.

Il 1° gennaio 1941 diventa operativo in Sicilia il X Corpo Aereo Tedesco (X CAT), che opera fino al 31 maggio; dal 1° giugno al 30 novembre le operazioni sono condotte solo dalla Regia Aeronautica; dal 1° al 31 dicembre opera anche il II Corpo Aereo Tedesco; dopo 16.433 sortite le perdite sono di 193 caduti, 44 feriti, 70 velivoli; le perdite del nemico ammontano a 130 velivoli abbattuti più molti altri distrutti al suolo.

Dal 20 marzo al 28 aprile 1942 si svolge una grande offensiva aerea italo-tedesca su Malta; una seconda è in atto dal 1° al 14 luglio; una terza avviene dal 10 al 20 ottobre; le perdite di questo periodo ammontano a 105 velivoli su 12.756 sortite; le perdite tedesche sono di 897 velivoli su 31.291 sortite; i britannici perdono 544 aerei oltre a 300 distrutti al suolo.

Nei primi mesi del 1943 le condizioni precarie della Regia Aeronautica non consentono un'intensa attività; su Malta avvengono solo sporadici attacchi che terminano il 6 luglio con l'occupazione alleata di Pantelleria.

CANALE DELLA MANICA (27 settembre 1940-10 gennaio 1941)

Nel mese di settembre del 1940 la I Squadra Aerea costituisce il Corpo Aereo Italiano (CAI), destinato ad essere trasferito in Belgio:

 

Comando C.A.I.

XV Brigata Bombardamento Terrestre

 13° Stormo Bombardamento Terrestre

               XI Gruppo (19 BR 20 M)

               XLIII Gruppo (19 BR 20 M)

 43° Stormo Bombardamento Terrestre

               XCVIII Gruppo (19 BR 20 M)

               XCIX Gruppo (18 BR 20 M)

Comando Caccia (1 Fieseler 156)

 56° Stormo Caccia Terrestre (12 CA 133)

               XVIII Gruppo (50 CR 42)

               XX Gruppo (48 G 50)

 172^ Squadriglia Ricognizione Strategica (5 CZ 1007 BIS)

Intendenza del C.A.I.

 

Il 27 settembre il CAI inizia i voli di trasferimento verso il Belgio ed il 22 ottobre, nonostante le pessime condizioni meteorologiche, è schierato su 6 basi aeree belghe.

Il 24 ottobre iniziano le operazioni di bombardamento facenti parte della "Battaglia d'Inghilterra" tra Luftwaffe tedesca e Royal Air Force britannica; i nostri piloti volano nel clima rigido con velivoli dotati di tettuccio aperto, come nella Prima Guerra Mondiale.

Il 3 gennaio 1941, esauritasi la supremazia aerea tedesca, termina anche il ciclo di operazioni aeree italiane; sono stati compiuti 137 voli di bombardamento, 934 di caccia, 5 di ricognizione; le perdite subite ammontano a 20 caduti, 6 feriti e 8 velivoli abbattuti; le perdite inflitte al nemico sono di 15 veivoli certamente abbattuti più 6 probabili abbattimenti.

MEDITERRANEO (10 giugno 1940-8 settembre 1943)

L'8 e il 9 luglio 1940 avviene la battaglia aeronavale di Punta Stilo, che gli inglesi chiamano "battaglia di Calabria"; nel pomeriggio del 9 luglio, 126 velivoli italiani attaccano la formazione navale britannica.

Durante la battaglia di Capo Teulada, il 27 novembre, 3 gruppi di bombardieri del 32° Stormo partiti dalla Sardegna bersagliano le navi inglesi; tra il 9 e l'11 gennaio 1941 la Forza H partita da Gibilterra è attaccata da un gruppo di bombardieri, sempre del 32° Stormo, decollati da una base sarda.

