LA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA (R.S.I.)

ANTEFATTO

Il 12 settembre 1943, ossia quattro giorni dopo i drammatici avvenimenti armistiziali il Duce, prigioniero a Campo Imperatore sul Gran Sasso, viene liberato dai paracadutisti tedeschi e subito condotto per via aerea in Germania.

Due giorni dopo un Mussolini invecchiato e provato incontra Hitler a Rastenburg; egli sa bene che la sua guerra è ormai perduta, ma accetta la proposta del Fuhrer di essere posto a capo di una repubblica nel Nord Italia.

L'alternativa è lasciare tutta l'Italia Settentrionale in balia dei tedeschi, i quali amministrano già le provincie di Bolzano, Trento e Belluno tramite il "gauleiter" del Tirolo, nonchè Udine, Gorizia, Trieste, Fiume, Pola e Lubiana tramite quello della Carinzia.

Il 23 settembre successivo viene quindi proclamato lo Stato Nazionale Repubblicano, conosciuto come Repubblica Sociale Italiana (R.S.I.) e detta comunemente Repubblica di Salò, cittadina sul lago di Garda nella quale ha sede il nuovo governo.

La neocostituita repubblica rivendica la sovranità su tutto il territorio nazionale, ma di fatto può esercitarla dal Nord della Campania alle Alpi (escluse le provincie sopracitate), in quanto il Sud è occupato dagli Alleati i quali, sia pure lentamente, avanzano verso Nord.

Al Sud, per lo meno nominalmente, è stato proclamato il Regno del Sud, che ha come sovrano il re Vittorio Emanule III° e come capo del governo il maresciallo Badoglio; la capitale si trova a Brindisi.

Entrambi i governi, quello di Salò e quello di Brindisi, possono essere considerati solo dei fantocci poichè non possono prendere alcuna decisione senza l'assenso dei tedeschi al Nord e degli Alleati al Sud.

IL GOVERNO

Il governo è presieduto da Mussolini che è anche ministro per gli Affari Esteri; ci sono poi altri 12 ministeri: Interno, Difesa, Finanze, Grazia e Giustizia, Agricoltura e Foreste, Lavoro, Economia Corporativa, Educazione Nazionale, Cultura Popolare, Lavori Pubblici, Comunicazioni, Attività Statali.

La Costituzione della R.S.I. viene redatta, ma mai discussa e quindi approvata; il governo esercita pertanto la sua autorità de facto, ma non de jure.

Da notare che molte leggi, innovative per l'epoca, saranno poi adottate nel 1946 dalla neocostituita Repubblica Italiana.

Il 13 novembre viene creata un'ambasciata repubblicana in Germania, ricambiata l'11 dicembre da un'ambasciata tedesca nella R.S.I.

La zona di Salò riveste una certa importanza strategica; vicina alle industrie di armamenti si trova sia in prossimità di Milano sia della frontiera con la Germania.

Viene costituito un nuovo Partito Fascista Repubblicano (P.N.F.) sotto la guida di Alessandro Pavolini; Ciò che resta della M.V.S.N., dei Carabinieri e della P.A.I. (Polizia dell'Africa Italiana) dà vita alla Guardia Nazionale Repubblicana (G.N.R.), comandata da Renato Ricci con compiti di polizia sia giudiziaria che militare. Viene costituito un nuovo Partito Fascista Repubblicano (P.N.F.) sotto la guida di Alessandro Pavolini, che in seguito formerà le Brigate Nere arruolando anche molti elementi senza scupoli.

Le persecuzioni razziali, prima blande, si intensificano con la creazione della R.S.I.

LE FORZE ARMATE

Ministro della Difesa è il maresciallo Rodolfo Graziani che si è schierato con il Duce (scelta obbligata in quanto acerrimo nemico di Badoglio, che ha seguito il re).

La prima unità operativa è la X^ Flottiglia M.A.S. del Comandante Borghese che, nella sede del Muggiano, non ha avuto soluzione di continuità a seguito dell'8 Settembre.

La militarizzazione dello stato porta ad avere 650.000 uomini e donne sotto le armi, spesso impiegati, sia pure di malavoglia, nei rastrellamenti antipartigiani.

La chiamata alla leva induce diversi giovani alla defezione, vengono così ingrossate le formazioni partigiane.

La Divisione "Decima" combatte sul fronte di Nettuno, poi sul fronte orientale italiano.

4 divisioni vengono addestrate in Germania ed equipaggiate dai tedeschi; la "Monterosa", l' "Italia" e la "San Marco" si batteranno sul fronte della Garfagnana; la "Littorio" e la "Monterosa" sul fronte Francese.

La Divisione "SS Italiane" è a tutti gli effetti inquadrata nella Wermacht.

Reparti minori, come i 5 reggimenti di Milizia Difesa Territoriale (M.D.T.), resisteranno in Istria ai partigiani di Tito, affiancati da unità della X^ M.A.S. fino all'annientamento.