Il 28 marzo 1941 si svolge lo scontro di Capo Matapan, ma le pessime condizioni del tempo ostacolano la ricognizione e l'intervento aereo italo-tedeschi; dall'8 al 10 maggio una formazione del XXVIII Gruppo Aerosiluranti attacca un convoglio uscito da Gibilterra; un altro convoglio viene attaccato dal 22 al 25 luglio.

Dal 26 al 28 settembre la squadra navale britannica, uscita da Gibilterra è ripetutamente colpita da aerosiluranti della Sardegna; il 13 e il 14 febbraio 1942 un convoglio mercantile uscito da Alessandria d'Egitto e diretto a Malta viene attaccato da bombardieri tedeschi e aerosiluranti italiani decollati dalla Sicilia e dalla Libia.

La seconda battaglia della Sirte si combatte dal 21 al 24 marzo; dalla Sicilia intervengono aerosiluranti e bombardieri italiani e bombardieri tedeschi, mentre dalla Libia e dall'Egeo arrivano altri aerosiluranti italiani; la battaglia di Mezzo Giugno, dal 13 al 15 agosto vede ancora la cooperazione di aerei italiani e tedeschi contro forze navali britanniche; questo avviene anche nella battaglia di Mezzo Agosto, combattuta dall'11 al 14.

EGEO (10 giugno 1940-8 settembre 1943)

Al 10 giugno 1940 la Regia Aeronautica dispone, nell'importante possedimento dell'Egeo, di: 39° Stormo Bombardamento Marittimo con 30 SM 81 (22 efficienti), 163^ Squadriglia Caccia Terrestre con 13 CR 32 (11 efficienti), 161^ Squadriglia Caccia Marittima con 8 RO 44 (tutti efficienti), LXXXIV Gruppo Ricognizione Marittima con 15 CZ 501 (12 efficienti), Sezione Ricognizione Strategica con 2 CZ 506 (efficienti); il 18 giugno giunge anche la Sezione Soccorso Aereo con 2 CZ 506 (efficienti).

L'attività del Comando Aeronautica dell'Egeo è molto intensa contro le basi britanniche di Alessandria d'Egitto, Haifa, Tel Aviv, Ismailia e Cipro.

AFRICA SETTENTRIONALE (10 giugno 1940-31 gennaio 1943)

Il 10 giugno 1940 la V Squadra Aerea, di stanza in Libia, dispone di circa 300 velivoli efficienti; le operazioni vedono una difensiva iniziale, un'offensiva nel mese di settembre, l'abbandono della Cirenaica a seguito dell'offensiva britannica tra dicembre e febbraio '41, la riconquista italo-tedesca della Cirenaica tra fine marzo e metà aprile, una nuova offensiva britannica da luglio a dicembre.

In questo periodo la Regia Aeronautica effettua 37.092 sortite, subisce la perdita di oltre 500 piloti e 143 velivoli, e abbatte 350 velivoli nemici, oltre a 58 probabili, e ne distrugge molti altri a terra.

Tra il gennaio ed il giugno 1942 si svolge la controffensiva italo-tedesca che conduce alla battaglia di Alamein; da Alamein le truppe italo-tedesche ripiegano, attraverso la costa libica, fino in Tunisia; l'abbandono della Libia avviene il 31 gennaio 1943.

L'attività comporta, in tutto il 1942, 27.313 sortite; 120 sono i velivoli perduti e molti altri vengono distrutti al suolo.

AFRICA ORIENTALE (10 giugno 1940-20 marzo1941)

L'esistenza di velivoli nell'Africa Orientale Italiana è di 348 unità, per lo più di vecchio tipo; inoltre la difficoltà di collegamento rende difficoltoso l'invio di rinforzi e parti di ricambio.

Dal 3 al 20 agosto 1940 l'aviazione dell'Impero partecipa alla conquista del Somaliland britannico; dal 1° all'8 agosto viene ripetutamente attaccato un convoglio nemico in Mar Rosso.

Non si dispone di dati certi, ma si stima che le operazioni in AOI abbiano comportato non meno di 6.500 sortite, con la perdita, tra abbattimenti e distruzioni al suolo, di tutti i nostri velivoli; per contro le perdite nemiche sarebbero di 140 velivoli abbattuti e 80 distrutti al suolo.

GIBILTERRA (17 luglio 1940-19 giugno 1943)

All'inizio delle ostilità l'unico velivolo dotato di sufficiente autonomia per raggiungere la base britannica di Gibilterra è l'SM 82, un aereo da trasporto; si decide pertanto di adattare alcuni di questi velivoli all'impiego come bombardieri.

Il 17 luglio 3 SM 82 convertiti in bombardieri partono da Guidonia, sganciano su Gibilterra e rientrano indenni alla base; il 25 luglio gli stessi velivoli ripetono l'azione partendo da Alghero; la notte sul 21 agosto 2 SM 81 tornano su Gibilterra, ma uno viene abbattuto; altre azioni di disturbo, di un solo aereo, sono effettuate il 12 giugno, l'11, il 13 e il 14 luglio 1942.

Il 19 giugno 1943 vengono utilizzati 10 aerosiluranti SM 79 dotati di grande autonomia; a 30 minuti di volo dall'obiettivo il capo formazione avvista caccia nemici e, constatato che manca il fattore sorpresa, ordina il rientro; 2 velivoli non captano l'ordine e vanno a lanciare su Gibilterra, ma i siluri non esplodono.

GRECIA (28 ottobre 1940-22 aprile 1941)

Nella fase iniziale delle attività il Comando Aeronautica dell'Albania dispone di 187 velivoli inquadrati in 8 squadriglie da bombardamento, 9 da caccia e 3 da ricognizione; la IV Squadra Aerea stanziata in Puglia dispone di altri 193 velivoli inquadrati in 16 squadriglie da bombardamento, 2 da bombardamento a tuffo e 4 da caccia; l'Aeronautica Greca, per contro, dispone di 39 bombardieri, 44 caccia e 66 ricognitori.

L'attività sul fronte greco comporta 23.206 sortite; le perdite sono di 229 caduti e 65 feriti, 65 velivoli abbattuti e 14 distrutti al suolo; le perdite inflitte al nemico ammontano a 218 velivoli abbattuti e 55 probabili.

JUGOSLAVIA (6 aprile 1941-8 settembre 1943)

Lo schieramento aereo italiano al 6 aprile 1941 vede la II Squadra Aerea nella Venezia Giulia con 61 bombardieri, 90 caccia e 41 ricognitori, la IV Squadra Aerea in Puglia con 149 bombardieri, 12 bombardieri marittimi, 20 bombardieri tuffatori e 65 caccia ed il Comando Aeronautica dell'Albania con 20 bombardieri tuffatori, 140 caccia e 68 ricognitori.

Le attività durante la campagna, che si conclude il 17 aprile, comportano 1.841 sortite con 12 caduti e 5 feriti, 5 velivoli perduti contro 5 aerei nemici abbattuti più 1 probabile ed un centinaio distrutti al suolo.

L'impiego di reparti aerei prosegue durante tutto il periodo d'occupazione della Jugoslavia e le operazioni di controguerriglia sono molto intense.

ISOLE JONICHE (28 aprile 1941-1° maggio 1941)

Terminate le operazioni contro la Grecia il Comando Supremo decide di occupare anche le isole di Corfù, Cefalonia e Zante; la mattina del 28 aprile un esiguo numero di soldati trasportati da 5 CZ 506 del 35° Stormo ammarano presso Corfù, intimano la resa ad un reggimento greco che presidia l'isola, e occupano la città.

Visto il successo l'operazione viene ripetuta il 30 aprile a Cefalonia ed il 1° maggio a Zante; con questa manovra, che segue l'occupazione di Grecia e Jugoslavia, l'Italia si assicura il pieno dominio dell'Adriatico.