La Divisione Atiaerea e Antiparacadutisti "Etna", affiancata da vari gruppi controaerei, opera alle dipendenze operative del Comando Flak tedesco.

Le unità armate dalla Marina Nazionale Repubblicana sono praticamente sotto il controllo della X^ M.A.S., che è un organismo semi-indipendente.

L'Aeronautica Nazionale Repubblicana, disponendo di pochi velivoli efficienti, offre un contributo marginale; più intenso è l'impiego del Reggimento Paracadutisti "Folgore".

Gli "alleati" tedeschi sono molto diffidenti e temono un tradimento; i reparti germanici affiancano quelli italiani e li controllano; nel frattempo il maresciallo Goering provvede a requisire più opere d'arte che può ed a farle trasportare nel cuore della Germania.

 

 

 

 

Il generale Amilcare Farina, comandante della Divisione Fanteria di Marina "San Marco", fa' costruire ad Altare in provincia di Savona il Cimitero delle Croci Bianche nel quale ordina di seppellire a fianco dei suoi uomini caduti le salme di molti partigiani e, il 2 novembre 1944 in piena Guerra Civile, scrive: "Sono venuti a Genova due ufficiali tedeschi per chiedermi l'allontanamento dal cimitero di tutte le tombe degli avversari. Non ragionano, così li ho mandati via. Mi accorgo che la lotta diventa dura, senza tregua, ma non cedo, nè mi sento di far guerra ai morti! Il Comandante della Divisione San Marco non lascia insepolti coloro che ci combattono contro, che battendosi sono Caduti pensando anch'essi all'Italia".

Se in pieno conflitto c'era chi ragionava così, perchè oggi non si onorano ancora le spoglie dei Caduti, sia della Resistenza che della R.S.I., alla stessa maniera? Forse perchè le persone di ampie vedute come il generale Farina sono rare!

I REPARTI SPECIALI

Il Servizio Ausiliario Femminile è un corpo costituito da oltre 6.000 donne; i loro incarichi variano da quello di personale impiegatizio a quello di personale di fatica, fino alle azioni di sabotaggio.

Il Gruppo Speciale Autonomo "Volpi Argentate", diretto dal professor D'Amato opera con uomini e donne oltre le linee nemiche.

Il Battaglione N.P. (Nuotatori-Paracadutisti) della X^ M.A.S. compie incursioni e raccolta di informazioni.

Il tenente colonnello Vossilla addestra personale dell'Aeronautica agli aviolanci nel territorio italiano controllato dagli Alleati.

Il colonnello Ventura costituisce il Nucleo Paracadutisti Dalmati che opera nei Balcani contro i partigiani di Tito.

La Squadra Servizi Speciali, organizzata in seno alla Legione "Ettore Muti", opera sul fronte di Bologna; il Ministero dell'Interno organizza anche Servizi Speciali di Polizia addestrandoli alle azioni di sabotaggio.

LA FINE

Il 25 aprile 1945 Mussolini compie il suo ultimo atto di governo: scioglie dal giuramento di fedeltà militari e civili; tre giorni dopo sarà ucciso dai partigiani comunisti a Giulino di Mezzegra.

Il 29 aprile i comandi tedeschi in Italia si arrendono agli Alleati; alcuni reparti tedeschi e della R.S.I. però si arrenderanno solo ai primi di maggio.

I caduti sul campo della R.S.I. sono circa 13.000 militari e 2.500 civili.

Durante i giorni della "liberazione" sono ufficialmente giustiziati 9.327 uomini e donne di fede fascista, ma i massacri, le sparizioni, le foibe istriane portano il totale ad oltre 80.000 persone.

Valga per tutti l'esempio del maggiore Adriano Visconti, asso della Regia Aeronautica prima e dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana dopo; il 29 aprile 1945 egli viene trucidato con una raffica di mitra < alla schiena > nella caserma già del "Savoia Cavalleria" di Milano, in circostanze che non sono mai state chiarite; leale e coraggioso comandante e pilota il suo unico errore è stato, agli occhi dei partigiani, l'aver combattuto dalla parte "sbagliata"!

N O T A

* Ricordiamo anche che nelle file della Repubblica Sociale Italiana hanno militato personaggi già famosi, o divenuti tali in seguito quali: Osvaldo Valenti, Walter Chiari, Gorni Kramer,

Hugo Pratt, Tom Ponzi, Sergio Endrigo, Sergio Leone, Achille Lauro, Giorgio Albertazzi, Benito Lorenzi, Mauro De Mauro, Dario Fo, Raimondo Vianello e altri ...

Alcuni di loro hanno pagato questa scelta con la vita, la maggior parte con vari anni di campo concentramento alleato, prima di potersi reintegrare nella vita civile.