CRETA (20 maggio 1941-31 maggio 1941)

Il 20 maggio i tedeschi iniziano le operazioni contro l'isola; le modeste forze aeree italiane dell'Egeo contribuiscono impiegando 25 bombardieri e aerosiluranti, 24 caccia e 2 aerei da soccorso; un nostro aerosilurante affonda un cacciatorpediniere britannico.

RUSSIA (12 agosto 1941-15 maggio 1943)

Il Comando Aereo del Corpo di Spedizione Italiano in Russia, formato in Albania e transitato da Bucarest, arriva a Tudora, in Ukraina; esso dispone di:

                   

Comando Aereo C.S.I.R.

 XXII Gruppo Caccia Terrestre (51 MC 200, 2 SM 81, 3 CA 133)

                    359^ Squadriglia

                    362^ Squadriglia

                    369^ Squadriglia

                    371^ Squadriglia

 LXI Gruppo Osservazione Terrestre (32 CA 311, 1 SM 82)

                    34^ Squadriglia

                    119^ Squadriglia

                    128^ Squadriglia

 

Il 27 agosto 1942 i caccia italiani entrano in contatto, per la prima volta, con velivoli russi: ne abbattono sicuramente 8 e probabilmente altri 4; il 24 luglio 1942 il XXI Gruppo Caccia Terrestre sostituisce il XXII e le forze aeree in Russia vengono rinforzate; in settembre, il Comando Aereo dello C.S.I.R. diventa Comando Aereo dell'ARM.I.R.; l'attività prosegue con un continuo mitragliamento delle truppe sovietiche, ostacolato dalle rigide condizioni climatiche.

TUNISIA (8 novembre 1942-13 maggio 1943)

 Dopo lo sbarco alleato nell'Africa Settentrionale francese, gli italo-tedeschi inviano truppe in Tunisia; la Regia Aeronautica, superando notevoli difficoltà, dispone il trasferimento del VI Gruppo Caccia su MC 202, della 368^ Squadriglia Caccia su G 50 e della 384^ Squadriglia Caccia su MC 200 e rinforza l'aeronautica della Sardegna.

Il 6 gennaio 1943 viene costituito il Comando Aeronautico della Tunisia, su Settore Nord e Settore Sud; il 7 maggio cessa la disperata resistenza delle forze aeree italo-tedesche nell'Africa Settentrionale.

SICILIA (6 giugno 1943-17 agosto 1943)

La situazione della Regia Aeronautica è ormai precaria; i velivoli perduti sono rimpiazzati solo in parte, per cui si va avanti ad esaurimento con le sole forze di cui si dispone.

Il 9 luglio l'intera aeronautica dispone di soli 620 velivoli operativi dei quali, in Sicilia: 1 squadriglia aerosiluranti con 4 SM 79, 4 gruppi e 2 sezioni caccia con 146 aerei di 6 diversi modelli; la 2^ Luftflotte tedesca ha, in Sicilia, 3 gruppi d'assalto e 4 gruppi caccia.

Lo sbarco alleato nell'isola, il 10 luglio, è appoggiato da 4.900 velivoli e viene preceduto, il giorno 6, dallo sbarco a Pantelleria; dopo strenua resistenza i reparti aerei italo-tedeschi ancora efficienti ricevono l'ordine di ritirarsi sul continente il 21 luglio; gli attacchi contro gli alleati proseguono, dalle basi calabresi, fino al 27 agosto.

ITALIA MERIDIONALE (17 agosto 1943-8 settembre 1943)

Il 3 settembre, giorno in cui l'Italia firma l'armistizio, avviene lo sbarco alleato in Calabria; poche decine di caccia italiani ancora efficienti, appoggiati da caccia tedeschi cercano di contrastare le centinaia di velivoli alleati che sostengono lo sbarco; il 9 settembre, giorno seguente alla proclamazione dell'armistizio, gli Americani sbarcano a Salerno mentre i Britannici sbarcano presso Taranto, con l'obiettivo di occupare e utilizzare le basi aeree della Puglia, ma ormai le Forze Armate italiane sono allo sbando e l'azione nemica non incontra più resistenza.